Montepugliano: ricchezza da valorizzareGiovanni Forgione. Lettera aperta al Sindaco di San Salvatore Telesino Pasquale Izzo e all’assessore provinciale all’ambiente Gianluca Aceto. Per conoscenza a Legambiente Valle Telesina e WWF Sannio.

Periodicamente, faccio trekking sul Montepugliano, erroneamente chiamato il monte di Telese perché quasi completamente nel territorio di San Salvatore Telesino. Questa estate ho intensificato le camminate per aver realizzato una mappa da trekking (inedita) con tutti i sentieri e con i toponimi di strade e doline. Ebbene, l’immenso piacere di trovarmi immerso nella natura (quasi) incontaminata è stato contrastato da visioni poco poetiche e poco naturalistiche di spazzatura abbandonata. Sono finiti i tempi (almeno per me) delle polemiche improduttive e per questo motivo chiedo con forza ai destinatari di questa lettera aperta una forma di impegno per ripulire la collina. Basterebbe un camioncino con due operai e in una sola mattina tutto il “grosso” sarebbe ripulito. La distinzione tra “grosso” e “piccolo” è presto spiegata: il grosso è lungo le strade, percorribili con camioncino; si tratta di rifiuti lasciati da frequentatori occasionali che hanno fatto pic-nic; ci sono inoltre buste chiuse di spazzatura di chi ha premeditato e con dolo è andato in un posto nascosto a disfarsene.

Inutile analizzare qui il malcostume dei soliti anonimi che in solitudine compiono questi scempi: è lavoro da psicologi. Il “piccolo” sporco è quello che è più distante dalle strade e prevede una pulizia più attenta fatta di volontari a piedi piuttosto che da operai con camioncino. Si tratta di bottiglie buttate lontano, di barattoli di birra, da cartucce di cacciatori e di carte portate dal vento in zone più impervie del bosco. Per la pulizia di questa seconda tipologia di rifiuti è necessaria una squadra di operatori e in interventi di più sessioni fatti anche in una sola giornata. Le istituzioni da me indicate tra i destinatari sono invitate a trovare le modalità più utili, magari in una fattiva collaborazione, per operare la pulizia di Montepugliano. Nel giorno (o nei giorni) che si deciderà di agire sarò pronto e felice di accompagnare gli operatori passo passo avendo percorso tutti i luoghi di Montepugliano per il sopralluogo necessario al disegno della mappa da trekking. Oltre che per la spazzatura abbandonata sono necessari altri due interventi: un primo di ripristino delle belle indicazioni in legno abbattute e sfasciate dai vandali; un secondo intervento da studiare e che miri ad una comunicazione efficace per evitare che si ripetano le scempiaggini; ad esempio, all’ingresso stradale del Parco (nell’area pic-nic) sarebbe utile lasciare un maxi contenitore di spazzatura presentato da un grande cartello: Aiutaci a mantenere Montepugliano pulito: dopo aver frequentato il Parco raccogli i tuoi rifiuti in busta e depositali in questo contenitore. Grazie!

Montepugliano: ricchezza da valorizzare

 

 

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9 Commenti

  1. Complimenti. Un modo civilissimo di denunciare i problemi ipotizzando una soluzione. Tutto fattibilissimo. La cosa difficile sarà entrare nella testa dei tanti incivili che imbrattano San Salvatore come Cerreto. Forse la soluzione sta nel denunciare i vandali. Ed isolarli nella società.

  2. Sono pienamente daccordo con la necessità di valorizzare Monte Pugliano. Si era parlato di istituire un parco ma poi non se ne è saputo piu’ nulla.
    Tuttavia volevo rilevare che la situazione discariche abusive è forse peggiore di quanto notato dal sig. Forgione.
    L’ ultima passeggiata l’ ho fatta il 15 agosto e a dire il vero quello che ho visto non è per nulla confortante. Oltre alle piazzole piene di resti da pic-nic e non solo, ho trovato una miriade di rifiuti speciali disseminati un decine di piccole discariche, da carcasse di frigoriferi,televisori, cucine, bidoni di pittura sporchi, resti di bar, copertoni etc. Alcuni di questi sono anche di difficile rimozione in quanto sono stati lanciati da precipizi e parte sono caduti giù,in parte sono appesi ad alberi a metà scarpata ( vedi il puro (dolina) piu’ grande dove vi è la loggetta panoramica).
    Credo che ci sia molto da lavorare per ripulire.
    Il rammarico è che sono già stati spesi una barca di soldi pubblici per la creazione di percorsi e cartellonistica e si è immediatamente abbandonato tutto all’ incuria del tempo e dei teppisti.
    Perchè non si è dato un seguito?
    Molti di quei denari pubblici spesi sono andati persi.

