Quello che (non ) ho e che non ci vogliono dare: il registro tumori!Maria Pia Cutillo. ( Dedicato ai commenti del dottore Antonello Santagata che tanto ci rassicura sulla nostra salute… Link )

ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L’AMBIENTE  ISDE –  International Society of Doctors for the Environment) affiliata alla Federazione Ordine dei Medici 

Noi credevamo che in Italia i 130 milioni di tonnellate l’anno di produzione di rifiuti industriali fossero ben separati, tracciati e correttamente smaltiti rispetto ai circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti. Abbiamo dovuto invece apprendere, dai rapporti sulle ecomafie, che di non meno di circa 30 milioni l’anno di rifiuti industriali prodotti, pari a circa l’intera produzione di rifiuti urbani, perdiamo le tracce da oltre trent’anni.

Noi credevamo che lo Stato Italiano facesse una dura e serrata lotta alla evasione assassina dei circa 5 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti tossici industriali che invece da oltre trenta anni, con un flusso costante da nord verso sud, hanno avvelenato , avvelenano e continuano ad avvelenare la Campania e tutto il Sud di Italia e le sue discariche per rifiuti urbani : da Pianura a Terzigno, da Serre a taverna del Re, da Ferrandelle a San Tammaro, dalla Basilicata alla Puglia, alla Calabria.

Noi credevamo che i TIR che trasportano i rifiuti urbani, di responsabilita’ e gestione pubblica, e i TIR che trasportano i rifiuti industriali, di responsabilita’ e gestione privata, fossero facilmente e ben tracciabili e controllati via satellite, come oggi avviene per qualunque cittadino che cammina con un cellulare acceso nella propria tasca, e invece sappiamo oggi che non accade e non accadra’ ancora per molti anni a venire.

Noi credevamo che i 50 anni dalla Peste del cancro annunziata dai geologi a Castelvolturno si calcolassero dal 2010 e non, come invece è, dalla data degli sversamenti presunti e cioe’ dal 1980!

Noi credevamo che il cancro colpisse prevalentemente gli anziani e non i giovani sotto i 40 anni  come ognuno di noi puo’ ormai constatare nelle proprie famiglie in questa Regione.

Noi credevamo che i rifiuti apparentemente infiniti che ammorbano la Provincia di Caserta fosse la munnezza urbana della inciviltà dei cittadini napoletani e casertani. E invece abbiamo dovuto apprendere che non esiste una sola discarica a norma per rifiuti industriali prodotti in tutta la Regione Campania e che i rifiuti che infestano le discariche a Caserta e uccidono col cancro i cittadini della Provincia più giovane di Italia, non sono i rifiuti urbani di Napoli ma quelli industriali di tutta la Campania e di tutta Italia.

Noi credevamo che in Campania mancassero gli inceneritori, e oggi sappiamo che non è vero. La Campania da tempo è la terza regione di Italia con una potenza di incenerimento di oltre 600mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani su una produzione totale di non piu’ di 2.4 milioni di tonnellate l’anno, mentre invece scopriamo che la Campania è la prima e unica regione al mondo A RIFIUTI ZERO INDUSTRIALI, non disponendo di una sola discarica a norma e di un solo impianto a norma per smaltire i propri e gli altrui rifiuti industriali e tossici.

Noi credevamo che vergogne come quella di Agrimonda a Mariglianella, dove rifiuti speciali tossico nocivi come pesticidi bruciati restano a terra ad inquinare le falde acquifere coperti da un telo di plastica per oltre venti anni dipendesse da semplice ignavia della politica locale. Noi non credevamo che fosse una precisa strategia industriale che crea la assenza di discariche per rifiuti speciali e quindi obbliga, per smaltire questa tipologia di rifiuti  fuori regione , a pagare oltre tremila euro a tonnellata , mentre il Comune di Napoli , oggi, per smaltire i propri rifiuti urbani in Olanda, paga con le nostre tasse delle TARSU non piu’ di 90 euro a tonnellata!

Noi credevamo che l’Italia fosse oggi finalmente uno Stato unitario e che la Salute fosse un diritto costituzionale sancito e tutelato dall’art 32 della Costituzione e non credevamo che dopo oltre trenta anni non ci fosse ancora una valida rete di registri tumori in Campania per dare almeno giustizia ai nostri ormai infiniti malati di cancro.

Noi sappiamo per certo oggi che nel solo anno scorso (2011 vs 2010) abbiamo registrato sul territorio della Provincia di Caserta il 61% di incremento della spesa farmaceutica territoriale per i soli farmaci contro i tumori.

Noi credevamo che ci fossero problemi economici nella nostra Regione per perdere ancora anni a finanziare con 1.5 milioni di euro una valida rete di Registri Tumori! Noi non potevamo credere che si sarebbe preferito invece contemporaneamente finanziare con 2.8 milioni il portale web regionale e non la rete dei Registri Tumori dopo questo immane disastro ambientale!

Dateci finalmente una valida rete di Registri Tumori in Campania, almeno per dare contezza esatta, un minimo di giustizia e la speranza che esista ancora uno Stato e una Sanita’ pubblica nella nostra Campania!

