Giuseppe Fappiano. Ci sono modi nuovi e pratiche politiche che si esprimono in veri e propri atti di “cannibalismo politico”. Compiacersi di aver determinato la sottrazione di servizi ad una comunità a vantaggio di un’altra è, di fatto, un atto di “cannibalismo politico”.

Ho sempre pensato che in un territorio i servizi debbano essere equamente distribuiti.Ciò determina anche la civiltà, il vivere comune, la condivisione di popolazioni con ambiti politici confinanti superando l’arcaico, quanto anacronistico, campanilismo.

Cerreto Sannita era adeguato ad ospitare un Ospedale Pubblico per la sua posizione e salubrità dell’aria, Telese Terme andava bene il Poliambulatorio come anche la distribuzione di altri apparati di servizi sanitari pubblici distribuiti più o meno organicamente sul territorio della Valle del Titerno e della Valle Telesina.

Ed invece succede che ti alzi una domenica mattina e vedi affisso un manifesto che, a titoli cubitali, titola “Un altro risultato per Cerreto!” a firma del dott. Pasquale Santagata sindaco di Cerreto Sannita.

Leggo con attenzione il manifesto con il quale il suddetto annuncia che gli ambulatori Specialistici Distrettuali e dell’Unità Operativa di medicina di base è trasferita da Telese Terme all’ex Ospedale Civile “S.Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita.

Parlando a nome dell’amministrazione comunale di Cerreto Sannita, ringrazia il direttore generale dell’ASL di Benevento, dott. Michele Rossi per “la sensibilità e la lungimiranza dimostrata nel voler dare alla politica sanitaria sannita un nuovo e diverso assetto sempre più vicino alle esigenze della gente e dei cittadini utenti” (che significa!!!! non sono forse cittadini-utenti anche quelli di Telese Terme, Amorosi, Castelvenere, Solopaca ecc…?)

Continua, poi, con la solita sdolcinata litania dei ringraziamenti ai cittadini che hanno “avuto fiducia all’azione dell’amministrazione comunale “ ed in particolare si rivolge al Comitato “No alla chiusura dell’Ospedale” perché, come si legge, “sempre attivo nell’opera di sostegno alle serie iniziative da noi poste in essere per ridare un futuro al nostro ex ospedale”.

Per il comitato e per i cittadini cerretesi oltre al danno della chiusura dell’ospedale arriva anche la beffa del “ringraziamento” da parte del sindaco! Dalla lettura del manifesto si legge chiaramente che il sindaco annuncia il trasferimento dei servizi e del Poliambulatorio da Telese Terme a Cerreto Sannita come se tale trasferimento fosse a titolo definitivo. Niente di più falso!

Infatti a smentirlo è la stessa ASL 1 di Benevento che in data 17 gennaio 2013 sul sito istituzionale pubblica seguente comunicato:

“ Distretto Sanitario Telese Terme: Si comunica che l’Unità Operativa Assistenza Sanitaria (Poliambulatorio) del Distretto Sanitario di Telese Terme è stata trasferita temporaneamente presso l’ex P.O. del comune di Cerreto Sannita, in via Cesine di Sopra.

Quindi trasferimento “TEMPORANEO” e non definitivo dell’Unità Operativa e cioè fino a quando non saranno completati i lavori di ristrutturazione della vecchia sede di Telese Terme.

E’ bene ricordare al sindaco Santagata che la struttura di Cesine di Sopra fu costruita per essere un Ospedale Civile e non può essere sotto utilizzata come poliambulatorio o, peggio, come uffici amministrativi e le note responsabilità della chiusura dell’Ospedale di Cerreto Sannita sono state già scritte in modo indelebile nella storia di questo paese!

Quindi un’altra presa in giro ai danni dei cittadini cerretesi!

Sulla questione dell’ospedale siamo intervenuti più e più volte per informare correttamente i cittadini cerretesi i quali hanno preferito lasciarsi ipnotizzare dalla dialettica del sindaco Santagata senza valutare realmente gli effetti devastanti dell’agire politico-amministrativo suo e della sua amministrazione.

Danni che paghiamo in termini di chiusura dell’ospedale, tasse alle massime aliquote, servizi approssimativi ed inefficienti (ma di contro i più costosi), degrado socio-culturale, economico, strutturale, architettonico, ambientale ecc… .

E’ notizia recente che il groppone dei cerretesi si è ancor più appesantito da parcella di 10.570,56 euro dovute al tecnico che ha progettato la “messa in sicurezza delle sale operatorie” dell’Ospedale Madonna delle Grazie. Sale operatorio di un Ospedale che non c’è più!

Una ulteriore prova di quanto sia deleteria l’azione amministrativa del sindaco Santagata che negli anni, da vice sindaco prima e da sindaco poi, ha portato Cerreto al “dissesto finanziario di fatto” anche se non ancora espressamente dichiarato!

Un po’ più di verità e rispetto per i cerretesi, grazie!

Cerreto Sannita, 22 gennaio 2013

Giuseppe Fappiano – Associazione politico culturale “da sempre per Cerreto”

 

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2 Commenti

  1. Ah, certo, la censura!!!
    Per aver detto che, a Napoli, per valutare in negativo una persona si dice: “Vale ‘nu quarto ‘e vino e ‘na cassosa”?
    Chiaro che mi riferisco ad un politicante non certo al professionista giacché, al professionista, non potrei permettermi dare valutazioni.
    Eppure si sentono tante canzone di corna in TV, soprattutto in questo periodo! Non siamo forse in democrazia?
    Il valore dei nostri politicanti è bene espresso dal signor Fappiano, è stato solo per informarlo che a Napoli si dice che valgono: un quarto di vino e una cassosa. Ed uso il plurale perché diversi sono i politicanti coinvolti in questa meschina vicenda riguardante la salute pubblica: la salute dei più bisognosi, soprattutto.
    Resto in attesa. Pietro Quercia.

    • Pietro grazie della condivisione.
      Per quanto mi riguarda ritengo che non esista più la Politica nè i Politici con la “P” maiuscola.
      Ci troviamo semplicemente di fronte a dilettanti che si autoreferenziano come politici sol perchè si sono costruiti un potere; semplicemene un “potere”.
      Purtroppo le condizioni socio-culturali del nostro territorio ne sono l’espressione più alta.
      Più osservo il contesto politico-sociale attuale più mi sembra di vivere nell’Italia dell’800 ed anche prima quando il signorotto o il notabile di turno gestiva e manipolava il popolo agendo sulla povertà, sull’ignoranza e la paura.
      Poi venne la “rivoluzione dei cafoni”, il brigantaggio, che per un breve periodo fece si che i potenti avessero timore degli zappatori.
      Ecco, io spero tanto in un “colpo di reni” del popolo che possa mettere al loro posto e ridimensionare chi crede di essere ciò che non sarà mai.
      Voglio, per rimanere in argomento, riportare una frase di un grande medico di frontiera, Gino Strada, che ebbe a dire :” Chi lucra sulla salute della gente è un criminale!”
      Pinuccio Fappiano

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