Giacomo Sannino . Ordunque siamo arrivati a questo, i ragazzi hanno occupato l’Istituto Superiore Telesi@. Dopo giorni di incertezza il momento delle decisioni irrevocabili è giunto. I motivi? A sentire i ragazzi tutti nobilissimi: il decreto  Aprea, la privatizzazione delle scuole, i tagli, le cattedre, eccetera eccetera. Quindi gli studenti hanno ritenuto che la risposta migliore a ciò passi per l’impossessamento della struttura e delle ore di didattica. Benissimo, la domanda che mi sorge spontanea è questa: e adesso cos’ avete intenzione di fare, ragazzi?
L’occupazione è uno strumento di lotta eccezionale in tutti i sensi poichè rischioso ed illegale. In quanto tale dovrebbe essere usato con giudizio ed organizzato in modo coerente, che è tutto l’opposto di quello che sembra stia accadendo nella nostra cittadina, dove la sensazione che si ha è quella dell’ennesima scusa ipocrita usata da alcuni “studenti” fannulloni che, al posto di starsene a casa, col loro atteggiamento nichilista danneggiano anche i compagni che invece hanno voglia di studiare e magari nutrono un vero malcontento verso la situazione, ma preferirebbero esprimerlo con altri modi di protesta.
Per come la vedo io in base alla mia esperienza politica in un ambiente da sempre fervente in quest’ambito come l’Università Federico II di Napoli un evento come l’occupazione di una scuola da parte degli studenti dovrebbe essere un momento puramente “politico” nel senso nobile del termine, quindi non “partitico” o “ideologico”, ma inteso come un’occasione per avvicinare e far interessare i ragazzi ai problemi della realtà che li circonda, e che in questo momento di crisi dei valori della politica e di qualunquismo è fondamentale come non mai. Per far sì che ciò accada veramente e nel modo migliore si ha la necessità di completare l’atto dell’occupazione con la creazione di strutture come assemblee di studenti che aprano dibattiti interni tra tutti i soggetti della scuola, docenti e personale compreso, e al vertice di ciò ci dovrebbe essere una struttura politica, per l’appunto, che organizzi e coordini il tutto. Il problema è che a Telese, e in generale in tutta la Valle, il movimento politico studentesco latita almeno da cinque o sei anni, e cioè dall’epoca della vertenza dell’ ex-molino “Capasso e Romano” (ovvero, per chi non lo ricorda, il progetto scellerato per trasferire il Liceo in una struttura fatiscente ed insicura). Questo ha portato ad una perdita di coscienza politica generale degli studenti delle nostre zone che, unita al degrado culturale che nelle ultime generazioni ha subito un’impennata preoccupante, ha portato alla tendenza attuale a voler mascherare ipocritamente la fannulloneria generale sotto la bandiera di grandi lotte di cui si conosce poco o nulla e che per giunta con questo comportamento si finisce per danneggiare. Quindi ora mi rivolgo agli studenti che hanno voglia di fare ancora il proprio dovere dando sfogo alla propria rabbia in modi più utili o che semplicemente pensano che questa occupazione fatta in questo modo sia un inutile follia: ragazzi, possibile che siate così giovani e già vi facciate mettere i piedi in testa dai cialtroni che avete eletto??
Giacomo Sannino
P.S. Naturalmente attendo la risposta da parte dei fautori della protesta, che però sarei molto più contento se mi smentiscano nei fatti, oltre che nelle parole.
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3 Commenti

  1. P.S.2 Doverosa precisazione: quando ho parlato dei “cialtroni eletti” non mi riferisco affatto a persone specifiche in particolare, tutt’altro, ma era riferito ad un atteggiamento innegabilmente presente tra i ragazzi che spesso eleggono i propri rappresentati di vario ordine e grado non per capacità o proposte ma per altri e più futili motivi. In questo caso specifico invece vanno i miei elogi ai due rappresentanti d’istituto, Mario Salerno e Vittorio Masotta, per essersi impegnati ai limiti dell’impossibile per scongiurare questo scempio. Tenetevela stretta, la gente così, ragazzi!!!

  2. Ho lasciato la scuola da non molto. Ma mi ritrovo perfettamente in questo articolo. C’è un solo appunto da fare: i ragazzi dovrebbero conoscere delle regole che “dovrebbe” dare la scuola. Soprattutto con dialogo continuo ed esempi comportamentali. Non è da tempo più così. Troppi ed altri sono gli interessi di certi dirigenti e di certi docenti. Progetti, progetti, progetti. Tanti soldi e poi? Per fortuna, però, non mancano tanti esempi positivi di chi dice e fa: prima insegnare ai ragazzi l’essere uomini, l’essere cittadini, poi il resto. Complimenti.

  3. P.S.3 Tra i nomi dei rappresentanti ho imperdonabilmente omesso quelli degli altri due, Dante Matarazzo e Federica Selvaggio. Va anche loro il mio massimo attestato di stima e di rispetto per il lavoro fatto, unito però ad un incitamento rivolto a tutti gli eletti a lavorare per creare spazi di discussione politica nella scuola. Infine a scanso di ulteriori equivoci voglio specificare che l’articolo NON E’ RIVOLTO A PERSONE IN PARTICOLARE, tutt’altro, ma tratta della questione in modo generale, e qualsiasi studente che non rientri nelle categorie di “fannullone” e “cialtrone” non ha alcun motivo di ritenersi offeso. Passo e chiudo!
    Giacomo Sannino

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