Renata Caragliano. A quindici anni dalla scomparsa dell’artista Massimo Rao (San Salvatore Telesino, 1950 – Pornello di San Venanzo, 1996), il Comune di San Salvatore Telesino si fa promotore insieme all’Associazione Massimo Rao, presieduta da Renata Lombardo, dell’apertura di una pinacoteca pubblicadedicata al grande artista sannita, scomparso a soli 46 anni.
Circa 65 opere di Massimo Rao riempiranno gli spazi della pinacoteca, ospitata in un edificio comunale nel centro storico di San Salvatore Telesino. E’ una galleria soprattutto di disegni ed incisioni e di alcuni dipinti ad olio, generosamente concessi in comodato d’uso da Valentino Petrucci eValentina Romen, nipote di Klaus Romen, compagno di vita e di lavoro di Massimo Rao.
La raccolta di opere di Massimo Rao, esposta nelle quattro sale della pinacoteca, documenta la sua produzione artistica dalla metà degli anni Settanta fino ai primi anni Novanta, ripercorrendo così vent’anni di carriera. Considerato uno dei più originali artisti italiani del Novecento, il suo linguaggio figurativo, realizzato con raffinate tecniche acquisite sullo studio degli antichi maestri, è costellato da soggetti misteriosi ed a volte visionari, dai titoli enigmatici.
«Diverse sono le costanti della pittura di Rao nel corso del tempo» scrive nel testo critico in catalogo Rosaria Fabrizio. «Primo fra tutti i personaggi da lui immaginati ed in particolar modo i loro volti. Volti melanconici, dallo sguardo mesto, coscienti del destino dell’uomo … Ed infine lei, la protagonista indiscussa delle opere di Rao, sempre presente: la Luna». Tant’è che è stato spesso definito “Il pittore della luna”.
Grazie alla disponibilità delle opere di Petrucci e Romen, si scopre un filone importante della produzione dell’artista, quello grafico, costituito da più di 50 opere su carta. Con le diverse tecniche del disegno (acquerello, carboncino, matita, ecc.) e dell’incisione (acquaforte, acquatinta, puntasecca, maniera nera, ecc.) Massimo Rao si conferma un raffinato sperimentatore, ma sempre secondo quella meticolosità e quel rigore che hanno connotato tutte le sue espressioni artistiche. Di lui il direttore del museo tedesco di Bad Frankenhausen, Gerd Lindner, ha detto nel 2004: «Capace di tanto con il bulino, considero soltanto Rembrandt».
Cenni biografici
Massimo Rao (San Salvatore Telesino, 6 gennaio 1950 – Pornello di San Venanzo, 6 maggio 1996) ha studiato al liceo artistico di Benevento e alla Facoltà di Architettura di Napoli. Dal 1976 al 1981 ha vissuto a Bolzano per trasferirsi in seguito in Umbria, a Pornello di San Venanzo, dove si è spento nel 1996. Ha esposto in numerose istituzioni pubbliche e private in Italia ed all’estero. Nel 2004 il Panorama Museum di Bad Frankenhausen gli ha dedicato un’importante mostra monografica dal titolo “Animula, vagula, blandula”, seguita nel 2007 da “Al di là del tempo” alla Galleria Civica di Bolzano.
Organizzazione e cura “Pinacoteca Massimo Rao” Associazione Massimo Rao
Allestimento Valentina Romen
Evento di apertura Tabula Rasa Eventi
Catalogo Edizioni Circus Identità Creative testo critico di Rosaria Fabrizio presentazione di Emilio Bove, Assessore alla Cultura del Comune e Valentino Petrucci, Associazione Massimo Rao
Ufficio stampa Renata Caragliano
e-mail: r.caragliano@gmail.com
Informazioni Pinacoteca Massimo Rao sede: via Sant’Angelo 20 San Salvatore Telesino (Benevento) orario: da lunedì a venerdì su prenotazione; sabato e domenica 10-13 e 17-20 Ingresso gratuito
chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio visite guidate: gruppi e iniziative didattiche per le scuole a cura dell’Associazione Massimo Rao
info: tel. ++39 0824 94 88 20 oppure 330 91 16 40
website: www.massimorao.it
e-mail: info@massimorao.it
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il video di copertina è tratto dalla pagina You Tube