Giuseppe Fappiano . ( Associazione politico-culturale “da sempre per Cerreto) Cerreto Sannita: abbiamo due buone notizie. La prima è che con l’ordinanza n° 8/2013 del 7 febbraio 2013 è stato revocato il divieto di utilizzo dell’acqua dell’acquedotto pubblico. La seconda è che tale ordinanza è stata pubblicata sul sito ufficiale del comune di Cerreto Sannita.
Non importa che le altre 7 ordinanze, compresa la n° 6 del 31/01/2013 (quella del divieto di utilizzare l’acqua pubblica) non siano state mai state pubblicate. Ce ne faremo una ragione! Ma ora mi chiedo: “quanti cittadini, visti i tempi e l’evolversi degli eventi, avrà ancora il coraggio di bere l’acqua dal rubinetto di casa o di una fontana pubblica?”
Ma visti gli eventi, i ritardi, le omissioni o dimenticanze che dir si voglia sul divieto di bere l’acqua di casa, ci si potrà fidare in futuro? A questo punto viene difficile rischiare di bere acqua del rubinetto poiché è difficile sentirsi tutelati dai protocolli messi in atto dall’amministrazione comunale.
Loro avranno messo a “posto le carte e……. la clorazione” ma la fiducia dei cittadini no, quella non si può “mettere a posto!” Quindi intervengo ancora sull’argomento poichè è necessario non abbassare la guardia e denunciare pubblicamente lo stato di salute ambientale di questo paese.
Più volte ho fatto interventi di denuncia delle emergenze ambientali di Cerreto Sannita, tutte rimaste inascoltate. In parte comprendo poiché essendo io un noto bolscevico, fazioso ed oppositore acerrimo dell’amministrazione Santagata/Morone, essa ignora le mie denunce pubbliche.
Cosa che per chi si è presentato sotto un cartello titolato “Libertà è partecipazione” mi pare un tantino contraddittorio! Poco male!
Ma fa male quando le denunce pubbliche non vengono da me ma da giovani di questo paese nella loro “Lettera d’amore e di rabbia” https://www.vivitelese.it/2012/
Un silenzio devastante sulla tutela e al salvaguardia ambientale, quindi anche rispetto alla tutela sanitaria della popolazione mentre, nel contempo, l’amministrazione comunale si auto-referenzia con convegni o con effimere iniziative culturali.
Bandiera arancione, Città dell’olio, Scavi di Cerreto vecchia, manifesti per ringraziare la squadra di calcio femminile (peccato che tra un po’ le ragazze non sapranno più dove andare a giocare poichè il palazzetto dello sport è stato messo in vendita!), per non parlare dei “manifesti tarocchi” e così via…
Ma a volte mi chiedo come mai, alla fine, nonostante i tanti problemi che assillano Cerreto; dalla disoccupazione diffusa, alla crisi delle imprese artigianali, all’emergenza ambientale, a quella delle strade (qualcuna riasfaltata solo per fare da “tappeto” al passaggio di un certo Mengacci), delle diffuse barriere architettoniche o dei marciapiedi (vere e proprie trappole specialmente per gli anziani), alle aliquote massime delle tasse per finire all’emergenza economica in cui versano le casse comunali questa amministrazione ha, almeno nell’apparenza, ha un “consenso” popolare che ne permette la sopravvivenza.
Ho sempre pensato che ogni individuo è padrone del proprio destino e, quindi, non mi cruccio più di tanto posto che in democrazia è la maggioranza che decide.
Il problema sorge quando andiamo a vedere come si ottiene “il consenso”.
Nella “moderna politica”, l’ideale, i valori, l’impegno civile, l’impegno sociale ecc.. non sono più parametri adeguati che ti permettono di ottenere il consenso.
L’evoluzione della politica ha fatto si che non esiste più la “polis” (azioni fatte per il bene di tutti gli abitanti di una comunità) ma il “classism” (espressione degli interessi e dei privilegi di una parte della società).