    Spero che il suo appello abbia un seguito, visto che questi luoghi li conosco da quando ero bambino e ogni volta che ci vado da un lato ho piacere a rivisitarli dall’ altro una delusione a ricordarli come erano.
    Con stima
    Angelo Romano

  3. Ringrazio il prof.Morone e il dott.Romano per gli attestati di stima. Quanto affermato dal dott.Romano sulla quantità dei rifiuti è (purtroppo) vero. La mia strategia minimalista mirava all’attuazione di un intervento immediato per quella tipologia di sporco che ho definito “grosso”. Se avessi evidenziato da subito un quadro dettagliato di quanto visto avevo (ed ho) il timore che nella mente degli amministratori scattasse l’idea del grande budget, del grande progetto, della grande ditta, del grande appalto ecc. ecc. Con l’icona del camioncino ho voluto dare l’dea di fattibilità anche da subito. I rifiuti speciali necessitano di interventi di operatori specializzati e possono, secondo il mio modo di pensare, lasciati alla fine della bonifica dopo i primi interventi ipotizzati. Sono comunque felice che il mio invito sia stato percepito come costruttivo e propositivo. Sono sicuro che siamo partiti con il piede giusto.

    P.S. Ai quattro destinatari della mia lettera aperta ho inviato in contemporanea una mail con il testo pubblicato su ViviTelese. Tre mail sono andate a buon fine mentre quella al Sindaco Pasquale Izzo mi è tornata indietro. Lancio quindi un appello ai consiglieri dell’amministrazione comunale ad informare il Sindaco di questa mia richiesta e di usare l’indirizzo giforgi@gmail.com per successive comunicazioni. Grazie.

  4. Apprezzo molto questa segnalazione. Se non dovesse avere riscontri ufficiali sarei ben felice di aderire ad una giornata di volontariato, per un ‘fai da te’che ritengo molto più utile della cattiva abitudine di esprimere una sensibilità ambientale pubblicando foto di spazzatura.

  5. Come si fa a non essere d’accordo ?
    Il “grido di dolore” per Monte Pugliano, contenuto nella lettera di Giovanni Forgione, è pienamente condivisibile. Ed è anche la testimonianza di come esistano ancora, e per fortuna, cittadini particolarmente sensibili alle problematiche ambientali che, oltre a segnalare, dichiarano la propria disponibilità alla collaborazione.

    Personalmente sono convinto come questo sia l’unico modo per affrontare efficacemente il problema: una stretta alleanza tra cittadini ed istituzioni, una solidarietà collettiva, una cooperazione sinergica, una azione educativa permanente a favore dell’ambiente e del nostro territorio.

    A ciascuno, ovviamente, andranno attribuiti i propri ruoli e le proprie responsabilità.

    Se vogliamo dare una speranza a questo mondo non possiamo accettare lo scempio e la violenza (talvolta gratuita) che l’uomo puntualmente rivolge alla natura e non possiamo nemmeno abbandonarci a sentimenti di sconforto e di sfiducia o, peggio ancora, di rassegnazione.
    Purtroppo dobbiamo convincerci che il degrado ambientale, da diversi anni, interessa anche il nostro territorio. Per troppo tempo ci siamo illusi di rimanere immuni, ed oggi ci ritroviamo in situazioni come quella segnalata da Giovanni Forgione.
    Situazioni che, alla fine, si ritorcono contro di noi e contro il benessere della nostra salute.
    Non c’è alcun dubbio: l’incremento delle malattie cosiddette “ambientali”, accresciutesi a dismisura negli ultimi decenni, rappresentano la sottile vendetta della natura sul comportamento dell’uomo; costituiscono il tentativo disperato e la legittima difesa per i soprusi che quotidianamente è costretta a subire.
    Troppi sarebbero gli esempi da elencare: è di ieri il disastroso incendio della Rocca: in poche ore sono andate in fumo ettari di bosco, un polmone verde, un invidiabile esempio di macchia mediterranea ed ha corso seri rischi un patrimonio storico inestimabile come quello del castello dei Sanframondo.

