Pietro Di Lorenzo e Domenico Dragone hanno chiesto la convocazione di una seduta di consiglio comunale per discutere e deliberare sui seguenti distinti punti all’ ordine del giorno:

  • discussione e provvedimenti su servizio idrico intergrato, costi, qualità del servizio, efficienza, tariffe ed oneri a carico dei cittadini ed ogni altro aspetto consequenziale;
  • accesso agli atti per i cittadini ed i consiglieri comunali, legislazione, regolamento e nuove esigenze di informazione;
  • regolamento per il funzionamento del consiglio e statuto comunale, efficienza, funzionalità ed autonomia dei gruppi consiliari e dei singoli consiglieri nei confronti del Presidente del Consiglio e del Sindaco;

Il Presidente del Consiglio Comunale, come al solito senza sentire i capogruppo, senza predisporre i necessari atti preliminari e senza tener conto delle mozioni e richieste (finanche del Maresciallo dei Carabinieri che pubblicamente nel corso dell’ultima assise chiese di svolgere i consigli fuori dall’orario di lavoro), ha convocato per domattina alle ore 10,30 i consiglieri.

La convocazione porta la data del 7 gennaio (in realtà è stato consegnato ieri) ma neppure oggi risulta all’albo pretorio on line del comune, dove peraltro non appaiono né mozioni e nemmeno le tantissime e forse indigeste interrogazioni.

Eppure lo statuto, il regolamento, le leggi e forse la buona educazione istituzionale sembrano orientare i comportamenti in altro modo. Neppure il capogruppo di maggioranza è stato informato in tempo.

C’è da dire che anche il Presidente del Consiglio è destinatario di una indennità, pagata dai cittadini, per svolgere tale compito.

E poi, convocare un consiglio senza metterlo nelle condizioni di discutere completamente degli argomenti sembra un altro spreco di risorse pubbliche.

Ma, anche di questo ne parleremo in consiglio, se ci sarà!

Limatola 9 gennaio 2013

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