
Alberto Senatore. << Roma, 10 gen. (TMNews) – Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), presieduto da Angelo M. Cardani, ha esaminato oggi i dati del monitoraggio televisivo e radiofonico relativi alle due prime settimane della campagna elettorale (24-30 dicembre, 31 dicembre-6 gennaio). Il Consiglio, si legge in una nota, ha rilevato l’esistenza di “diffusi squilibri” nella presenza delle forze politiche nei telegiornali diffusi da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e Sky Italia. In particolare, nei tg della Rai si rileva “una sotto presenza del Pdl rispetto al Pd” mentre “una sovraesposizione” di Mario Monti si rileva su tutte le emittenti. “Una sotto presenza del Pd rispetto al Pdl” viene registrata su i telegiornali Mediaset. “L’Autorità – si legge nella nota – ritiene che lo squilibrio rilevato nella fase di avvio della campagna elettorale, con alcune evidenti punte di criticità particolarmente accentuate nelle edizioni principali dei tg, richiede una netta inversione di tendenza, anche alla luce della piena operatività dei provvedimenti attuativi in materia di par condicio” >>.
Con la presentazione dei simboli elettorali e le rispettive liste, si apre ufficialmente la campagna elettorale per le politiche 2013, che si terranno il 24 e 25 febbraio.
Anche in questa occasione è stata dichiarata la par condicio (“parità di trattamento” oppure “pari condizioni”) cioè quei criteri che regolamentano la competizione, e che dovrebbero garantire un’appropriata visibilità e una equa esposizione a tutti i partiti e ai loro rispettivi rappresentanti che partecipano alle competizioni elettorali.
La nostra par condicio è un derivato del principio statunitense dell’equal time.
La legge 22 febbraio 2000, n. 28, disciplina la comunicazione durante l’intero anno e in tutte le campagne elettorali e referendarie e introduce i seguenti principi:
- le emittenti radiotelevisive devono assicurare a tutti i soggetti politici con imparzialità ed equità l’accesso all’informazione e alla comunicazione politica (art. 2 c. 1);
- per comunicazione politica radiotelevisiva s’intende la diffusione sui mezzi radiotelevisivi di programmi contenenti opinioni e valutazioni politiche (art. 2 c. 2);
La sovraesposizione mediatica dei candidati è uno dei problemi che la par condicio dovrebbe evitare, ma il desiderio di affermazione di alcuni aspiranti rende difficile questo obiettivo. Le regole ci sono, adesso il problema è farle rispettare, cosa non facile.
Come cittadino elettore non trovo giusto questa disparità, poiché altera il principio della parità di trattamento, di conseguenza danneggia coloro che hanno meno opportunità di esposizione.
Come cittadino spettatore sono alquanto infastidito da questa invasione dei politici nei programmi radiotelevisivi.
Al fine di favorire una netta inversione di tendenza, come auspicato dall’Agcom, mi permetto di suggerire una semplice proposta: l’ETS, ovvero l’Esposizione Televisiva a Scalare. ETS è il sistema di verifica dei periodi di presenza radiotelevisiva dei candidati, ai quali vengono assegnati, in egual misura dei tempi e delle opportunità prestabilite di esposizione nei programmi radiotelevisivi; questi saranno ad esaurimento, come per la scheda telefonica. Per tempi s’intendono i minuti di partecipazione ad una trasmissione, per opportunità la trasmissione stessa; la presenza al TG1, ad esempio è un’opportunità, al cui interno ci sono i minuti di presenza.
L’assegnazione dei tempi e delle opportunità sarà proporzionata alla rilevanza del ruolo a cui i candidati ambiscono. Il tempo massimo sarà attribuito ai canditati premier.
Terminato il credito, il candidato non potrà più utilizzare le emittenti radiotelevisive per la diffusione di opinioni e valutazioni politiche.
Applicando questo parametro, l’obiettivo delle pari opportunità viene garantito a tutti i partiti e a tutti i candidati.
Cordialmente, Alberto Senatore