In soldoni, il consenso nella politica moderna si esprime utilizzando i beni della “polis” ad uso del “classism”! Ciò permette al politico di gestire il potere conquistato, soddisfacendo i bisogni individuali dei singoli elettori.
E gli altri componenti della collettività?
Dovranno subire più o meno passivamente sperando in una presa di coscienza collettiva che metta da parte l’interesse personale a fronte dell’interesse pubblico collettivo!
E se denunci civilmente spinto dall’immenso amore per il tuo paese e dall’innato senso civico sei additato come “detrattore o infangatore di Cerreto”.
Complimenti!
Il “classism” si soddisfa attraverso il rilascio di autorizzazioni più o meno legittime, cessioni “ad uso gratuito” di pezzi di demanio o di strutture, permettere l’acquisizione di immobili pubblici e, come prassi consolidata, la gestione degli appalti, dei servizi pubblici, nella concessione della gestione di beni e servizi, nel conferimento di incarichi professionali ecc….
Il “classism” si alimenta anche attraverso i mancati controlli del territorio, degli scarichi abusivi (che scaricano liquami direttamente nei torrenti) oppure non controllando se le abitazioni o le attività produttive se hanno o meno un collegamento alla rete fognante o se sono provviste di depuratori o fosse bilogiche funzionanti.
Forse il primo ad inquinare è proprio l’amministrazione comunale che dai suoi “depuratori” ( per cui paghiamo anche l’addizionale sulla depurazione delle acque reflue), “ ad occhio” scarica nel Titerno un’acqua non proprio limpidissima.
E’ da precisare che Cerreto è fornito di 4 depuratori.
Il principale all’ingresso di Cerreto (ottimo per il biglietto da visita della Città di Fondazione”), un secondo nei pressi del macello Comunale i quali scaricano nel Torrente Titerno. Gli altri due depuratori, costruiti dalla Comunità Montana del Titerno; sono in località Raone ed in località Cervillo ma non sono mai entrati in funzione. Dolcemente “arrugginiscono!”
Questo il quadro generale!
Quindi, per la salvaguardia della salute pubblica e per il bene ed il benessere comune, alla base di un’amministrazione comunale seria e responsabile ci sarebbe un controllo capillare del territorio anche regolamentando tale controllo attraverso l’adozione del regolamento di Polizia Rurale (da me sempre richiesta ma che a Cerreto Sannita pare sia introvabile o inesistente) ed il “Regolamento per le fosse asettiche e delle fognature”. Ma questa a Cerreto è fantascienza!
In compenso l’unico “regolamento” che è presente sul sito ufficiale del comune di Cerreto Sannita è “Il regolamento IMU”.
Ottimo!
Ed allora, mio malgrado, essendo parte della “polis” e non del “classism” (non è nella mia formazione politico-culturale farne parte) sono costretto, ancora una volta, a denunciare emergenze che direttamente o indirettamente sono responsabili dell’avvelenamento di questo territorio anche se l’amministrazione Santagata/Morone, come è nella sua pratica quotidiana, vuole rappresentare Cerreto Sannita come il “Paese di Bengodi”
Qualche giorno fa (il 9 febbraio 2013) mi sono bastate un paio di ore in giro per il territorio per costruire un dossier fotografico (molto parziale perché mi sono dedicato esclusivamente alle emergenze che tutti possono vedere anche passando in macchina) di discariche abusive, scarichi di liquami direttamente nei fiumi o nei torrenti, depositi di rifiuti ingombranti ecc….
Ed allora, mentre l’amministrazione Santagata/Morone si vuole rifare il trucco promuovendo attività fantasiose e convegni come “Riscopriamo cerreto vecchia!” (mentre la “Nuova Cerreto” è attanagliata da una decadenza devastante), io cerco, nel mio piccolo, con il mio tempo, non sempre libero, e con le mie poche risorse economiche a fare aprire gli occhi dei cerretesi su un problema estremamente serio che se non adeguatamente affrontato avvelenerà in modo irreversibile questo territorio lasciando ai nostri figli una terra avvelenata.
