
Carmine Sanzari. L’ART. 34 DELLA LEGGE FINANZIARIA 2012 DELLA CAMPANIA, E’ CONTRO LA CACCIA.Il mio scritto, è frutto di consapevolezza che, tutto quanto sta avvenendo contro l’esercizio venatorio è senza ombra di dubbio illegittimo. Come è notorio a tutti, gli allora istituiti ATC incatenarono al proprio territorio una parte di cittadini onesti che avevano, ed hanno, la legittima passione per l’esercizio venatorio, pratica che avviene anche nelle altre regioni d’Italia, per chi non lo sapesse, ed anche nel resto del mondo, in cui, in alcuni siti, “vedi i viaggi caccia” non vi sono regole, se non quelle di distruggere alcune specie migratrici come per esempio, la beccaccia, e a nessuno interessa e fa nulla per evitare lo sterminio della specie. Ricordo pure che stiamo in Europa. Rammento pure che combattiamo giornalmente contro chi vuole la chiusura della caccia, contro chi ci vede come il cattivo, l’orco distruttore di selvaggina e, comunque, anche con questi inappropriati attributi, siamo comunque disposti ad accettare questa angheria quotidiana, che non ci appartiene, naturalmente. Ci appartiene invece, per chi non lo sapesse, ed è UNICA solo a NOI, la dignità e la CULTURA VENATORIA. Il paradosso poi, però, è che chi vuole farci cadere, senza distinzione di appartenenza, siede comodamente ai tavoli di “programmazione”, percepiscono pure una indennità, grazie ai cacciatori che PAGANO LE TASSE, il grazie, ai cacciatori, gli è legittimamente dovuto, almeno questo. Cosa sta succedendo quindi? la caccia è finita d’avvero? ci siamo arresi anche noi alla politica illegittima contro la caccia? dove siete o dove eravate onorevoli rappresentanti il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale.? tutto va male, molto male ed ingiusto, perché l’art. 34 della legge finanziaria della campania, andava, secondo le mie umili conoscenze in materia, quantomeno impugnato nelle sedi opportune, e perché?… perché l’impugnazione è inconfutabile nel contenuto del seguente articolo: l’art. 36, modificato dalla legge finanziaria di cui all’art. 34 testualmente recita: …omissis… b) l’articolo 36 è così modificato: 1) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. La Giunta regionale, su parere della Commissione Consiliare competente in materia E SENTITO IL CTFVR …omissis…
Mi chiedo allora, il CTFVR è stato consultato per il parere di competenza secondo la legge in materia ora per allora oggetto di modifica?
2) il comma 2 è sostituito dal seguente: …omissis…… Il cacciatore in possesso di residenza venatoria ha diritto a trenta giornate di mobilità venatoria per l’esclusivo esercizio della caccia all’avi-fauna migratoria, con accesso alle zone di territorio utile alla caccia previa prenotazione.
Le trenta giornate alla migratoria, la prenotazione, addirittura nel proprio paese o in quello vicino sembra di comprendere, o è, una magistrale invenzione, o un errore “della politica”, resta solo da stabilire se si tratta di politica antidemocratica, attuata dal vigente governo regionale; o di moderna “politica venatoria” che noi “poveri cacciatori” anche se cultori, tanto dignitosi, tanto rispettosi della caccia e, soprattutto, potenziali guardiani del territorio, facciamo fatica a comprendere e la respingiamo con tutte le forze attraverso lo scritto, se quest’ultimo può essere utile a svegliare le coscienze dei governati e delle associazioni. Questa “nuova politica moderna e/o politica venatoria” non appartiene certo a noi, per i danni morali che sta producendo ai chi, oltre ad essere un cacciatore, è un contribuente PUNTUALE per lo Stato e per la regione campania.
Ho tentato e ricercato di trovare qualche stralcio di verbale, per smentirmi io stesso, incredulo di tutto quanto sta accadendo, in riferimento alle sedute del CTFVR sul web, risultato zero, in cui mi sarebbe piaciuto legittimamente leggere che quella associazione ha battuto forte il pugno sul tavolo nel solo legittimo interesse della PRATICA VENATORIA, ma al momento, perlomeno, niente di ciò. Sarebbe gradito da parte di qualunque rappresentate dei tavoli della caccia di palazzo della regione, screditare tale mio assunto, e pubblicare chiaramente seduta dopo seduta, al solo fine di far conoscere, se vi fa piacere, come è stato possibile partorire gli assurdi atti che hanno inventato in regione campania la “caccia programmata anche alla migratoria” e non basta, ma anche con una ulteriore tassa pari a quella dell’ATC di appartenenza. Come di consueto, nell’annosa attesa delle nostre sorti venatorie, disapprovo nel mio piccolo quanto sta avvenendo in Campania, e spero che, i rappresentanti delle associazioni, sappiano cogliere l’occasione, per riavvicinarsi e rappresentare meritatamente i propri iscritti, dopo avere portato alla realtà, LA CACCIA.
Un cacciatore come tanti
Carmine Sanzari