Telese: una situazione insostenibileCarlo Franco. (Realtà Sannita n. 15 – 1/15 Ottobre 2012 pag. 4) A Telese nessuno fa rispettare “le regole”. Il bellissimo Viale Minieri è sempre più guastato dalle scorribande di giovani sfaccendati. Amministratori e Forze dell’ Ordine sono latitanti.   Archiviata ormai la stagione estiva che per Telese è stato un disastro dal punto di vista turistico, bisogna avere il coraggio di prendere atto e di guardare avanti nella speranza che qualcosa di positivo si riesca a pensare e ad organizzare, sempre che ci sia la volontà da parte di chi ha dette incombenze.

E proprio qui vengono i dubbi, perché c’è da constatare che né gli addetti ai lavori, cioè gli operatori nel campo turistico – termale, né la Pubblica Amministrazione se ne “fregano” più di tanti. Forti lamentele (interessate) vengono sì dagli operatori, ma tutto finisce qui. Gli amministratori comunali, dal canto loro, sembrano abbastanza distratti e se solo si dà una veloce scorsa a quello che si è fatto a Telese in questa estate ci si chiede: Avvertono anche loro questo problema? Cosa fanno per rispondere alle esigenze della comunità che hanno chiesto di amministrare?

Messa quindi da parte con l’amaro in bocca questa problematica che per Telese è vitale, corre l’obbligo di evidenziare un altro problema che è correlato al primo, anzi, è una delle cause del suo fallimento: l’ordine pubblico che tanto preoccupa in paese.

In un clima di “liberismo” sfrenato che si vive, laddove ognuno può far quel che vuole (ci riferiamo agli operatori turistici e soprattutto ai locali della movida, per stare sempre in tema) si crea un clima di schiamazzo e di confusione che non porta da nessuna parte se non ad un breve ed effimero guadagno del momento.

Il viale Minieri e piazza Minieri più di tutti gli altri posti sono l’esempio di quanto innanzi denunciato.

Su piazza Minieri insistono due alberghi, una clinica, l’ingresso delle terme, oltre a bar e pizzerie. Bene, si fa a gara a chi fa più fracasso mettendo musica ad alto volume e non osservando minimamente la normativa nazionale che regola il volume e l’orario di apertura e chiusura dei locali.

A volte si fa chiasso fino all’alba per piacere di chi questo schiamazzo provoca negli alberghi attigui e soprattutto nella clinica non può certamente trovare riposo.

A tutto questo si aggiunga che nei giardinetti che si trovano in quest’area vere e proprie bande di giovani fanno di tutto: si ubriacano e poi fracassano bottiglie e bicchieri tutt’intorno. La mattina seguente sembra di trovare un campo devastato da una guerriglia urbana con resti delle loro scorribande che lasciano capire che forse si è fatto anche dell’altro, con qualche spinello che non manca mai. Anche qui l’orario della ritirata è l’alba.

Fin qui il tutto potrebbe sembrare il quadro di una realtà metropolitana dura da accettare. Ma quello che non si può certamente accettare è la completa (o quasi) latitanza delle forze dell’ordine. Se fossero più presenti, certamente non ci sarebbe tanto degrado.

Non ci risulta che ci sia determinazione a far rispettare le regole; non ci risulta che le forze dell’ordine tutte (ognuna per le proprie competenze) intervengono e riescano a stabilire un certo rispetto delle regole che sono alla base di una convivenza civile.

“Le ho chiamate – diceva giorni fa un operatore del settore – hanno ascoltato le mie segnalazioni, si sono fatti dare i miei dati personali, ma i risultati non si sono visti”.

 

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15 Commenti

  1. Da un estremo all’altro! Probabilmente, ormai, è diventato orribilmente “normale” ubriacarsi o peggio drogarsi in giovane età, tanto che la vera aberrazione sembrerebbe essere vestire in doppiopetto e comportarsi bene.
    Anche jeans e maglietta vanno bene, ma drogarsi e ubriacarsi no.

