Martino Ugo Izzo. La vicenda della mancata attuazione della Legge Regionale n°11 del 2012, pubblicata sul Burc n°31 del 14/05/2012, che all’ art.3 statuisce “il trasferimento del personale a tempo indeterminato del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina presso il Consorzio Sannio Alifano subentrato nella programmazione e nella gestione dell’ attività del soppresso Consorzio dal lontano 2002”; rappresenta un caso emblematico dell’ arroganza e dell’ antisocialità di Amministratori che vogliono tutelare solo interessi di parte e difendere clientele e consorterie politiche (non dei consorziati) adoperando strumenti per creare contrapposizione tra il personale dell’ ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, da un lato, ed i consorziati ed i lavoratori a tempo determinato dall’altro lato. Questa è una vecchia tecnica che ci perviene dal passato e che può individuarsi nel motto DIVIDA ET IMPERA . Tale disegno trova spazio soprattutto grazie all’ utilizzo della disinformazione; dinnanzi a tale situazione si è deciso di creare il : “NUCLEO AUTONOMO DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO EX CONSORZIO BONIFICA DELLA VALLE TELESINA”, attraverso questo nucleo si vogliono intraprendere azioni di controinformazione su alcune questioni che i toccano loro da vicino; ed in particolare sui seguenti fatti:
- su alcune testate giornalistiche on-line si è cercato di far passare la sospensione di una nota regionale da parte del TAR come sospensiva anche degli art. 3 e 4 della legge n°11 del 2012. Tale affermazione è assolutamente priva di fondamento, infatti, la 1° Sezione del TAR CAMPANIA con decreto n° 1133/2012 ha accolto l’ istanza di misure cautelari provvisorie da parte del Consorzio Sannio Alifano e per effetto ha sospeso solo la nota del A.G.C. SVILUPPO ATTIVITA’ SETTORE PRIMARIO DELLA REGIONE CAMPANIA n° 0535734 12/07/2012 con la quale veniva diffidato il Consorzio di Bonifica Sannio Alifano ad effettuare entro dieci giorni tutti gli atti per il definitivo trasferimento del personale, in caso di inadempimento la Regione Campania a partire dal 27 luglio avrebbe effettuato la nomina di un “Commissario ad acta” per l’ attuazione della legge e successivamente anche il possibile scioglimento degli Organi elettivi dell’ Ente. Bisogna precisare che richieste di Commissariamento erano state avanzate alle autorità competenti Regionali anche dalla UILA -UIL e da singoli dipendenti, consapevoli del fatto che gli Amministratori del Sannio Alifano avrebbero messo in campo tutti gli strumenti ostruzionistici per non attuare le norme legislative;
- la legge non è affetta da vizi di legittimità costituzionale, pertanto HA PIENA EFFICACIA e non può essere disconosciuta dall’ Amministrazione Consortile che al contrario è obbligata a dare alla stessa piena attuazione . Alla luce di ciò il comportamento degli Amministratori è palesemente illegale . Per questo motivo gli stessi saranno chiamati in tutte le sedi competenti per rispondere della mancata applicazione di una Legge Regionale. Inoltre è opportuno precisare che questa situazione sta arrecando gravi danni materiali e psicologici sia ai dipendenti del soppresso consorzio di bonificadella Valle Telesina, sia alle famiglie
degli stessi; infatti i lavoratori in questione non percepiscono le retribuzioni da 12 mesi, mentre con l’ attuazione della legge da parte del Consorzio Sannio Alifano entro breve termine c’ è la possibilità di percepire le retribuzioni da Gennaio 2012 in considerazione del fatto che la Giunta Regionale con deliberazione n°278 DEL 12/06/2012 ha provveduto alla variazione del capitolo di spesa del contributo di 800.000,00 assegnandolo al Sannio Alifano per l’ anno 2012. Detta somma è vincolata al pagamento degli oneri del personale dell’ ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina; inoltre il contributo di 800.000,00 euro, come previsto dalla legge, sarà assicurato fino al 2016, per cui nessun danno ricadrebbe sui consorziati con aumenti della contribuzione e quindi sull’ economia delle aziende agricole del comprensorio. Al riguardo c’ è la richiesta da definire ,sui generis ,del Consorzio Sannio Alifano che richiede un impegno per iscritto sul contributo di 800.000,00 da elargire a partire dal 2013 al 2016, senza tener conto che tale contributo è sostanziato da un’ articolo di legge ed annualmente sarà inserito nel bilancio regionale per cui non è un contributo legato alla ripartizione ed alla disponibilità di altre risorse finanziarie.
