Vincenzo Delli Veneri. La FLC Campania è preoccupata per la comunicazione dell’Assessore Miraglia che rende ancora più confusa la complessa vicenda del dimensionamento della rete scolastica regionale, scompaginando le poche idee consolidate con quanto discusso in diverse sedi e anche in confronti pubblici.

Questo rende ancora più difficile un percorso complesso e doloroso che con serietà  si stava sviluppando in Provincia di Benevento, grazie alla disponibilità al confronto democratico che l’Assessore provinciale Annachiara Palmieri ha portato al tavolo tecnico per il dimensionamento e la programmazione della rete scolastica provinciale.

Sembrava chiaro che la media di 900 alunni per istituto definita dalla conferenza Stato-Regioni, che prevedeva 930 alunni per le Regioni con più alta densità  abitativa, come la Campania, dovesse subire un forte correttivo da attribuire alle zone interne, non solo per la bassa densità abitativa, ma anche per il contesto socio-economico, il sistema dei trasporti, le difficoltà orografiche che vive, e spesso subisce, il territorio sannita.

Insomma, se dovessimo distribuire gli alunni della Campania in funzione della densità abitativa dei diversi territori provinciali rispetto al parametro 930 alunni per istituzione scolastica (5 istituzioni x 930 alunni = 4.650 alunni) avremmo il seguente risultato:

 Provincia

Comuni

Popolazione

Superficie

abitanti/km²

alunni/scuola

scuole

scuole/100 Km²

Napoli

92

3.080.873

1.171,13

2.631

3.495

585

50

Caserta

104

916.467

2.639,38

347

461

192

7

Salerno

158

1.109.705

4.917,46

226

300

239

5

Avellino

119

439.137

2.791,64

157

209

108

4

Benevento

78

287.874

2.070,63

139

185

63

3

3.500

4.650

1187

Una scuola della provincia di Napoli dovrebbe avere 3.495 alunni contro i 185 della provincia di Benevento. Si chiede, invece, una scuola con 930 alunni tanto al Vomero come nel paesino del Fortore.

Già oggi le Istituzioni scolastiche autonome, sono 50 ogni 100 Km² per la provincia di Napoli contro le 3 del Sannio.

Sarebbe stata necessaria una ben diversa comunicazione da parte della Regione Campania con la individuazione del numero delle autonomie scolastiche da attribuire provincialmente, con l’atteso correttivo per le zone interne, che supportasse la delicata operazione che si sta svolgendo nel territorio sannita per realizzare l’obiettivo di una programmazione di almeno 3-5 anni e dare certezze ad ogni Istituzione scolastica autonoma. Non proporre il taglio di 1/4 delle scuole del Sannio: da 63 a 47 scuole autonome!

Anche i tempi ristretti in cui tutte le Istituzioni coinvolte sono state costrette a decidere, dettati dai ritardi con cui la Regione Campania ha pubblicato le Linee guida, sono ancora più complessi per la nostra Provincia che ha la sua autonomia decisionale compromessa (gli accorpamenti delle province) da non permetterle neanche di fruire di una eventuale proroga nella scadenza della presentazione della proposta.

La comunità sannita sta ancora una volta subendo un attacco che complica la stessa sopravvivenza dei suoi piccoli Comuni, già decimati da una desertificazione difficile da arginare, che subiranno un definitivo colpo per la grave situazione scolastica a cui gli ultimi governi hanno sottoposto le nostre comunità con i loro provvedimenti che tagliano distruggendo l’intero sistema dell’istruzione pubblica.

Non possiamo ancora subire in silenzio, ma, per invertire la china, c’è bisogno della partecipazione di tutti, anche con la complicazione delle festività in corso.

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