Carlo Labagnara. A conclusione della celebrazione della XIII Giornata Mondiale per il Cuore, sento il dovere di ringraziare pubblicamente il Presidente della Camera dei Deputati, il Direttore dell’ASL BN1, l’Amministrazione Comunale di Guardia Sanframondi, l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento, la Fondazione Italiana per il Cuore, il Conacuore, la Cantina Sociale La Guardiense, l’Associazione Culturale Tre Torri, la Edizioni Realtà Sannita, per il patrocinio morale concesso all’iniziativa e per il supporto tecnico e logistico offerto.
Parimenti ringrazio il cardiochirurgo dr. prof. Luigi Matarazzo, relatore al Convegno; il cardiologo dr. Gian Luca Iannuzzi, moderatore dei lavori; lo pneumologo dr. Michele Martucci ed il geriatra dr. Giuseppe Panza che si sono prestati a condurre professionalmente la “Giornata della Prevenzione in Piazza”.
Un pensiero di gratitudine anche alla stampa che si è interessata all’argomento.
Questo anno l’attenzione è stata “rivolta al bambino e, naturalmente, alla donna, cioè alla prima alleanza che impronta la vita e le scelte esistenziali di ogni individuo. Dove nasce la responsabilità dell’individuo si costruisce il profilo della salute della persona negli anni che seguiranno. Infatti, la riduzione delle sofferenze, della mortalità e delle malattie cardiovascolari deve partire dal bambino e dalla donna, così da consolidare le alleanze di sempre per costruire nuove aggregazioni….”
La saggia relazione del prof. Matarazzo ha messo in luce, tra l’altro, i gravi danni che si impiantano nel bambino, sin dal momento del concepimento, con uno stile di vita della donna non consone. Non valutare adeguatamente e non accorgersi di alcuni segnali premonitori che la natura manda attraverso gli atteggiamenti del bambino, può portarlo a subire le malattie che sono dette anche “del benessere” e compromettere seriamente la sua vita da adulto. Lo stesso uso della televisione e del computer come “moderne e tecnologiche tate”, stando a studio pubblicati su pregevolissime riviste scientifiche, mentre risolve egregiamente (!) il problema legato al momento, genera seri problemi già dopo due o tre anni. L’invito, quindi, a rivedere atteggiamenti e costumi è pressante ed indispensabile.
La “Giornata di Prevenzione in Piazza” ha visto una notevole affluenza, che reclama la programmazione di un’altra a scadenza non lontana. Sarà il Consiglio Direttivo a deliberare in merito, sentito il parere del Comitato Scientifico.
Questa Associazione continua così “il suo tenace impegno sociale nel perseguire l’obiettivo di una sempre maggiore diffusione e crescita sul territorio della cultura della prevenzione in campo medico” – come ha ricordato il prefetto D’Ambrosi nel suo messaggio – “a tal fine proponendo gli strumenti più idonei per ridurre le cause delle patologie del cuore, che sono purtroppo tra i principali fattori di rischio di morte in ambito sanitario”.