    In materia ambientale un fatto appare indubbio: la carenza di politiche efficaci a livello locale, ma anche regionale e nazionale (per motivi di cui si potrebbe discutere a lungo), producono effetti che riguardano tutti, e non solo le comunità interessate.
    Monte Pugliano, che anche i telesini considerano la “loro montagna”, è indubbiamente patrimonio di tutti e non solo della comunità in cui catastalmente ricade.
    In questo contesto la politica formale delle “competenze” con le relative conflittualità, si dimostra assai meno efficace, a tutti gli effetti, di una politica di “cooperazione” sostanziale, che prescinda dalla questione delle competenze. E una politica sostanziale di cooperazione parte dalla presa comune di coscienza delle preoccupazioni e degli obiettivi.

    Ma il mio intervento, per il ruolo politico che rivesto, non può limitarsi a questo.
    L’autore dell’articolo chiede apertamente una forma di impegno per ripulire la collina e, dunque, merita una risposta.
    Basterebbe un camioncino e due operai…
    Mi si creda, in questi anni più volte il camioncino, e con diversi operai, ha provveduto a bonificare il sito di monte Pugliano. Ma la lotta contro il comportamento incivile di alcuni è ancora lunga e lontana dall’essere vinta.
    Non è tanto un problema politico, è un problema culturale.
    Fin quando non capiremo che il nostro territorio è l’unica speranza di futuro che possiamo dare in eredità ai nostri figli non ci sarà posto per i discorsi astratti di turismo archeologico e di parchi naturalistici.
    Per questo motivo non riesco a capacitarmi dei comportamenti di alcuni “cittadini” (questa definizione è certamente inappropriata), e non parlo solo di quelli del mio Comune.
    C’è chi estirpa dal terreno le indicazioni turistiche, chi dà fuoco ai gazebo e chi, infine, si diverte ad asportare i paracarri che delimitano i sentieri.
    Non riuscirò mai a comprendere il motivo per cui delle persone si prendono la briga di caricare su un automezzo delle carcasse di lavatrici e frigoriferi per depositarli nottetempo (immagino con grande sforzo fisico) sulla collina di Monte Pugliano quando il nostro Comune (come molti comuni limitrofi) provvede gratuitamente al recupero dei cosiddetti “ingombranti”: basterebbe fare una telefonata!
    Non riuscirò mai a capire perché si abbandonano di nascosto nelle doline di Monte Pugliano (una vera e propria meraviglia della natura) cumuli di rifiuti urbani quando nel nostro paese c’è un servizio di raccolta “porta a porta”.

    Sono questi i problemi con cui si confronta quotidianamente un’Amministrazione comunale che, con le ristrettezze contingenti, si ritrova con personale e risorse economiche sempre più esigue per cui non sempre riesce a fare ciò che vorrebbe. Mentre la tutela del patrimonio ha un costo sempre più elevato che non sempre è sopportabile.
    Ma tutto questo non vuole essere una giustificazione.
    La lettera di Giovanni Forgione, ed i commenti da essa scaturiti, meritano una risposta concreta ed un rinnovato impegno.
    Per cui, anche se la mail è ritornata indietro, il messaggio è stato ricevuto.
    Non c’è dubbio che l’Amministrazione comunale dovrà fare di più.
    Magari anche con un sistema di videosorveglianza per perseguire eventuali reati e costituirsi parte civile contro chiunque si renda responsabile di questi comportamenti incomprensibili.

    A proposito: se qualcuno pensa, con l’incendio della Rocca, di aprire le porte ad azioni speculative attraverso un atto criminale (personalmente credo che nessuno più creda all’autocombustione) si scontrerà con la ferma determinazione del Comune che non darà tregua ai colpevoli di questo ennesimo scempio.