Cerreto Sannita, 19 febbraio 2013-02-19
Come si fa a non restare profondamente colpiti nel leggere messaggi d’amore per i luoghi natii come nel presente intervento! Come si fa a non pensare ai danni irreversibili che tramandiamo alle future generazioni!
Come si fa a fingere di non sentire solo perché il messaggio ti proviene da un bolscevico confesso essendo tu, altrettando confesso, al polo opposto!
E così incontri un altro amico (me lo consenti?) che gira con la macchina fotografica per immortalare le brutture dovute alla insensibilità dell’uomo ed alla incapacità di amministratori e amministratore Sindaco, doppiamente colpevole per essere medico e padre.
Lo sento: come me vorresti fotografare le meraviglie dei nostri luoghi invece sei costretto ad immortalare solo spazzatura.
Desidero tanto conoscerti come desidero conoscere Pierluigi Santillo di San Salvatore. Lo farò tra breve, come membro di “Cittadinanza Attiva”. Chissà! Coordinando il nostro impegno si potrebbe ottenere qualche risultato positivo.
Se vuoi gustarti altre foto eloquenti clicca su Youtube “Piscina olimpionica di Telese Terme”.
Con simpatia.
Pietro Quercia.
Pietro, l’amicizia a volte seppur virtuale può essere molto più sincera e forte di quelle che viviamo nel reale. Forse perchè è facile considerare amico una pesrona che non saprai mai di aver conosciuto veramente fino a quando non dimostra la sua vera essenza. Prima o poi ci troveremo da qualche parte e potremo parlare a voce.
L’amore per la terra, per la propria storia e la propria cultura non ha colore politico. Il colore politico viene fuori quando decidi che uso farne. Da quello che capisco tu ami il territorio quanto lo amo io e queste grida di dolore che leggi nelle mie parole, non sono le mie ma della mia terra che, attraverso di me, si ribella. La nostra terra è bellissima, la percorro con amore, fatica e sudore per ore ed ore nelle mie escursioni e conosco ogni pietra, ogni grotta, ogni sorgente ed ogni piccolo anfratto che mi emozionano. Conosco le storie! Camminando accarezzo le rocce, immaginando quante altre mani prima di me nel passato le hanno accarezzate e difese. Spesso cammino scalzo sull’erba per caricarmi di energia positiva e vitale della terra. Guardo gli alberi e le loro ferite del tempo, mi rinfresco nelle sorgenti di acqua freddissima e purissima. Mi cibo delle bacche e dei frutti selvatici. Mi lascio contaminare totalmente dalla natura immergendomi nella natura che è la vita stessa. Scusami, mi sono lasciato andare ai miei soliti pensieri di quando cammino le nostre montagne. Forse ora capsici perchè parlo delle violenze e delle ferite inferte alla terra. Credimi, sarei l’uomo più felice del mondo se potessi parlare solo dei luoghi meravigliosi che conosco. Delle meravigliose orchidee selvatiche che proliferano sulla Leonessa, come le margherite selvatiche o i rododentro e le bocche di leone. Delle erbe officinali profumatissime o restare incantato dalle evoluzioni delle magnifiche poiane ed albanelle, della corsa dei goffi tassi o l’irrequietezza delle donnole. La circospezione delle lepri o le corse impazzite di cuccioli di cinghiali o la furbizia delle volpi. Di questo vorrei parlare…… ma non posso. Per difendere quel poco che è rimasto devo parlare con crudezza delle devastazioni che l’uomo ha fatto e che chi è responsabile a proteggere, tutelare e salvaguardare non è capace di farlo.
Con simpatia.
Pinuccio Fappiano
Pinuccio, mi hai commosso. Vorrei poterti accompagnare attraverso il tuo “Eden” ma il mio “motore” fa i capricci.
Anch’io conosco un luogo idilliaco della tua Cerreto ove il solo calpestarlo sembra volerlo contaminare. Esso è custodito da una donna meravigliosa che accarezza i fiori di campo e li trasporta su tela usando colori tenui e rilassanti; che si bagna in un rio d’acqua cristallina che forma una piccola cascata e si asciuga su di una grossa roccia.
