In questa ultima settimana abbiamo assistito ad una serie di interventi, più o meno autorevoli, che con molta disinvoltura, dai rispettivi punti di vista e di interesse, hanno commentato ed interpretato il risultato elettorale. Tocca anche a noi, con molta umiltà, esprimere una riflessione. Con la convinzione, però, che gli elettori, sia a livello nazionale che locale,  hanno dato un messaggio forte e chiaro, anche per i sordi, con cui si chiede cambiamento e partecipazione. Segnali premonitori, per la verità, ce n’erano stati tanti in un momento di crisi dura e  vera, economica e sociale, ma nessuno tra i  partiti presenti in Parlamento ha avuto il coraggio di osare ed intraprendere un percorso nuovo: bastavano poche essenziali riforme ! Così come a livello periferico bastava ascoltare i territori !

Anche il Partito Democratico, che pure abbiamo contribuito a fondare con speranza ed entusiasmo, non ha avuto coraggio. Ad esempio, la proposta innovativa, in termini di approccio e di merito, portata avanti da Matteo Renzi, che abbiamo sostenuto alle Primarie, è stata superata da una visione esclusiva ed autoreferenziale di partito che non ha convinto i nostri elettori e ci ha fatto perdere, solo nella Provincia di Benevento, circa 17.000 voti (alla Camera) passando dal 29,92 al 23,23%. Non parliamo poi dei risultati regionale e  nazionale, giunti così inaspettati da far capire quanto fossimo lontani dalla gente e dalla realtà delle cose: i sondaggi possono sbagliare, alla classe dirigente non è consentito!

Crediamo che il tema sia questo. E’ di questo che dobbiamo discutere, senza avventurarci in  inutili e bizantine discettazioni poco coerenti con la realtà, sui numeri e su chi ha vinto. Purtroppo, qui nel Sannio in particolare, non ha vinto nessuno; è il territorio che ha perso come altrove e più che altrove, considerato il forte ridimensionamento della complessiva rappresentanza passata da sei a due parlamentari. Come abbiamo potuto sperperare tutto questo patrimonio costruito negli anni e come possiamo insieme superare questa grave impasse? E’ il tema da sviluppare.

Registriamo positivamente le prime aperture del Segretario Mortaruolo al quale chiediamo molto di più finalmente, ritenendo che bisogna andare oltre e facciamo appello agli Amici e Compagni di sempre ed alle nuove forze in campo, alle giovani donne innanzitutto: Giulia Abbate, Annachiara Palmieri, Annalibera Refuto per attivare le reti sul territorio e riannodare le fila di un patrimonio di energie e di capacità, ridando spazio a sensibilità e competenze, tornando a discutere con le realtà locali ed immaginando forme e modalità di confronto e partecipazione nuove, aperte e democratiche ed adeguate a questa società nuova. E’ il tempo di un po’ di sana autocritica e di apertura vera al cambiamento evitando di indulgere in una gestione chiusa ed autoreferenziale: i modelli Grillo-Berlusconi non ci interessano!

Una amara nota di colore per dare esemplificativa plasticità al ragionamento: in mezzo a questo disastro di bilanci e prospettive l’ex On.le Barbieri, oggi Vice Presidente della Provincia di Benevento non per elezione ! (non avendo appoggiato Cimitile essendo all’epoca in quota Forza Italia-Pdl, ex Udeur, ex CCD, ex PPI) anziché pronunciarsi sul risultato provinciale, di cui sarà pur co-protagonista, si è ascritto il merito, con  un articolo sulla stampa provinciale, di aver fatto guadagnare ben 1,5 punti percentuali al PD nientepopodimeno che in Cerreto Sannita (!) – segue applauso –  senza però ricordare agli sbigottiti lettori che lì una parte Pd storico è in amministrazione (avendo addirittura il Vice Sindaco), un’altra componente storica ha una posizione autonoma mentre Lui, l’esordiente, è all’opposizione e che, forse, potrebbe essere stato il ruolo nell’amministrazione attiva  a dare un briciolo di consensi in più visto che Lui le ultime elezioni amministrative le ha perse sonoramente.

Ognuno di noi è libero di far ridere di sé  ma a nessuno è consentito di  ridicolizzare un partito anche perché, a differenza dei leader nazionali, non ci sono copertine locali per ospitare foto di clown.

Lorenzo Morone

Il gruppo consiliare del Pd di Cerreto

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3 Commenti

  1. Il PD di un paese è diviso in tre fazioni che litigano fra di loro per aggiudicarsi l’uno virgola cinque % di voti in più!!…. Con una base così profondamente unita il PD vincerà di sicuro le prossime elezioni!! Fra le tante domande che mi vengono dopo aver letto l’articolo una nasce spontanea: ma se il PD in Consiglio Comunale è diviso come fa l’arch. Morone a firmare l’articolo a nome del “gruppo consiliare del PD di Cerreto”? Misteri cerretesi…

  2. Prof. Morone sono d’accordo con le sue riflessioni.Non vedo però le “prime aperture di riflessioni sul voto” che avrebbe avuto Mortaruolo.Anzi mentre la direzione nazionale si è svolta pubblicamente del dibattito provinciale non si conosce niente. In altra epoca, quella del contestato centralismo democratico, si sarebbero chiamati a discutere non solo gli organi dirigenti ma anche il quadro attivo, gli iscritti. A maggior ragione bisogna farlo in un periodo come questo, carico di opportunità ma anche di pericoli. Se non si forma un governo del cambiamento, le mazzate che il governo Monti ci ha dovuto dare saranno state inutili. Si ricomincerà daccapo a spremere. Ma a quel punto ricordatevi che” lo stato di necessità spezza ogni legge”.
    Il problema di oggi è fare qualcosa per formare un governo che non butti a mare i sacrifici fatti dagli italiani e avvii il cambiamento. Siamo entrati in una fase che per forza di cose è rivoluzionaria. Chi ha più tempo e possibilità faccia di più.

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