Rocco Minicozzi (per Cittadini in movimento – Laboratorio di cittadinanza attiva)  Due assessori del Comune di S.Salvatore (Iaquinto e Iacobelli) più un consigliere (Gateano) aprono una crisi nella maggioranza in consiglio comunale: cogliendo l’occasione di un’ennesima variazione di bilancio di questa amministrazione, manifestano il proprio dissenso e votano contro o si astenengono.

Il loro dissenso e le loro contestazioni sono illustrate e motivate nel corso del consiglio comunale del 28 dicembre, ma risalgono ad almeno un mese addietro.

In seguito a questo consiglio comunale il sindaco nomina, con 2 ordinanze, 2 nuovi assessori senza tuttavia esplicitamente pubblicare le precedenti ordinanze di revoca dei 2 assessori uscenti (Iaquinto e Iacobelli).

Nel successivo consiglio comunale del 29 gennaio, dopo la lettura delle due ordinanze di revoca da parte del sindaco, e il successivo caparbio rifiuto del Presidente del consiglio comunale, Pucino, di far parlare i due assessori uscenti e la minoranza, la maggioranza va “sotto” per i voti contrari dei 2 ex assessori dissidenti e per quelli dei consiglieri Gaetano e Vaccarella sul “regolamento sul sistema dei controlli interni”, con conseguenti scene da melodramma e con, questa sì, un’”ammuina” apparentemente senza un filo conduttore.

Dopo un paio di giorni di ulteriore riflessione, il Sindaco Izzo dà le proprie dimissioni e la comunicazione della decisione viene affidata a poche righe che riusciamo a leggere su qualche organo di informazione, ma nulla più.

Abbiamo cercato di aprire un dibattito pubblico per provare a capire cosa c’era dietro le scelte, apparentemente improvvise, ed a ben 4 anni dall’insediamento, da parte prima dei “2 e 1/2” (Gateano si era astenuto e Vaccarella era assente) poi dei 4 dissidenti, ma non vi è stata replica.

Abbiamo provato a chiedere al Sindaco di spiegare i motivi delle sue dimissioni e di replicare pubblicamente alle accuse dei dissidenti in merito alla mancanza di trasparenza e di collegialità nelle decisioni.

Anche qui senza esito.

Abbiamo cercato di stimolare il vicesindaco, che aveva avuto un profilo basso nella vicenda, ponendo a lui le stesse domande rivolte al sindaco, chiedendogli di rispondere dal sito di Vivitelese o in un incontro pubblico da lui organizzato ma la sua replica, nulla nel merito, si limita:

a) alla richiesta di incontrare noi in separata sede (?) per farci, tra l’altro, rispondere a delle sue domande rivolte a noi;

b) all’accusa di non rappresentare i cittadini (?) per cui non abbiamo titolo di ricevere risposte pubbliche.

Bove dimentica che, noi, non abbiamo mai detto di voler rappresentare qualcuno, e che tuttavia noi stessi SIAMO DEI CITTADINI che, come tali, hanno posto delle domande legittime ai propri rappresentanti e a cui comunque sarebbero dovute delle spiegazioni!

Ci viene il dubbio che il “facimm ammuina” di cui ci si accusa  per aver posto delle domande (probabilmente ad arte per evitare il merito delle questioni), l’abbia ben in mente questa amministrazione, nei tanti comportamenti tenuti in questi anni, non ultima nella gestione di questa crisi da parte di dissidenti e lealisti.

Concludiamo con una, ahinoi, nuova domanda: conoscere le scelte dei nostri consiglieri comunali, e le motivazioni che le hanno determinate, sono una esigenza privata o pubblica? La rivolgiamo di sicuro agli amministratori ma, vista l’assenza di partecipazione e di dibattito su questa vicenda, anche ai nostri concittadini.

Cittadini in movimento – Laboratorio di cittadinanza attiva

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