Alfonso Guarino. Il fenomeno del brigantaggio postunitario, per molti versi ancora da approfondire, ha offerto lo spunto per la celebrazione del “processo” storico a Cosimo Giordano, brigante cerretese. La manifestazione, fortemente voluta dal sindaco di Cerreto Sannita, dr. Pasquale Santagata, si è svolta la sera dell’11 settembre scorso nella prestigiosa sala del Palazzo del Genio, patrocinata dai Comuni di Cerreto Sannita e di San Lorenzello, dall’U.N.U.C.I. Campania ed egregiamente allestita dall’Ente Culturale “Schola Cantorum San Lorenzo Martire – Nicola Vigliotti” di San Lorenzello. Dopo il saluto dei Sindaci di Cerreto e San Lorenzello Dr. Pasquale Santagata e Dr. Giovanni Di Santo, che hanno sottolineato l’importanza dell’evento dal punto di vista storico-antropologico, ha introdotto l’evento la Canzone dei Briganti magistralmente eseguita dal Coro dell’Accademia della Musica di Cerreto Sannita, diretto dal M° Antonio Di Luise. Il cerimoniale in sala è stato curato dalla Nuova Pro Loco di Cerreto Sannita.
Il processo si è articolato secondo un insolito schema “sceneggiato”, col coordinamento di Lucia Cassella: il brigante Cosimo Giordano (“caprà’ Cosimo”), infatti, impersonato da Luigi Botte, è stato giudicato dalla Corte, presieduta dal magistrato dr. Sergio Zazzera e composta dai giudici popolari dr. Alberico Bojano, dr. Luciano Lombardi e dr. Lucio Rubano, che, con l’assistenza del rag. Alfonso Guarino, in veste di cancelliere, ha ascoltato le testimonianze di Giuseppe Festa Lavorgna, Lucia Fraenza, Graziano Lavorgna, Lorenzo Masotta, Pietro Pelosi, Antonello Santagata, Manuela Santillo e Raffaele Verrillo, tutti in costume d’epoca. Nello svolgimento dei lavori, inoltre, si è inserito un “flash-back”, recitato da Maria Concetta Gambuti, Luca Guarino, Marinetta Melillo, Elisabetta Pelosi e Patrizia Zambataro, che ha rievocato l’episodio di Sigfrido e Irene, con testo di Lucia Cassella tratto dalla ricostruzione effettuata dal compianto mons. Nicola Vigliotti nel suo volume San Lorenzello e la Valle del Titerno. La pubblica accusa è stata sostenuta dal magistrato dr. Marco Silvio Guarriello, mentre a difendere il Giordano ha provveduto l’avv. Alberto Zaza d’Ausilio, presidente della Società di storia patria di Terra di Lavoro. Il servizio d’ordine è stato assicurato dagli allievi della Scuola Agenti di Polizia di Stato di Caserta in divisa storica (guardia nazionale, 1865).
All’esito dei lavori, la Corte ha pronunciato l’assoluzione del brigante Cosimo Giordano, sul rilievo dell’incertezza che tuttora sussiste, relativamente alle responsabilità storiche (non giudiziarie) di lui, che, poi, coinciderebbero con quelle di tutti coloro che “furono chiamati briganti”: dall’ottica dello storico, infatti, il “processo” a uno dei protagonisti del fenomeno del brigantaggio non può che risolversi nel processo al fenomeno stesso. Con riferimento più diretto alla figura del Giordano, inoltre, è risultata affermata la maggiore attendibilità degli autori più recenti, come Franco Molfese e Luisa Sangiuolo, i quali pongono bene in evidenza la fedeltà, mai crollata, del medesimo alla monarchia borbonica, che, dopo l’Unità d’Italia, gli aveva procurato, nel piccolo mondo cerretese, molti nemici e, con essi, oltre alla derisione dei fautori del nuovo regime, anche le accuse, verosimilmente infondate, da parte di signorotti locali, che gl’insidiavano le sorelle e la cognata, costringendolo a sottrarsi alla giustizia dell’epoca, sensibile alle differenze di classe, dandosi alla macchia. Meno attendibili, viceversa, sono stati ritenuti altri storici di epoca più remota, che delineano l’immagine del Giordano come quella del bandito assetato di sangue e di danaro, come Vincenzo Mazzacane e Abele De Blasio, considerato anche che la credibilità di quest’ultimo è minata dal fatto che il padre di lui fu tra le vittime di “Caprà’ Cosimo”. Al termine un lungo applauso da parte del numeroso ed attento pubblico ha salutato tutti i protagonisti, mentre nel rivolgere i suoi ringraziamenti, il Presidente dell’Ente Culturale Alfonso Guarino ha annunciato la programmazione di nuove iniziative dedicate alla storia dei nostri territori in particolare di Cerreto Sannita e San Lorenzello.
Erano presenti, tra gli altri, Ufficiali dell’Unione Ufficiali in Congedo della Campania, il Dott. Antonio La Porta, Questore della Provincia di Benevento, il Dott. Giuseppe Gualtieri, Questore della Provincia di Caserta, il Col. Antonio Carideo, Comandante Provinciale Carabinieri di Benevento ed il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cerreto Sannita Cap. Vincenzo Campochiaro.