Ieri sera ho partecipato ad un incontro promosso dai quattro ex-consiglieri di maggioranza Iacobelli, Gaetano, Vaccarella e Iaquinto. L’incontro, facendo seguito ad un appello lanciato tramite il web (vivitelese e facebook) e la carta stampata, aveva l’intento di “costituire un laboratorio di idee e progetti” e “verificare la possibilità di esprimere una proposta politica in occasione delle prossime amministrative”.
Ho partecipato con interesse e curiosità perché l’incontro era aperto a tutti, perché non ho nessun pregiudizio nei confronti dei “Quattro” e perché a meno di un mese dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste mi sembra che è la prima volta che viene chiesto ai cittadini di partecipare in pubblica assemblea.
Alla fine, anche se non ho aderito formalmente ad alcunché, ho pensato di dare un contributo scrivendo e pubblicando due righe per fare in modo di alimentare e cercare di tenere vivo in qualche modo il dibattito.
La cronaca:
erano presenti circa 20-25 persone, si è discusso per circa tre ore e si sono affrontate questioni di metodo e questioni di merito. Riguardo alle prime i promotori dell’incontro si sono detti disponibili a condividere un percorso aperto e a dialogare con tutti per favorire un processo di rinnovamento anche rinunciando a candidarsi. Si è cercato di capire come coinvolgere le persone e come stimolarne la partecipazione, detto in altri termini come spezzare il cerchio che “costringe” il meccanismo democratico nei modi di raccolta dei voti che tutti conosciamo. Riguardo alle seconde si è parlato di come utilizzare l’esperienza dei “Quattro” che hanno avuto modo di amministrare per circa tre anni e mezzo e dunque conoscono i reali meccanismi di governo, i problemi e le oppurtunità e si sono ascoltati gli interventi (critiche e proposte) degli altri soggetti presenti.
Il commento:
il mio punto di vista è che ieri sera si sono viste e sentite cose buone e cose meno buone.
Tra le cose buone ci metto gli interventi di 3 under 25 che hanno dimostrato di avere idee interessanti e voglia di fare. Inoltre alcune questioni sollevate dai “Quattro” costituiscono spunti interessanti per fare cassa e recuperare risorse.
Tra le cose meno buone ci metto il fatto che la figura dei “Quattro” è già fortemente caratterizzata e quindi costituisce di per sé un incentivo alla partecipazione per alcuni e un ostacolo per altri. Tra le cose meno buone inoltre (ed è una critica che è venuta fuori anche durante l’incontro) ci metto il fatto che i “Quattro” hanno avuto l’occasione per realizzare o contribuire a realizzare la trasparenza e la partecipazione ma non ci sono riusciti. A loro parziale discolpa potrebbe darsi che, come succede nel calcio, quando si perde si perde in 11 e quindi la colpa non sia tutta loro ma dell’intera ex-maggioranza. In ogni caso la domanda è: sono essi credibili ai fini del rinnovamento e del cambiamento che tanto si vanno cercando?