
Giuseppe Fappiano – associazione politico-culturale “da sempre per Cerreto” Quando si arriva a Cerreto Sannita, da qualsiasi strada si provenga, ci si imbatte nella tabella di benvenuto corredata dall’immancabile tabella “Marchio di qualità turistico ambientale” del Turing Club italiano; la così detta “Bandiera Arancione”
Sono poche in Italia le località che possono esporla e queste poche devono avere dei requisiti molto particolari per poterla esporre oltre, chiaramente, a dover pagare 2.500 euro all’anno per l’iscrizione. Già perché anche se hai tutti i requisiti se non paghi non sei più un territorio di qualità.
Conoscendo il territorio di Cerreto Sannita abbastanza approfonditamente, ritengo che questo “Marchio di qualità turistico ambientale” della bandiera arancione sia quantomeno immeritato.Dal sito dell’associazione delle bandiere arancioni si possono leggere i requisiti che un comune deve avere per potersi candidare. Possono essere candidati i comuni che:
- intendono intraprendere un percorso di miglioramento della destinazione nel suo complesso, Turing fornisce infatti, al termine dell’analisi, il Piano di miglioramento che indica le principali azioni da attivare per perfezionare e potenziare il sistema di offerta turistica locale;
- sono in grado di offrire un sistema di offerta turistica e di accoglienza organizzato;
- si distinguono per tipicità e valorizzazione della propria identità e cultura;
- presentano risorse artistiche, architettoniche, naturalistiche accessibili e fruibili;
- dimostrano sensibilità verso tematiche di sostenibilità del territorio;
- presentano un centro storico ben conservato e non compromesso da interventi e/o alterazioni;
- non presentano elementi che minacciano l’attrattività complessiva della destinazione (es. aree moderne di impatto visivo negativo, elementi detrattori dell’integrità paesaggistica, ecc.).
Non voglio entrare in tutti i dettagli ma voglio concentrare il mio intervento sull’aspetto a mio avviso principale e cioè quello della tutela e salvaguardia dell’ambiente.
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Posto che sarebbe utile conoscere quale sia il “Piano di miglioramento” fornito al termine della visita degli addetti del Turing Club, l’aspetto più inquietante è che questi esperti del Turing Club probabilmente non hanno tenuto conto di tutti i parametri, oppure hanno allargato molto le maglie del giudizio, poiché l’attività amministrativa di Cerreto Sannita, passata e presente, ha minacciato e minaccia gravemente l’attrattività complessiva della destinazione delle aree moderne di impatto visivo negativo ( Ospice di Madonna della Libera, nuova costruzione su Via Nicotera all’altezza del ponte di Guardia, il Centro Parrocchiale in via Iacobelli solo per citarne alcune) come hanno minacciato e minacciano gravemente l’integrità paesaggistica.
Le minacce sull’integrità paesaggistica passa attraverso molti rivoli uno dei quali è il progetto proposto dall’amministrazione Santagata/Morone di un impianto fotovoltaico che occuperebbe 10 ettari di terreno in località Cese ai piedi della “Leonessa”.
Luogo che oltre ad avere un interesse botanico (sbocciano delle orchidee selvatiche stupende ed è invaso da erbe officinali) è anche un sito archeologico importante dove, in passato, sono stati fatti importanti ritrovamenti sia di età preistorica che del periodo Osco-Sannita. E’ appena il caso di accennare, a mio parere, agli scempi del Ponte di Annibale, della grotta della Leonessa e di tutta l’area circostante, del Regio Tratturo, del Ponte Vallantico, dell’Antica Tinta, di Fontana Paradiso, oltre al possibile inquinamento dei pozzi AGIP dismessi sulla Parata di Cerreto ecc…
La mia ultima scoperta di degrado ambientale l’ho fatta qualche tempo fa in prossimità del ponte sul Torrente Turio (il ponte di Cusano per intenderci). Una fogna a cielo aperto che scarica direttamente nel Torrente Turio ed ironia della sorte a un metro dallo scarico della fogna c’è, in bella mostra, un segnale di “divieto di scaricare rifiuti” con tanto di avviso di area video sorvegliata. Posto che quello scarico di fogna, viste le condizioni, sarà presente lì da decine di anni mi chiedo se, quando hanno fatto il sopralluogo per mettere le tabelle di divieto, si siano accorti dello scarico della fogna visto che c’è una puzza incredibile oltre a rifiuti di ogni genere.
Ma non è tutto.
Nemmeno il centro abitato rispecchia i parametri di ordine, pulizia e cura che dovrebbe contraddistinguere un paese “Bandiera arancione”. Il degrado si tocca con mano e non è solo un fatto casuale .
Degrado che si espande esponenzialmente in tutto il territorio di Cerreto Sannita che è disseminato di discariche abusive che sono state più volte denunciate e portare all’attenzione dell’amministrazione comunale ricevendo come risposta la completa indifferenza da parte dell’amministrazione Santagata/Morone.
Questa indifferenza, oltre che a danneggiare fortemente il centro abitato, il territorio e l’integrità paesaggistica di Cerreto Sannita, sta determinando un inquinamento ambientale drammaticamente irreversibile.
L’indifferenza e la superficialità dell’amministrazione Santagata/Morone, che si affanna a pubblicare guide turistiche, dépliant, offerte turistiche ecc….. ma non interviene sulle vere emergenze ambientali che devastano il territorio di Cerreto Sannita e che, non è da escludere, attentano anche alla salute pubblica.
Siccome vorrei che quel titolo di “Bandiera arancione” non abbia lo stesso valore che ha la “laurea del Trota lumbard!”, sarò io, provocatoriamente, ad inviare al Turing Club un dossier affinché anche loro abbiano contezza della realtà territoriale che dimostra l’incapacità dell’amministrazione Santagata/Morone di salvaguardare e tutelare un territorio certificato con la “Bandiera arancione”.
