
Ezio Esposito. Durante il mio mese circa di malattia Pietro è venuto più volte a trovarmi. in convalescenza ho avuto modo di apprendere che il manifesto in omaggio al defunto Pino Rauti era stato soppresso adducendo una serie di corbellerie da fare spavento. Apologia di Fascismo. Divieto di scrivere ‘camerata’ e chi ne ha più ne metta, come se citare Wikipedia si citasse il Vangelo. Così è: a volte i vangeli degli Apostoli è stato sostituito da una persona qualsiasi che sputa un rospo su Wikipedia.
Reggetevi forte: durante la guerra civile russa che vide contrapposti Bolscevichi ai Menscevichi i compagni d’arme di Stalin lo chiamavano camerata, ed era l’unico appellativo obiettivo perché camerata significa letteralmente “compagno d’armi”. Ora andiamo a leggere la XII disposizione transitoria allegata alla Costituzione Italiana. C’è subito da dire che non fu il Costituende a volere le norme transitorie ma, queste, furono aggiunte da un governo presieduto da Mario Monti(!) e non è un refuso.
La disposizione: “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Partito Fascista. In deroga all’art. 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista”.
La sottolineatura della frase ‘sotto qualsiasi forma’ è mia e ha un significato fine. Se per fascismo si intendeva la presa del potere con la violenza con il fascismo appeso per i piedi a un stazione di benzina, finito, a chi si rivolgeva la disposizione transitoria?.‘Dico a mio figlio perché nuora m’intenda’ al Partito Comunista, in quel momento più forte che mai, con migliaia di comunisti scontenti perché non si era approfittata dell’occasione propizia per prendere l’Italia. Infatti da parte comunista non pochi brontolii accolsero quella XII disposizione transitoria. Di lì a qualche tempo anche i neofascisti, da parlamentari, tornarono in Parlamento, con Michelini, Almirante, già ministro della Repubblica Sociale di Salò, Romualdi e tanti altri compreso Pino Rauti,che nell’ambito del M.S.I. rappresentava la cosiddetta Destra Radicale, dei tesserati scontenti della politica filodemocristiana di Almirante. Non è da dimenticare che la Destra Radicale beneventana, con Pasquale Viespoli, governava la Federazione del M.S.I ….
Allora, perché abbiamo proposto la pubblicazione su ViviTtelese di un manifesto da lutto in omaggio al defunto Pino Rauti; Rauti da segretario Nazionale del M.S.I. è stato a Telese invitato dalla Sezione di Telese nelle vesti di relatore sul tema ‘Droga, che fare’ e mentre la gente affluiva nella sala goccioloni delle Terme di Telese si intratteneva amabilmente con il vescovo metropolita e il Procuratore della Repubblica protempore. Dopo il convegno, Rauti si intrattenne in tipografia con una cinquantina di tesserati della Valle Telesina.
Rauti fu invitato di nuovo, da parlamentare, nel Circolo Tricolore di Telese, poi chiuso, per rispondere alle domande dei giornalisti eventualmente intervenuti. Carlo Franco, in qualità di giornalista, partecipò e pose diverse domande, anche provocatorie, ricevendone risposte adeguate. Fu per quanto detto che avevamo proposto di pubblicare il manifesto da lutto.
Non esiste nessun articolo di legge che vieta di chiamarsi ‘camerata’, oggi fascismo e comunismo sono finiti. Che peccato, avete soltanto fatto un’altra brutta figura. Avete rifiutato, tra l’altro, a rendere omaggio a un grande intellettuale italiano. Brutta cosa è non conoscere i fatti e sparare a zero secondo i dettami di Wikipedia.
Ezio Esposito
Ezio, cosa dirti?
Ti invito a leggere su questo sito “Iniziativa ANPI Sannio” di Tonino Conte. A detto articolo ho inviato un commento non all’articolista ma a Brunella che continua a chiedersi: “la campagna di tesseramento a cosa”. Ho fatto poi una distinzione tra Partigiani della prima ora, verso i quali nutro un profondo rispetto e partigiani della seconda ora in quanto ritengo che questi ultimi dovrebbero scrollarsi di dosso il marchio dell’infamia.
Poiché il commento è stato censurato, ritengo di dover chiarire:
Per partigiani (ora uso la “p” minuscola) della seconda ora intendo riferirmi a quelli che si son messi il fazzoletto rosso al collo a partire dal 28 aprile del 1945; intendo riferirmi ai cosiddetti partigiani della “guerra civile”; intendo riferirmi a tutti coloro che si macchiarono delle infamie riportate da Giampaolo Pansa (non certo neofascista) ne “Il Sangue dei vinti”; ne “La Grande bugia”; ne “Sconosciuto 1945”; ne “I gendarmi della memoria” ove riporta in copertina la frase: “chi imprigiona la verità sulla guerra civile”. Cosa dire poi dei processi sommari a ragazzini sul Sacrario di una Chiesa, testimonianze tramandateci dal Malaparte ne “La Pelle”.
