Alfonso Iannace. Oggi 12 luglio ricorre la Festa di San Giovanni Gualberto, Patrono dei lavoratori Forestali. «La Fai Cisl – dichiara il suo Segretario generale Augusto Cianfoni – affida al Santo fiorentino di Vallombrosa le tante preoccupazioni e tutte le angosce di cui sono vittime settantamila operai in tutta Italia, specie in Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Questa Festa non è soltanto del Corpo Forestale dello Stato, cioè delle Guardie in divisa, ma è la festa anche degli Operai forestali, quelli che lavorano ogni giorno con occupazione precaria e salari sempre più miseri nei cantieri montani e nelle attività antincendio alle dipendenze di Regioni, Comunità Montane, Consorzi forestali o di sedicenti Aziende o Enti regionali come Afor in Calabria o EFS in Sardegna.
A questi lavoratori il Paese dovrebbe più considerazione e riconoscenza perchè sono gli avamposti di una presenza operosa in montagna, spesso nonostante le Amministrazioni da cui dipendono. Per essi i sindacati agroalimentari confederali tra cui la Fai Cisl chiedono occupazione più stabile e salari adeguati alla loro indiscussa professionalità. Ma sia l’occupazione che il salario abbiamo sempre voluto che discendessero dalla pianificazione di opere gestite secondo criteri imprenditoriali, purtroppo inascoltati da Regioni e Amministrazioni prevalentemente estranee ad una minima cultura dell’efficienza e degli investimenti. Oggi qualcosa pare muoversi nel museo delle cere! Al Convegno nazionale del 9 luglio scorso abbiamo ribadito questi concetti e abbiamo raccolto la convinta adesione del Ministro Catania, dei Ministeri per la Coesione Territoriale e dell’Ambiente come pure dell’ANCI.
Non abbiamo potuto rilevare il pensiero delle Regioni la cui assenza non abbiamo apprezzato. Vuol dire che, a prescindere dalla sovrastruttura di sedicente coordinamento nazionale, discuteremo di queste cose con le singole Regioni alcune delle quali già apprezziamo per lungimiranza e consapevolezza sui complessi problemi della cura del territorio e nello specifico di una Forestazione produttiva. Per quanto riguarda specificamente gli operai dipendenti dal Corpo Forestale dello Stato preghiamo San Giovanni Gualberto affinchè il Ministro Catania riesca a disboscare quel sottobosco di burocrazie che fino ad oggi hanno costruito anche nel CFS un sistema duale in cui ai principi sono riservati i diritti e ai cafoni soltanto i doveri».