I luoghi sono oramai noti a tutti: Ponte Vallantico, Via San Sebastiano, Bretella di collegamento con Guardia Sanframondi, Ponte Lavelle, Ponte sullo Scalimano, e moltissime altre tutte interessate da rifiuti di vario genere composto da organico, rifiuti elettronici, plastiche, materiali sintetici, amianto ecc…
A questo bisogna aggiungere la miriade di scarichi fognanti abusivi, più o meno occultati, che scaricano direttamente nei torrenti di Cerreto Sannita
Tutti rifiuti che sotto l’azione degli eventi atmosferici rilasciano sostanze ed elementi che inquinano, in modo irreversibile, il terreno e le falde acquifere.
Questo territorio non può più sopportare questo carico di inquinamento e pertanto è necessario che l’amministrazione comunale Santagata/Morone, si faccia carico del disinquinamento e metta in atto tutte quelle iniziative che blocchino definitivamente questo disastro ambientale.
Cerreto Sannita, 17 giugno 2012- Giuseppe Fappiano – associazione politico-culturale “da sempre per Cerreto”
..mi sembra proprio che molte di quelle foto siano state scattate su una strada realizzata anni e anni fa, chissà da chi, a tutt’oggi non collaudabile e perciò chiusa al traffico, in territorio di Guardia Sanframondi. Non per questo do la colpa al Comune di Guardia, per carità. L’inciviltà della gente non è gestibile. Se poi ci sono nel nostro territorio scarichi privati non legalmente allacciati, basta segnalare a noi o, meglio, all’autorità giudiziaria chi, dove e quando. Senza problemi interverremo. Non siamo noi i difensori delle illegalità. Soprattutto quelle ambientali.
Tipica risposta di “scarica-responsabilità” in perfetto stile democristiano!
Lascio all’intelligenza ed alla sensibilità del lettore la valutazione del commento dell’architetto Lorenzo Morone, vice sindaco di Cerreto Sannita.
Purtroppo ogni paese si merita l’amministrazione che si è scelta!
Bisogna chiarire alcuni aspetti importanti altrimenti il lettore è forviato da comunicazioni fatte in politichese che non hanno alcun riferimento nè nella realtà nè negli atti ufficiali.
1) La così detta “Bretella” è un’opera faraonica, ancora non collaudata, di cui il comune di Cerreto Sannita ne è l’ente appaltante e, quindi, gestore percui la strada entra nella totale competenza economicamente ed amministrativa del comune. Trattandosi di strada non collaudata, quindi chiusa, l’amministrazione comunale di Cerreto Sannita è responsabile di qualsiasi evento accada sulla strada stessa. Ora, il fatto che quella strada chiusa è diventata una discarica a cielo aperto impone all’amministrazione comunale di Cerreto Sannita, e non ad altri comuni,l’obbligo di risanarla poichè gli unici mezzi che possono essere autorizzati a percorre ed operare sulal “bretella” sono i mezzi del comune di Cerreto Sannita. La prova tangibile che detta strada è nelle competenze e nella responsabilitò del comune di Cerreto Sannita (indipendentemente dalla competenza territoriale dove ricadono le discariche) si accerta nel momento in cui nel bilancio comunale di Cerreto Sannita è inserita, nella voce “entrate”, un importo pari ad un milione di euro che il comune dovrebbe ricevere dalla Regione Campania per la gestione del progetto ancora non collaudato.
2) Io non devo denunciare nessuno nè posso sapere quegli scarichi di acque nere da dove provengono. Io mi limito a denunciare pubblicamente cose che l’amministrazione comunale ignora anche se il controllo del territorio è un compito fondamentale di un’amministrazioen comunale. Chi non conosce il territorio non può amministrarlo o lo amministra male. La mia denuncia è di per se già pubblica ed il sindaco può tranquillamente disporre affinchè la Polizia Municipale effettui i dovuti controlli ed accertamenti poichè i Vigili Urbani sono agenti di Polizia Giudiziaria ai sensi della legge quadro n° 65/1986 e tra i compiti affidati c’è anche quello di “Vigilanza Ecologica ed Ambientale”. Quindi,il “chi, dove e quando” deve accertarlo la Polizia Municipale su disposizione del sindaco o del suo delegato e non certamente io. Io denuncio solo i fatti pubblicamente mentre l’amministratore pubblico ha il dovere amministrativo e morale di intervenire, oltre ad avere gli strumenti di legge per individuare e perseguire il crimine ambientale.
3) Relativamente alle altre affermazioni (Non siamo noi i difensori delle illegalità. Soprattutto quelle ambientali.) è appena il caso di segnalare che dopo che è stato rescisso il contratto con la ditta Lavorna di San Lorenzello, in questo territorio sta succedendo di tutto. Ogni luogo è buono per farne un “deposito di munnezza” più o meno provvisorio. Ed allora non è strano che nel pressi dell’Ufficio del Giudice di Pace, dove si stanno allestendo un piccolo parco giochi per bambini, ci si imbatta in un deposito di rifiuti RAEE (rifiuti elettronici), accumulo di cartoni o, peggio ancora, ci si trovi in un luogo dove avvengono i travasi dei rifiuti umidi da un mezzo ad un altro con la relativa fuoriuscita del percolato.
Ed anche questa è una denuncia!
A questo punto, ed a fronte di certe affermazioni del vice sindaco, dubito che i cittadini di Cerreto Sannita possano ricevere un servizio di raccolta differenziata adeguata all’esosa TARSU che paghiamo.