Antonio Castellitto. In questi giorni, su queste pagine virtuali, si sta finalmente parlando di ordine pubblico in materia di “inquinamento acustico”, “inquinamento ambientale” e scarsa propensione alle più elementari consuetudini educative da parte dei giovani che popolano la movida telesina.
Dapprima, però, mi preme fare qualche considerazione. La OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), durante alcuni recenti studi, ha affermato che gli inquinamenti siano essi ambientali acustici o ambientali igienici, sono dannosi per la salute umana, così come dimostra il seguente documento ufficiale (il documento, è in inglese, ma facilmente intuibile nel contenuto): http://www.quotidianosanita.
In questa estate, tramite un mio post su Facebook, già lamentavo che si dava troppa poca importanza a temi che solo ora stanno cominciando a venir fuori, ben venga che certe dinamiche, vengano denunciate apertamente, tramite un portale che raccoglie i punti di vista più disparati nel mio paese. Il mio cammino nello studio di queste situazioni, comincia qualche anno fa, a causa di un disagio di vicinato, il chè, mi ha spinto a prendere a cuore la causa di coloro che, da tempo, si schierano contro qualsiasi tipo di rumore molesto.
I miei 27 anni, però, indicano che sono ancora nella schiera di quella società giovanile che dovrebbe popolare le movide, non vi nego, che parlando con vari miei concittadini, ammetto che sono più locali che non rispettano le comuni discipline in materia di silenzio dopo la mezzanotte. In questa estate, per esempio, c’erano serate House, che si “ascoltavano” all’una e mezza di notte anche a finestre chiuse a quasi un chilometro di distanza, con malumori di chi, il giorno successivo, avrebbe dovuto lavorare, oppure, come diritto naturale vuole, riposare dopo una giornata in cui ci si è dovuti occupare delle proprie faccende. Una domanda sorge spontanea: di chi la maggiore colpa? Da tempo, mi informo, cerco di capire, e penso che la causa maggiore, sia un imbarbarimento collettivo da parte di tutte le parti sociali messe in campo: in primis, una cattiva educazione civica, poi una continua e sempre più forte maleducazione giovanile e per finire, non efficaci controlli da parte di qualsivoglia istituzione pubblica, anche se i gestori e gli avventori dei locali, hanno le colpe maggiori, in quanto, dovrebbero garantire servizi di qualità sia per i propri clienti e soprattutto consentire degni stili di vita ai propri vicini ma non per eventuali cause legali, piuttosto per educazione e rispetto di chi, vicino alla propria attività, svolge la propria vita ed ha un diritto naturale alla tranquillità di riposo ed occupazioni.
In difesa dei miei coetanei, voglio solo affermare, che nonostante denunce, anche persone non più giovani, continuano ad inquinare acusticamente la vita dei vicini di casa, oltre a locatori o venditori di case, che troppo poco se ne importano delle conseguenze dei loro guadagni, allora, di chi la colpa maggiore? La colpa maggiore sarà sempre di colui o coloro che si mostrano sempre più menefreghisti della vita degli altri, in un egoismo che poco si addice ad una persona degna di tale nome, anzi, si dimostra una più imponente cafoneria a disprezzo di una società che ha bisogno di continue migliorie nel divenire della propria storia.
Un paese come Telese Terme, in cui abito dalla mia nascita, sta peggiorando giorno per giorno, ahimè, ma non per demeriti di amministrazioni o FF.OO, ma di cittadini che poco se ne importano della vita altrui. Se poi vogliamo dire che tutto va bene, ci può stare, ma addebitare alle istituzioni la causa e gli effetti di tutto ciò, è secondo me, un lavarsene le mani. E’ anche giusto che le Istituzioni vadano spronate a far rispettare le più basilari regole di educazione, ma è soprattutto vero, che troppo spesso, il lucro è più forte di qualunque tipo di consuetudine civile e/o morale. Mi spiace dirlo, ma siamo ad un punto in cui, o si migliorano le cose, oppure quelle poche persone oneste, devono coalizzarsi tra di loro e fare qualcosa, non solo denunciare, ma anche prepararsi ai più forti ostracismi verso coloro che poco sono avvezzi a vivere nella Società Civile. Una cosa troppo comoda è il mero additare situazioni scomode, ma quanti, sarebbero in grado di modificare sé stessi per migliorare la Società?
In una ultima mia analisi, si riassume che la maleducazione, non è tanto dei giovani, ma di chi li fomenta per un divertimento a pagamento, che non ha a cuore, una corretta educazione civica, sanitaria e morale “basta che si fanno i soldi, non me ne fotte di calpestare diritti e vite altrui”. Ma siamo sicuri che, la nostra splendida Telese, meriti cittadini così tanto indifferenti verso le sorti di cittadini storici , attuali e posteri? Oppure, ci chiediamo davvero, per quali sentieri pericolosi ci stiamo incamminando? E domanda/spunto, siamo davvero consapevoli che per migliorare le nostre sorti, quelle dei nostri cari ed amici, dobbiamo migliorare prima noi stessi? Una consuetudine troppo facile è quella di colpevolizzare i giovani, una consuetudine che si dovrebbe cominciare ad usare, è quella del rimprovero, in tutte le sedi, di avventori e operatori del settore, ma si sa che le lobbies ed i ricchi non si toccano, portano soldi, perciò, meglio drogare con “panem et circenses”, ma attenzione che di giovani con valori ancorati e spirito critico, ce ne sono ancora, nonostante i vostri sforzi di facili guadagni con la apatia di chi, di certi temi, se ne dovrebbe cominciare ad interessare!
Con stima,
Antonio Castellitto