  2. Caro Paliotti non sembra che Carlo Franco parlasse di ubriachi e drogati, quelli te li sei inventati tu; ma in tal caso se le forze dell’ordine sono latitanti si chiama il pronto intervento dei CC, dei PS e dei Pompieri e dei servizi segreti. Ciò che mi sembra aver capito Carlo parlava di schiamazzi e disordine, cose tipiche dove si crea un assembramento di ragazzi. Carlo ed io siamo stati e siamo amici, lo punzecchio affettuosamente quando tratta i problemi di Telese prima sui giornali provinciali e poi su ViviTelese. E’ di ieri il chiasso italico intorno ad un ragazzino prelevato a forza dai poliziotti su ordine della magistratura. Dalli, alla polizia! Lacrime, pianti, invettive. In quel caso gli unici da redarguire sono zia, nonna e mamma. Tu puoi dire: che c’entra il Viale con il bambino? Veramente non cogli il nesso?
    Proto

  3. Avete ragione entrambi. Perché Carletto dice sempre le mezze cose e le dice prima sul Sannio e poi su Vivitelese.
    Parla di schiamazzi notturni e lascia intendere che ci sia pure droga. Lo dica chiaramente alle Forze dell’Ordine! Dica di vigilare affinché non succedano, alle spalle della Clinica Salus, traffici illeciti! Perché questa è la voce del popolo.
    Ho dato comunque a Carlo la massima valutazione, perché ha lanciato perlomeno il solito sassolino.
    Pietro Quercia.

  4. Caro Ezio (mi permetti il confidenziale “caro”?), ora che fai, mi metti in bocca parole che non ho detto e ti rispondi pure?
    Siamo in chiave di chiarimenti e chiariamo: mi pare che fosse chiaro il “nesso” di Carlo Franco sulla questione alcool e droga giovanile, io poi sono uno che pensa semplice, pane al pane e vino al vino e dice tutto quel che pensa senza cercare di “addolcire” la pillola.
    Mi fa piacere che siate amici tu e Carlo Franco, ma non lo avevo affatto messo in dubbio, anzi mi piacerebbe essere anch’io della compagnia.
    Quanto al chiasso, da napoletano quale sono, ne sono abituato e non mi fa impressione, ma potrebbe fare impressione, specie di notte, a tanti altri e, siccome siamo in democrazia (almeno spero), i “tanti altri” hanno anche loro il diritto di protestare. (chiasso su chiasso, non cambia niente)
    Caro Ezio, mi piacerebbe conoscerti per scambiare due chiacchiere, ho impressione che potremmo intenderci molto di più di persona che in una stanza virtuale, come d’altra parte è successo con Pietro Quercia.

  5. Caro Sergio, questa discussione andrebbe chiusa perché non porta a nulla. Ma veramente si scopre ora che a Telese ci sono individui loschi che si mescolano ai ragazzi e spacciano o cercano di farlo? e che ci sono ragazzi che si drogano o bevono troppo?. Andiamo, cazzo!. L’Italia, l’Occidente sta sprofondando in un nichilismo e un materialismo assoluti degni del peggior comunismo. L’amico Carlo si sveglia adesso e viene a raccontarcela come se avesse scoperto il mondo nell’angolino di Viale Minieri, il sabato sera, d’estate e durante le vacanze scolastiche. I ragazzi, per tornare al tema, fanno chiasso; lo hanno fatto ieri,lo fanno oggi e lo faranno domani: W i giovani che fanno chiasso!!! La maggior parte di loro sono sani, i giovani che tacciono mi fanno paura.
    Vogliamo conoscerci? con grande piacere. Venite a trovarmi Pietro e tu, vi offro un caffè cremino da leccarsi i baffi.
    Proto.

  6. E invece è proprio la “noia” il problema più grave della gioventù sannita, benvenga quella piazza piena di giovani! E’ la noia e l’abbandono, la mancanza di prospettive future il problema droga! non una piazza piena di giovani,Benvenga!!Lia Buono

  7. Buonasera, appoggio pienamente la critica del prof. Franco perché come lui vivo su via Caio Ponzio Telesino.
    La situazione e’ difficile.
    Quando il comune inizio’ a risistemare il manto stradale, su via C.P. dalle 15 del pomeriggio fino a tarda notte, con interruzione delle ore di punta si poteva, e si puo’ tutt’oggi,assistere a delle gare di velocita’ tra veicoli, tant’e’ che il Comune ha sentito la imminente necessita’ di porre dossi. Perchè la polizia non fa nulla nonostante le numerose lamentele?

