Con determinazione 116/24 del 12.03.2013 il Responsabile del Settore 3 ha accettato la proposta avanzata da un privato cittadino di richiesta di acquisto dell’immobile denominato “Ex Serbatoio Idrico TINTA” fatta dallo stesso, per una somma di  € 100.000,00, con conseguente stipula del preliminare di vendita, la cui definizione è subordinata al finanziamento del progetto relativo all’ Accordo di Programma stipulato tra il Comune di Cerreto Sannita ed altri soggetti.

Il 31.05.2006 con delibera n. 14 il Consiglio Comunale decideva di vendere l’ex serbatoio consistente in una struttura di mq 118,00 con una corte pertinenziale di circa 400,00 mq. Con precedente delibera di Giunta Comunale n. 111 del 05.05.06 veniva approvata la perizia a firma del suddetto dirigente con cui si determinava il valore dell’ex serbatoio in € 150.000,00. La Giunta inoltre indirizzava il Responsabile del Settore 3 a procedere alla vendita all’asta del detto immobile. L’asta andava deserta ed il valore dell’immobile veniva abbassato ad € 100.000,00.

Con nota assunta al n. 2420 del protocollo dell’Ente, il giorno 08.03.2013 un privato cittadino proponeva di impegnarsi ad acquistare l’immobile al prezzo di €  100.000,00, subordinando tale acquisto al finanziamento del progetto relativo all’Accordo di Programma per la valorizzazione dell’area, in partenariato con il Comune di Cerreto Sannita, per il periodo di tempo presumibilmente di un anno, prorogabile previo accordo delle parti, di un ulteriore anno. A seguito di ciò il Dirigente, in solo 2 giorni lavorativi, emetteva la suddetta determinazione per stipulare il compromesso di vendita, che può essere rescisso solo se l’Ente riceve una proposta di acquisto senza condizioni, cioè a prescindere dal finanziamento dell’Accordo di Programma. Sorgono spontanee alcune domande:

  • Poteva il Responsabile del 3 Settore vendere direttamente ad un privato senza asta pubblica nonostante la delibera di Giunta prevedesse questa procedura per la vendita dell’immobile?
  • Dopo un’asta andata deserta un bene pubblico può essere venduto a semplice richiesta di un cittadino?
  • Perché non è stato comunicato a tutti i privati cittadini che era possibile fare proposte di acquisto di beni sotto condizione?
  • Poteva il Responsabile del 3 Settore, senza un indirizzo della Giunta, accettare la condizione posta dal privato cittadino di subordinare la vendita al finanziamento dell’accordo di programma?
  • Il Sindaco e gli assessori sapevano dell’operazione condotta dal Dirigente?
  • E’ possibile non tenere conto di una delibera di Giunta e del procedimento di asta pubblica previsto dalla legge per l’alienazione dei beni immobili di proprietà comunale?
  • E’ un’operazione redditizia per le casse comunali? Dopo l’approvazione dell’Accordo di programma il valore dell’area aumenterà o diminuirà? Chi si avvantaggerebbe dell’eventuale aumento di valore dell’area? Il pubblico venditore o il privato acquirente?
  • E’ possibile che un privato compratore ponga una condizione per l’acquisto che potrebbe penalizzare l’Ente pubblico e che quest’ultimo la accetti?
  • L’accettazione della condizione non dovrebbe essere fatta dagli amministratori con una delibera di Giunta, ratificata dal Consiglio Comunale?

 Giovanni Pio Marenna

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