Altrettanto amore vorrei prendesse la maggior parte degli uomini per godere le bellezze dei nostri luoghi ed esserne gelosi.
Un’amica napoletana venuta a trovarmi, vide le lucciole e provò la stessa meraviglia che provai io, bambino, nel vedere, per la prima volta, il mare.
Non vorrei che io e te fossimo gli ultimi romantici.
Si, con simpatia.
Pietro Quercia.
Caro Pietro (permettimi il Caro) sono felice che conosci i luoghi di cui parlo e che lì, una tua amica ne trasporta su tela le bellezze. E’ ciò che ciascuno di noi dovrebbe fare e cioè, secondo le proprie capacità, sensibilità ed intelligenza, vivere quelle bellezze e tutelarle e difenderle e conservarle così come sono per tramandarle ai nostri figli così come le abbiamo ricevuto dai nostri padri.
Dici che il tuo “motore” fa i capricci e non mi potresti seguire. Allora ti faccio ti ci faccio venire ugualmente anche se solo attraverso un video (anche se di pessima qualità) che rappresenta perfettamente le contraddizioni contemporanee.
Lascio alla tua sensibilità e a chi guarderà il video la valutazione di ciò che è capace di costruire la natura e di ciò che è capace l’uomo nel devastarla.
Con stima
pinuccio fappiano
Quì il mio video:
http://www.youtube.com/watch?v=8SbIxL-R1pU
Mi sono sempre chiesto quale disturbo mentale porti ad abbandonare rifiuti di ogni genere in posti così belli! L’angoscia e la rassegnazione rispetto al destino del genere umano mi assalgono ogni volta che assisto a scene del genere, peggio se di persona, perchè ti assale l’irrefrenabile impulso di raccogliere tutto e ripulire, ma sai che non puoi farcela, non da solo!
Grande Tankasi: non solo doverosa “denuncia” e amara constatazione della miseria in cui ci ritroviamo, ma anche amore per la propria terra, che porta a rifiutare la rassegnazione e l’omologazione.
Il paesaggio che ci hanno lasciato quasi intatto i nostri nonni (natura e opera rispettosa e accorta dell’uomo nel corso dei secoli), le stiamo distruggendo in modo irreversibile in pochi decenni; per che cosa?
Caro Pierluigi, a me fa male tremendamente denunciare queste cose su Cerreto Sannita. Come dicevo a Pietro, amo profondamente questa terra e vedo che giorno per giorno per colpa di politiche scellerate, interessi clientelari, insensibilità alle tematiche ambientali e di titela e salvaguardia del territorio, mi costringono a denunciare al mondo (si, al mondo poichè queste denunce sono accessibili, attraverso internet, in ogni angolo della terra) queste devastazioni che sono principalmente culturali. Per farti un esempio, io, attraverso l’organizzazione che rappresenti “Forum Italiano dei movimenti per la Terra e il Paesaggio”, ho inoltrato il 21 agosto 2012 tutta la documentazione per il “Censimento del Cemento” indirizzata al sindaco, all’assessore all’ambiente ed a tutti i consiglieri comunali. Nel ducumenti era anche esplicitamente richiesto di conoscere, ai sensi della legge 241/90, il nominativo del Responsabile del Procedimento.
Ebbene, sia il documento, sia la mia richiesta di conoscere il nominativo del del Responsabile del Procedimento, sono rimasti inevasi dimostrando di quale sia il livello di senso civico dell’amministrazione comunale di Cerreto Sannita che ignora anche le leggi più comuni per evitare di dare contezza del proprio operato ai cittadini.
Da quì la misura di quanto e quale sia anche la qualità di attenzione di chi è preposto alla tuitela del territorio e, quindi, alla salute dei cittadini, sia del comune che si amministra sia dei comuni limitrofi posto che l’inquinamento non conosce i “confini politico-amministrativi”. Esso penetra e si espande inquinando anche i territori a valle di Cerreto. E quì mi viene in mente la favola di Esopo “Il lupo e l’agnello” che, poi, tanto favola non è!
Con stima
Pinuccio Fappiano