- Dalla lettura del ricorso al TAR, emerge con chiarezza uno dei motivi che ha determinato la tenacia opposizione all’ applicazione della Legge da parte degli Amministratori del Sannio Alifano e cioè quando si afferma: “ che per la natura giuridica dei Consorzi di Bonifica, essi sono sottratti all’ applicazione delle regole pubbliche in materia di assunzione del personale; pertanto hanno l’assoluta libertà di scegliere il personale da assumere”. Proprio per creare confusione e cortine fumogene si parla di assunzione di personale dell’ ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina e dell’impossibilità per legge di assumere personale a tempo indeterminato senza relativa copertura finanziaria. In realtà si tratta di trasferimento di personale nelle more del riordino complessivo dei Consorzi di Bonifica previsti dalla legge Regionale n° 25 febbraio 2003 n°4. Personale trasferito con un contributo annuale da parte della Regione Campania fino al 2016 sufficiente al pagamento di tutti gli oneri retributivi e previdenziali.
- Il Presidente del Consorzio Prof. Pietro Cappella in diversi atti amministrativi afferma che per raggiungere gli obiettivi programmatici dell’ Ente c’ è bisogno di nuove assunzioni; con il trasferimento del personale dell’ ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina non esistono più le motivazioni per tale operazione.
- Il Presidente del Consorzio Prof Pietro Cappella, la smetta di sostenere che la panacea di tutti i mali economici che attualmente affliggono il Sannio Alifano derivano: “ dalle criticità del comprensorio della Valle Telesina, dal personale a tempo determinato (stagionali) e da quelli paventati dal trasferimento del personale a tempo indeterminato del soppresso Consorzio”. La realtà è ben diversa; infatti il territorio della Valle Telesina da anni viene considerato un’area marginale rispetto ad altre aree del Comprensorio di Bonifica. Discriminante adottata da diversi anni anche tra i lavoratori a tempo determinato (stagionali)
in termine di giornate lavorative da espletare tra i lavoratori provenienti dalla Valle Telesina e gli omologhi lavoratori del vecchio comprensorio del Sannio Alifano.
Alla stregua di quanto rappresentato si chiede con forza :
-il diritto di prestare la propria attività lavorativa presso l’ Ente di trasferimento, diritto che viene sancito dalla norma legislativa citata sopra;
-il pagamento delle retribuzioni arretrate di 12 mensilità(le risorse finanziarie sono già rese disponibili da parte dell’ Amministrazione Regionale).
Ormai non è più tollerabile che a pagare per il comportamento ostruzionistico degli Amministratori del Sannio Alifano ed in particolare del Prof. Pietro Cappella che si erge per questa vicenda come custode del rigore economico dell’ Ente da lui Amministrato e nume tutelare degli interessi dei consorziati, siano solo i dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica (che dal 2002 aspettano di essere trasferiti presso altro Ente, così come riportato nelle deliberazioni di Giunta e di Consiglio Regionale di quegli anni).
Una cosa è certa, i dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina non sono degli esodati, come impropriamente definiti dal Presidente Prof.Pietro Cappella in un articolo pubblicato sul blog Caiazzo Rinasce, ma dipendenti che cercano di riappropriarsi di una dignità lavorativa e di salvaguardare la professionalità acquisita in tanti anni di servizio presso un Ente di Bonifica.
IZZO MARTINO UGO ( Dipendente ex Consorzio di Bonifica Valle Telesina)