Antonello Santagata. Qualche giorno fa a Cerreto si è tenuto un convegno dal titolo “Sotto monte Coppe che ci sta?”, organizzato dalla associazione “Da sempre per Cerreto” con la partecipazione del consigliere regionale Del Basso De Caro. Il convegno verteva sulla questione dei presunti rifiuti tossici e radioattivi scaricati sulle montagne di Cerreto negli anni ’80 (così come rivelato nel libro di Pierluigi Vergineo – La malasorte) . Da quell’incontro è scaturita, poi, l’iniziativa di una raccolta di firme per una petizione popolare, sempre a cura della stessa associazione, per chiedere all’ARPA Campania ed alla Polizia ambientale e forestale di intervenire per chiarire la situazione.
Sinora uno dei risultati raggiunti sicuramente è che, partendo da sospetti ed ipotesi, si è arrivati ad una pubblicità della cosa che sta creando apprensione e preoccupazione.
La gente semplice è così indotta a pensare che da queste parti si muore di più per tumori, non solo per l’ aumento dell’età media e per gli altri innumerevoli motivi connessi al vivere moderno, ma perché a Cerreto si vive in un ambiente inquinato peggio delle terre di Gomorra.
Orbene. Capisco il giornalista che fa un’inchiesta, capisco lo scrittore che dà sfogo alla sua fantasia o che raccoglie presunte confessioni di un presunto delinquente ecologico, ma non capisco i politici onnipresenti e mai responsabili e, soprattutto, non capisco quelli che dicono di amare Cerreto ma di un amore così perverso che la stessa Cerreto ne farebbe volentieri a meno.
Perché fare tutto questo clamore( convegni, raccolta firme ecc.) che serve solo a danneggiare l’immagine di Cerreto e a speculare sulle naturali paure della gente?
Vista la serietà dell’argomento, personalmente ho voluto approfondire.
Attingendo informazioni presso il Dipartimento di Prevenzione dell’ ASL BN1 si possono ottenere i dati circa il numero di morti per tumore nel quinquennio 2004-2008 nella provincia di Benevento. Estrapolando i dati relativi al Distretto Sanitario di Telese (ex Distretto 21) e di Morcone (ex Distretto 22), le due zone che dovrebbero essere interessate dal misfatto, si evince che l’andamento del numero di morti per tumore nel quinquennio è pressocchè costante. Non vi è nessun aumento esponenziale dei tumori nelle zone interessate e non si registra nessuna stragecausata da inquinanti tossici o radioattivi. Non vi è stato nessun aumento statisticamente significativo del numero dei tumori!
Inoltre, se prendiamo in considerazione i dati forniti dalla stessa Azienda Sanitaria riportati sul Bollettino Epidemiologico n. 67-68 – Cause di morte nell’ASL BN1 negli anni 1995-2000, si può osservare che, in tutto il periodo, il rapporto tra morti osservate per cancro e morti attese (rapporto standardizzato di mortalità) è stato pari allo 0,8 nella zona di Telese . Quindi si è avuto un numero di morti per tumore osservato inferiore a quello delle morti attese. Cioè nel Distretto di Telese i decessi per tumore sono stati del 20% in meno rispetto al totale dell’Italia.
Si tenga presente che l’esposizione ad un cancerogeno provoca il cancro dopo vari anni e che, pertanto, i periodi cui si riferiscono i dati sono significativi perché distanti dagli anni ’80, tempo in cui sarebbe avvenuto il presunto inquinamento .
Ma ancor più interessanti e chiari ci sono parsi i dati raccolti presso la Direzione Scientifica e la Direzione SSD Epidemiologia e Prevenzione dell’Istituto Nazionale Tumori – Pascale di Napoli.
Nella tabella che segue si può fare un confronto sull’andamento dei tumori, nella zone indicate, fra il triennio 1988- 1990 ed il periodo 2003-2008. E’ evidente che nella zona di Benevento e provincia, a differenza delle zone di Napoli e provincia e Caserta e provincia, i tassi di mortalità per tumori sono diminuiti.
Tassi standardizzati relativi alle morti per tumore
a Napoli città – Napoli provincia – Caserta e provincia – Benevento e provincia |
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TUTTI I TUMORI/MASCHI | ||||
Anni | Napoli città | Napoli provincia | Caserta e provincia | Benevento e Provincia |
1988-1990 | 326,8 | 235,1 | 225,7 | 204,3 |
2003-2008 | 339,9 | 345,9 | 289,9 | 186,6 |
TUTTI I TUMORI/ FEMMINE | ||||
Anni | Napoli città | Napoli provincia | Caserta e provincia | Benevento e Provincia |
1988-1990 | 193,7 | 136,2 | 116,7 | 92,4 |
2003-2008 | 204,1 | 191,1 | 154,9 | 77,5 |
Infine, i rilievi effettuati sul luogo dal fisico Franco Gismondi, relativamente alla presenza di radiazioni ionizzanti non hanno dato nessun risultato significativo, come egli stesso scrive in un dettagliato e professionale articolo.
In conclusione, quando si trattano temi come questi, che incidono seriamente sulla serenità delle persone e sull’immagine di un paese, si dovrebbe andare con i piedi di piombo.
Si dovrebbe studiare, approfondire, riflettere; bisognerebbe applicarsi e, soprattutto, documentarsi.
Non è possibile che, solo per ottenere una ottusa visibilità politica, si getti fango sul paese in cui si vive.
Non è possibile giocare con cose così serie ed importanti solo perché qualcuno, casualmente, ha letto ora un romanzo, per altro, dato alle stampe quasi un anno e mezzo fa, e vuol provare a fare l’eroe.
Una nota di cronaca.
Non soddisfatto ho chiamato telefonicamente l’amico Pierluigi Vergineo il quale, tra le altre cose, mi ha informato che il processo che ha visto imputato per crimini ecologici il pentito “Maurizio”, pseudonimo usato nel libro “La Malasorte” per indicare il personaggio che rivela di aver sversato rifiuti tossici in località Parata di Cerreto Sannita, si è chiuso senza alcuna condanna. Anzi, pare, che ora sia lo Stato a dover rispondere a Maurizio per ingiusta detenzione.
In ultimo risulta anche che la Magistratura, a suo tempo ,abbia condotto un’indagine sul caso “ Parata di Cerreto Sannita” conclusasi con l’archiviazione.
Questi sono i fatti. Questi sono i numeri. Ed i numeri non parteggiano per nessuna teoria ma raccontano semplicemente la realtà. Per cui questo intervento non vuole avere nessun intentorassicuratorio anche perché, seguendo un approccio scientifico, i numeri da soli non basterebbero a spiegare un fenomeno epidemiologicamente così complesso come l’incidenza dei tumori e dei vari tipi di tumori, però, sicuramente, aiutano ad affrontare la materia in maniera più razionale.
Perciò si facciano tutte le inchieste e gli approfondimenti del caso per tranquillizzare definitivamente la popolazione ma si evitino , per favore, clamori ed allarmismi che possono solo danneggiare il buon nome di una comunità.
Antonello Santagata – Dirigente Medico