Ma è proprio vero che la verità brucia tanto e brucia ancora? Credo proprio di non aver offeso la Storia.
Pietro Quercia.
Caro Ezio,
il team di ViviTelese ha ritenuto opportuno NON pubblicare il necrologio dell’illustre Pino Rauti per 3 motivi. Il primo è per un senso di giustizia nei confronti di tantissimi personaggi (telesini ed italiani) deceduti negli undici anni di vita del sito, e dei quali non c’è traccia. Se ci fosse stata una rubrica tutti avrebbero avuto il meritato ricordo. In secondo luogo Wikipedia non è un ente che crea leggi ma riposta fedelmente quelle dello Stato; sai bene che sia i siti liberi che i giornali sono nell’occhio del ciclone e si attende il minimo errore per avviare procedure legali. Terzo motivo: si parla di un uomo politico legato ad una precisa area. ViviTelese è nato con propositi antipartitici e ci è riuscito fino ad oggi senza parteggiare e senza favorire un partito a discapito di altri. A tal proposito il regolamento che ViviTelese si è dato alla nascita è stato sempre rispettato e tu mi insegni che rispettare le regole equivale a promuovere una democrazia reale dove non si fanno differenze né favoritismi.
Grazie per la segnalazione, Fabio. Conferma achi era rivoltala XII disposizione.
Egregio Signor Esposito,
non conosco i fatti relativi alla eliminazione dell’elogio funebre a Pino Rauti.
Leggendo il suo articolo, però, non sono rimasto affatto meravigliato da un simile comportamento e ciò che mi chiedo è perché a far paura sono solo le “ombre” che volgono a destra.
L’altro giorno il TG 3, commentando un attacco terroristico ad alcune sezioni della CISL da parte di una organizzazione comunista, ha testualmente riportato “In ordine di tempo, d’intolleranza squadrista fascista, nei confronti di persone, sindacalisti, lavoratori e delle sedi sindacali”.
Perché al posto dell’espressione “Intolleranza squadrista fascista” non è stata adoperata quella di intolleranza stalinista o, più correttamente, comunista ?
E’ pur vero che il fascismo ed il comunismo sono finiti, ma c’è chi ancora in maniera del tutto inopportuna e sconsiderata (per la corretta ricostruzione storico-semantica da Lei operata) continua a rievocare determinate parole ed espressioni al solo fine di adombrare la figura di politici ed intellettuali, come Pino Rauti, che anche dai banchi dell’opposizione hanno contribuito a costruire la storia del nostro paese ed a mantenere saldi i principi della Patria, della Famiglia e della Fede.
La vera tolleranza, unita ad un pizzico di sana democrazia, auspicherebbe che chiunque possa ricordare ed elogiare uomini, di destra e di sinistra, che dal loro punto di vista hanno dato vita alle …Idee che mossero il mondo…
Cordialità
Fabio Romano
Meno male che non sono l’unica ad essere censurata. Avevo scritto un intervento criticando il comportamento arrogante del capogruppo PD nel Consiglio Provinciale del 13, il maggiore oppositore della questione Molisannio il quale ha accusato 4000 persone di dedicarsi a partigianerie (evidentemente non era a conoscenza dell’iniziativa dell’ANPI), ma non è stato pubblicato. Eppure non avevo usato parolacce. Comunque il pericolo di trovarsi denunciati per parole e comportamenti che i politici usano correntemente in TV e ovunque è serio e certamente non dipende da Vivitelese. Beppe Grillo sul suo blog ha predisposto un’iniziativa che si chiama “Lo Scudo della Rete” un’area di aiuto per i blogger querelati con gli studi legali cui rivolgersi. La nostra zona è ancora sguarnita.
Brunella, istintivamente mi rivolgo a te col”tu”, come ad un’ amica. Ho atteso il tuo commento per dirti che, pur non conoscendoti, a pelle, provo simpatia.
Sai da quando? Dopo aver letto la risposta di Gianluca Aceto in calce all’intervento “Assoluzione di Nichi Vendola”. Mi piace riportarla: “Scusa, ma vorresti insegnarmi tu da che parte sta l’etica? O devo chiedere il permesso a te per esprimere un’opinione? In definitiva: ma tu che vuoi?”
Sono rimasto deluso e chiedo a Gianluca: Con questa risposta hai dimostrato la tua etica? Voglio credere di no, voglio credere che sia stato soltanto un “incidente di percorso”.
Pietro Quercia.