Vincenzo Vallone. …E mi rifaccio vivo ad Assisi con le “Edicole”. Sono due opere ( descritte di seguito) invitate nell’ambito del programma “ Dialogo tra le Civiltà”. L’EDICOLA – nella storia – L’edicola votiva o tabernacolo, nella religiosità popolare aveva la funzione di creare un rapporto più diretto tra il credente e la Divinità ed evitare la mediazione della Chiesa. Le prime edicole sono del ‘700 e sempre riprodotte fino alla prima metà del secolo scorso. Tutte molto ricercate sia nei materiali che nei particolari costruttivi. Icone di religiosità erano dedicate al santo e alla madonna più popolare del quartiere, adornavano strade e vicoli con fondali di azzurro cielo e fioriere. Erano più volte dipinte o affrescate e poi tanta ceramica e quindi pietre e marmi scolpiti. Di notte un lucignolo ne esaltava la bellezza festevole. Almeno una volta all’anno era festa grande e l’edicola, quale impegno assunto nei confronti di quella divinità, si trasformava in una grande assise di festa popolare.
Con l’attenzione ai luoghi e agli ambienti che ci circondano, tra l’altro pieni di suggestioni intellettuali, si trova lo stimolo a muoversi in mezzo a secoli di cultura e storia.
LE OPERE PER ASSISI:
- EDICOLA “ IL TRANSITO “
Armonia concettuale e scomposizione spaziale giottesche – 2012-
Il transito di S. Francesco illustrato da Giotto e le volte della basilica superiore dopo i crolli in seguito al terremoto del 1997
- EDICOLA “ LA REGOLA “
Armonia concettuale e scomposizione spaziale giottesche – 2012-
Papa Onorio III° approva la regola di S. Francesco – illustrazione di Giotto – e le volte della basilica superiore dopo i crolli in seguito al terremoto del 1997
Nota dell’autore
La elaborazione è una occasione e un punto fermo sullo stato dell’arte di un “bene” che appartiene al mondo intero. Il lavoro delle due opere è concentrato su un elemento: la prospettiva. La stessa che ha permesso prima a Cimabue poi a Giotto, con Assisi e Padova, di esplorare il rapporto organico tra architettura e pittura con la messa in scena funzionale e dinamica della prospettiva.
Nel nostro caso viene rotto lo schema attraverso la scomposizione architettonica; vengono superati i dogmi della tecnica geometrica e vengono raffigurate, in una nuova ma finta cornice compositiva, le edicole votive dedicate al “transito e alla “regola” di S. Francesco. La mano o le mani tese campeggiano sul (fratello) paesaggio. Le due riproduzioni poste sulle mani, sui cui palmi sono scomparse (o sono coperte?) le stimmate, appaiono a testimoniare l’evento sismico della volta crollata e a illustrare gli affreschi del maestro di Bondone .
Le barre in legno “cromate” – la superiore e quella inferiore – bloccano prospetticamente lo sguardo ma sono propiziatrici di una composizione che ripropone l’intenso azzurro “giottesco” del cielo stellato con la tanta attesa ad un mondo migliore. E infine, si ha la sensazione, in questo percorso tutto giocato sulla identità del Maestro che diventino palpabili anche le tante carezze per l’anima.
Con queste ultime che fanno tanto bene anche al corpo.
Queste opere – tra il 22 e il 30 settembre 2012 – partecipano alla mostra Dialogo tra le civiltà ad Assisi – incontro tra le diverse culture e confronto tra le varie espressioni artistiche. Sede della mostra : Palazzo Vallemani – Pinacoteca comunale di Assisi.
Sito web www.effettobiennale.org – www.vincenzovallone.weebly.com