    In estate la situazione e’ vergognosa.
    Prima delle 2.00a.m. non si chiude occhio, sia per noi residenti, che per i malati dell’ospedale san Francesco.
    Ritengo che non sia affatto decoroso, agli occhi anche dei terzi, che un ospedale con malati doloranti debba vivere in mezzo ad un frastuono simile. Perchè di questo si tratta. E’ proprio necessario tenere la musica a quel volume? Nessuno ha mai pensato di concludere un accordo con il comune di San salvatore e rimettere a nuovo il cerro, sito di serate indimenticabili? A chi darebbe fastidio li la musica ad altro volume? Non si confonderebbe neanche con quella del Kest’e’ che non ha limiti d’orario.
    Ho proposto che venisse posta una pattuglia dinnanzi le Terme per due ragioni: una) evitare parcheggi selvaggi che ostruiscono il passaggio e che ripeto sono illegali; due) garantire ai cittadini sicurezza e ordine.
    Proposta inascoltata.

    Telese non e’ piu quella di una volta, un tempo si faceva chiasso provocando il sorriso e la clemenza dei piu saggi, ora invece c’e’ solo tanta nostalgia e rassegnazione. I ragazzi di adesso spesso sono maleducati, quindi il loro chiasso si traduce in vandalismo.
    Ezio se trovi ragazzi che sono pronti a fare chiasso costruttivo fammelo sapere, il caffe’ lo pago io.

    • Alice Canelli, buongiorno a Te. Inizio dall’ultimo rigo: nei giovani il chiasso può essere costruttivo soltanto se gridando, spingendosi, i giovani si liberano dell’angoscia di viveve; del brutto voto a scuola, del bisticcio con la fidanzata, degli scontri con i genitori se la famiglia è normale, della rabbia e la tristezza se la famiglia è latitante. Ma poi, perché non ci lamentiamo del traffico caotico, delle terme chiuse otto mesi all’anno, dell’inquinamento atmosferico lungo tutte le strade di Telese, della pochezza dei nostri amministratori che non hanno creato in paese altri punti d’incontro e di ritrovo giovanile: tutti ammucchiati là, nel ‘salotto buono dell’elegante cittadina telesenina’. Mi vien da ridere, Come per le’belle cartoline’ del sindaco Capasso. E noi, noi si, perché ad ogni difficoltà pensiamo subito alle pattuglie, alla Polizia come se per ogni cittadino ci fosse bisogno di un poliziotto di scorta. Non me ne volere, Alice, se mi fermo qua.
      Proto

  8. A Telese non ci sono discoteche.I locali che ci sono si adattano e propongono serate addolcite da DJ Set,ma quello che dite e’ ridicolo.Vi aspettate che il viale,punto di ritrovo per moltissimi giovani e di sicuro il posto dove passeggiare a Telese,sia silenzioso e tranquillo?
    Posso capire il discorso dei volumi eccessivi,delle forze dell’ordine poco vigilanti..ma la tranquillita a Telese e sul viale e’ ridicola.E nemmeno il discorso della clinica regge poiche’ la posizione e’ sbagliata…certo mi dispiace per chi non prendera’ sonno facilmente pero’ il chiasso lo deve preventivare,dato il luogo.

    Il problema della droga,ne parlo da giovane come anticipa il mio nickname,e’ molto piu grande di quello che sembra.E fidatevi,chi conta qualcosa sa.Ma evidentemente nel giro tutti hanno qualcosa e mangiano la foglia.Perche’ non vietare l’alcool ai minori come dovrebbe essere per legge e invece non si fa?Perche’ non controllare il traffico di stupefacenti? Iniziate da questo e vedrete che i giovani,quelli piu’ ”discoli”, si calmeranno.

  9. Ciao Lia. Voglio chiederlo soltanto a Te, che sei del ramo: secondo Te gli Stati combattono seriamente il fenomeno droga? Non da ora questo problema è stato veramente sentito da coloro che, circa trent’anni fa, organizzarono un convegno affollatissimo nelle terme il cui tema era “Droga che fare? Lo Stato, La chiesa e la società civile”. Venne il Vescovo metropolita di Benevento, venne il Procuratore della Repubblica Faraone, le radio locali. Relatori furono Pino Rauti, deputato, e un frate francescano che si interessava di recupero di giovani drogati.fu un gran convegno, e a Pietro quercia e a me rilucevano gli occhi. Quali esiti da quella riunione affollatissima? Zero. Parlando con Rauti seppi che in effetti gli Stati tolleravano la droga perché nel mondo dall’Afghanistan all’America Latina esistevano, ed esistono, intere popolazioni il cui unico sostegno vitale era la coltivazione del papavero o della cannabis. E mi fermo alle droghe ‘biologiche’… Per ultimo immagini come devono sentirsi quelle famiglie che hanno a che fare con un parente stretto drogato.

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