    Emilio Bove
    Vicesindaco di San Salvatore Telesino

  6. Ho letto con grande interesse e partecipazione l’intervento dell’amico Giovanni che mi ha riportato indietro nel tempo, a quando da ragazzi su quella collina andavamo in carca di asparagi.
    Ho apprezzato anche i commenti che sono susseguiti, in particolare quello del Vicesindaco sig. Bove, molto articolato e condivisibile nella sostanza. Tuttavia non c’è traccia di risposta all’intervento di Giovanni Forgione per cui mi permetto di riformulare le domande:
    Egr. Vicesindaco, manderà un camioncino con un paio di operai a rimuovere “il grosso” ed organizzerà, in collaborazione con il Comune di Telese ed i cittadini che si offriranno volontari una squadra per ripulire “il piccolo?”
    In definitiva, il problema è tutto qua.
    Cordialmente, Riccardo Affinito.

  7. Mi rendo conto di quanto poco corretto sia presentare un’istanza a ferragosto. La maggior parte delle istituzioni è a mezzo servizio e risulta difficilissimo reperire anche un camioncino con due operai. E’ stata un’azione istintiva dettata dalla passione per la montagna piuttosto che un qualcosa di premeditato. Sono comunque molto importanti sia la volontà istituzionale ad agire, sia il fermento nell’opinione pubblica pronta ad organizzare una squadra di volontari. Ringrazio il vicesindaco dott. Bove per la disponibilità mostrata che si tradurrà di sicuro in volontà operativa e ringrazio Flaviano Di Santo che in questa occasione appoggia in toto il mio pensiero. Apprezzo altresì la “praticità” decisa e simpatica di Riccardo Affinito che ricordo come creatore dell’inno di Telese sia musicalmente sia come autore del testo contenente un riferimento al “MONTE” di Telese (ovviamente il Montepugliano). In conclusione ringrazio per la disponibilità l’assessore provinciale all’ambiente Aceto che mi ha contattato in privato dal luogo di vacanza. A settembre ne parliamo, mi ha detto. Che dire, sono felice che la questione abbia preso la piega giusta. Alla prossima puntata, lettori di ViviTelese!

  8. Buone notizie per Montepugliano. Il vicesindaco dott.Bove mi ha inviato mail: “Ieri mattina è stato fatto un primo intervento su monte Pugliano (2 operai e un camioncino).
    Non ci illudiamo di aver risolto il problema. E’ necessario, come proponevi, mettere in campo delle sinergie coinvolgendo i comuni limitrofi,la provincia e le associazioni ambientaliste. Speriamo bene. Un saluto, Emilio Bove”.

    Ottimo inizio! Il secondo step è quello del gruppo di volontari appassionati muniti di guanti e di sacchi di plastica. E’ bene che questa attività sia organizzata e guidata da Legambiente e/o WWF che hanno più esperienza in questi frangenti. Con il potente mezzo di ViviTelese faremo senz’altro un appello agli appassionati della montagna per ritrovarci tutti insieme in una bella giornata ecologica organizzata per l’ambiente e magari con il supporto delle guide del CAI Benevento come il vice presidente Sparano di Telese, il dott.Romano e il prof Simone di Castelvenere.

    Per il terzo step mi affido all’assessore Aceto che ha già mostrato il suo interesse e la sua disponibilità. A livello provinciale saprà certamente come organizzare il recupero dei rifiuti speciali ed ingombranti coinvolgendo Ditte, Comuni e i Comandi della Polizia Provinciale e quello della Forestale.

  9. Desidero complimentarmi con il dott. Bove, vicesindaco di S.Salvatore Telesino, per aver fatto seguire i fatti alle parole, pratica alquanto rara di questi tempi, specialmente in campo politico.
    Lei, dott. Bove, occupandosi delle istanze dei cittadini, mostra di aver compreso lo spirito del suo mandato elettorale e lo interpreta con adeguatezza ed onore.
    A Lei, e a tutti quelli come Lei…tanto di cappello!!

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