
Ottavio Nacar. Con mio grande rammarico,sono costretto ad intervenire su una polemica che avrei certamente evitato proprio per la mia visione futura di questa città e dei suoi abitanti. L’ accentuare divergenze su punti di vista che possono risolversi con una semplice discussione, certamente non giova a nessuno.
Caro Saby, capisco il tuo sfogo a caldo per la richiesta posta dai commercianti attraverso la mia persona al delegato al commercio Bozzi, affichè si anticipasse l apertura del Viale rispetto all’ordinanza (anche perchè il Viale non era del tutto utilizzato) , ma spero anche tu possa capire che la necessità di un momento e gli stati d’ animo di una categoria (unica economia di questo paese) portino a non condividere la scelta del luogo (non dell’ evento); noi tutti commercianti infatti, conosciamo il valore dell’ insegnamento dello sport il quale, attraverso le sue regole, forma e fa crescere la futura classe dirigente.
Si è vero,siamo trent’ anni indietro e ancora una volta mi rammarico del fatto che qualcuno se ne accorga solo oggi e spero solo abbia l’ apertura mentale per poter programmare e finalmente concretizzare il futuro di una città che,trent’ anni fa era a vocazione turistica e trent’ anni dopo è ancora a vocazione turistica. Speriamo solo che fra trent’ anni sia turistica.
Non voglio entrare nella discussione del “Privato e relativo tornaconto” in quanto quasi tutti sanno che ogni imprenditore o azienda produce per il proprio tornaconto cosi come nello stesso istante proprio quell ‘ imprenditore o quell’ azienda offre un servizio alla propria comunità,facendosi carico dei pro e i contra.
(L’ etimologia della parola imprenditore deriva dal latino -prahendere- che vuol dire appunto “farsi carico”).
Un abbraccio forte ,cercando di più ciò che ci unisce piuttosto ciò che ci divide.
Nacar Ottavio, presidente associazione commercianti Telese Terme.
Ottavio,purtroppo essere Presidente molte volte comporta assumersi le responabilità di colpe non proprie, il nostro non era uno sfogo a caldo, ma bensi una relazione che ponesse al centro dell’attenzione la vostra concezione di appropriazione del VIALE a vostra proprietà;come si evince dalle parole del vostro comunicato :”ma spero anche tu possa capire che la necessità di un momento e gli stati d’ animo di una categoria (unica economia di questo paese) portino a non condividere la scelta del luogo (non dell’ evento)”
La prossima occasione oltre al luogo lasciamo a voi la scelta anche dei colori, dei palloni, delle medaglie, degli ospiti e del resto.
Molte volte meglio non disturbare il cane che dorme,specialmente il cane dell’ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO che trascina persone di tante estrazioni diverse:mamme,papà,nonni,dottori,avvocati,politici,operai,forze dell’ordine, che come potrai vedere dagli attestati di stima e dall’indegno dimostrato per quel che è accaduto forse sono un pò stufi.
L’IMPRENDITORIA produttiva, non va paragonata alle manifestazioni a base di musica e alcol che il giorno dopo lasciano solo l’ATTESTATO DI GUIDA SPECIALE AI POSSESSORI DI PASSEGGINO e vetri di bottiglie rotte ai sanpietrini.
Prova a chiedere agli altri imprenditori che ci hanno ringraziato per l’evento se la manifestazione per loro sia stata produttiva o no, oppure l’incasso maturato per la vendita di gaterode, patatine, caramelle non fa reddito? Essere Presidente molte volte comporta assumersi le responabilità di colpe non proprie, con la stima di sempre.
Caro Ottavio, non ci siamo. Sono un po’ deluso dal contenuto del tuo comunicato.
Mi aspettavo di più. Sopratutto speravo che determinate posizioni fossero limitate ad una frangia esigua di commercianti e/o impredenditori e non che coinvolgesse l’associazione dei comercianti dell’intero paese. E’ innegabile che siamo trent’anni indietro, ma se continuiamo a ragionare così tra qualche gli anni di ritardo saranno il doppio.
Ma è mai possibile che c’e ancora chi crede che negare per poche il traffico alle auto lungo il Viale vuol dire mancati affari per le attività comerciali?
A pochi chilometri da Telese la pensano diversamente. Ecco cosa succede ad esempio a Caserta http://noi.caserta.it/quando-la-mente-arriva-li-dove-i-soldi-non-possono-un-tappeto-verde-giostrine-e-palloncini-cosi-il-centro-di-caserta-si-trasforma-in-un-battibaleno-in-area-giochi-dove-i-bambini-e-le-loro-fam/. Parliamo di Via Alois una delle strade più affollate ed importanti di Caserta chiusa al traffico. Guarda che spettacolo. http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=16491
Ottavio cerchiamo di fare seriamente qualche passo in avanti.
Guardiamo con attenzione le altre realtà. Lo hanno capito anche nei centri commerciali dove per attirare i clienti si sono inventati idonei spazi per i bambini ed intrattenimenti per tutta la famiglia.
Il viale, secondo il mio punto di vista, andrebbe visto come un centro commerciale all’aperto per almeno 6 mesi all’anno.
Su youtube ho trovato anche questo video: http://www.youtube.com/watch?v=iehaTVrh9UQ
Caro Ottavio, cari commercianti e cari Adulti…la mia risposta o le mie parole potrebbero, ovviamente,sembrare di parte, perciò scelgo di rispondere nelle vesti di mamma. Sono, infatti, la mamma orgogliosa di un dei piccoli atleti della Scuola Calcio Valle Telesina che sabato ha partecipato alla FAMOSA manifestazione sportiva su un “pezzo” del nostro amato Viale. Ammirata dalla gioia, dall’entusiasmo e dal sorriso di mio figlio ho coinvolto e quindi telefonato alle nonne, agli zii, a qualche amica. Tutti presenti e finalmente, a detta loro, potevano fare una bella passeggiata sul Viale, che altrimenti non avrebbero fatto. Vogliamo parlare del fatto che mio figlio fosse meravigliato che si potesse giocare a calcio per strada? E’ vero il calcio s’ fa’ o’ camp….. ma voi dove giocavate?????Inutile dire, se vogliamo parlare in termini economici, che io con la mia numerosa famiglia abbiamo fatto GIRARE qualche soldino tra i negozi telesini. E vi assicuro che tanti genitori dei nostri piccoli atleti hanno fatto lo stesso: portato gente e speso qualche euro….visto che di quello stiamo parlando!
In ogni caso cari Adulti fermiamoci ogni tanto e impariamo ad osservare quel sorriso sereno sul volto dei nostri bambini. Nel caso peggiore ci può ricordare che un tempo lo siamo stati anche noi . Antonietta Corrado