L’attuale momento di crisi dura da troppo tempo ed ogni giorno si aggrava sempre di più, s’impone una valutazione ed una proposta anche perché,  nel corso del recente passato sono state chiuse aziende importanti e vitali per lo sviluppo economico della nostra Limatola. La SMC, la Elettrosistemi, la Tesseci, Tintoseta, BCS insieme alle decine di aziende di Cablaggio e Stampaggio, tanto per citare le più note, sono infatti delocalizzate o prossime alla definitiva chiusura. E’ compito degli amministratori locali, di concerto con le forze sociali e produttive, di intervenire elaborando proposte concrete di rilancio produttivo del “sistema paese”. Le residue attività produttive del territorio si trovano in condizioni estreme, ma anche i tanti disoccupati, licenziati e precari invocano a gran voce di fare qualcosa.

E per finire, ma io li metto al primo posto, ci sono i giovani, i nostri figli. Mai così isolati come oggi. Non è giusto lasciarli così. I nostri genitori hanno fatto tanto per noi, facendoci studiare e sacrificandosi. Noi invece lasciamo ai nostri figli campagne desolate e macerie sociali, con capannoni vuoti e pieni d’erbacce?

Non possiamo e non dobbiamo lasciare il territorio in una condizione peggiore di come l’abbiamo trovato! Le mie proposte provengono appunto dal territorio, dai giovani, dal mondo delle imprese, dalle donne, dai tanti imprenditori che ancora resistono ed ogni mattina alzano la saracinesca con una speranza: la sera di richiudere la stessa saracinesca senza averci perso. Purtroppo capita sempre più spesso di registrare una perdita. Mancanza di incassi. Una multa all’improvviso. Tasse impreviste. Equitalia. Banca. Sono alcune delle variabili che gettano nel panico il nostro imprenditore.

Che ad un certo momento non sa cosa fare. Appare la parola CRISI. E allora giunge lo sconforto, disperazione, appelli inascoltati, fino al suicidio. Sono tanti ormai che scelgono questa soluzione estrema.

Dire: ma io che posso fare? È forse la verità. Nel senso che da solo nessuno è forse in grado di far niente. Ma insieme ce la possiamo fare. Proviamoci. Mettiamo in moto una rete di azioni, aperte ai contributi di tutti. Proviamo a far partire questa locomotiva, che si chiama “sviluppo”. Certamente potremo commettere degli errori. Ma insieme, appunto, proveremo a fare del nostro meglio.

Ecco alcune delle proposte su cui chiedo di discutere:

  • I numerosi terreni del comune siano affidati attraverso bandi a cooperative composte da giovani e cassintegrati;
  • Capannoni dimessi affidati a cooperative
  • Ricercare le eccellenze del territorio e valorizzarle
  • Convenzione con il castello per rilanciare il paese
  • Mercatino domenicale
  • Fondi europei
  • Valorizzazione Aeroclub
  • Valorizzazione scuola calcio
  • Riduzione pianificata delle tasse (tarsu, tares, ruoli idrici, pubblicità) per le imprese esistenti
  • Adsl in tutto il paese (in via d’urgenza nella frazione Giardoni)
  • Pagare i debiti con le imprese.
  • Eliminare la convezione comunale con Equitalia
  • Adottare entro 15 giorni un piano di contenimento dei costi e delle spese per la gestione del comune (eliminazione o almeno il dimezzamento delle indennità agli amministratori; eliminazione del sondaggio sul gradimento della raccolta differenziata; eliminazione dello staff e rilancio delle professionalità interne al comune; verifica degli stipendi per i dipendenti della cooperativa, se bisogna spendere tanti soldi è meglio assumerli e garantire un futuro alle loro famiglie, rendiconti delle somme erogate ad associazioni)

Sono pronto a partecipare ed a collaborare per raggiungere questi obiettivi.

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