Noi credevamo che l’Italia, dopo 150 anni, avesse dei problemi come Stato unitario e che molti , come i leghisti del nord, volessero tornare autonomi in uno Stato indipendente chiamato Padania.

Noi non credevamo che dopo 150 anni non il sangue dei nostri eroi risorgimentali, ma il sangue inquinato dei nostri concittadini del sud e del nord avrebbe finalmente reso unito, nel dolore del cancro creato e voluto dal deliberato massacro della Prevenzione Primaria, questa grande Nazione!

Napoli, li 16 maggio 2012

Il DIRETTIVO REGIONALE  MEDICI  PER L’AMBIENTE  REGIONE CAMPANIA

Dr G. Rivezzi, Dr. G. Comella, Dr. A.Marfella, Dr. G. Esposito, Dr. G. Ciannella

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3 Commenti

  1. Maria Pia come vedi da questo link dell’Associazione Italiana Registro Tumori, la provincia di Benevento non è monitorata ed il grido d’allarme dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L’AMBIENTE ISDE, è un allarme serio anche perchè celando i dati si coprono anche le nefandezze della sanità pubblica.
    Questop è il sito:
    http://www.registri-tumori.it/cms/?q=copertura
    Però, suvvia, un pò di iniziativa e vedrai che anche tu arriverai alle tabelle, ai numeri, alle statistiche!
    Resto perplesso!
    Con stima ed affetto
    Pinuccio

  2. Da quello che ho letto, i pericoli maggiori per la nostra salute sono le polveri sottili e l’inquinamento dei prodotti alimentari. Per le polveri sottili generate dalla combustione dei motori…semplicemente non ci pensiamo o, meglio, facciamo finta che non esista. Siamo troppo schiavi delle auto. Anche per fare 100 metri.O addirittura 20, quale è la distanza, per esempio, tra Piazza Luigi Sodo, ove c’è un parcheggio orario, e l’Ufficio Postale a Cerreto. Gira, gira, gira…finchè non esce il posto, magari in seconda fila, davanti, proprio davanti l’ingresso all’Ufficio. Per quanto riguarda l’inquinamento alimentare,ricordo solo che qualche tempo fa non esitai a chiamare i NAS perchè vicino Nola, uscita Polvica dell’Asse mediano, stavano innaffiando ortaggi con le acque puzzolenti, acide da far lacrimare gli occhi, di fogne a cielo aperto, Seppi pio che non raccoglievano solo acque nere, ma che erano mischiate a residui chimici delle industrie locali. Inutile dire che, tra palleggi di competenza, tra i vari comandi che chiamai, colo cellulare “a numero visibile” non venne nessuno. Almeno per quell’oretta che aspettai. Ne nessuno mi chiamò. Poi dovevo andare a Sarno per un appuntamento allo stadio e abbandonai… Venuto a conoscenza dell’episodio, un pastore di Acerra, intervistato anche in un servizio di Report su RAI 3, così mi scrisse:
    “Salve. Sono Alessandro Cannavacciuolo, allevatore di ovini nel comune di Acerra . Raccontare la mia storia sarebbe inutile ,ma posso solo …dirvi, nonostante le ordinanze emmesse dal consiglio dei ministri ,che confermano che il territorio di Acerra è totalmente inquinato da diossina e da metalli pesanti,il nostro sindaco Tommaso Esposito si permette di dire che ad Acerra non ci sono elementi per dichiarare l’emergenza ambientale ,e quindi rassicura che i nostri prodotti , seminati su terreni dove per anni sono stati dei veri e propri discariche ,vengono raccolti prodotti di accellenza. Caro sindaco le auguro una buona scorpacciata a lei e la sua amministrazione ,e che Dio vi benedica.”
    Questa è la Campania. Ho girato e rigirato l’Italia, ma peggio di noi non penso ci stia nessuno!

  3. Maria Pia, all’indomani del drammatico incendio verificatosi a Bellona (CE) dove un deposito di plastica ha bruciato per 3 giorni emettendo nell’aria una nube tossica di diossina (qui il servizio giornalistico http://www.youtube.com/watch?v=ItOGDXG62mM&feature=related ) mi preoccupai di scrivere al sindaco di Cerreto Sannita affinchè facesse gli opportuni accertamenti al fine di verificare se anche il territorio di Cerreto Sannita fosse interessato dalla nube tossica anche in relazione delle condizioni metereologiche di quel periodo che potevano interessare anche il territorio della Valle Telesina e della Valle Titernina.
    Un sindaco ed un’amministrazione responsabile si sarebbe preoccupata di mettere in atto quei semplici atti o adempimenti per accertare se la nube tossica avesse interessato anche Cerreto Sannita al fine di tutelare la salute dei cittadini
    Un sindaco ed un’amministrazione responsabile avrebbe emesso un’ordinanza per obbligare i commercianti o i venditori itineranti, a non vendere nel territorio comunale ortaggi e alimenti , anche lavorati, provenienti da possibili aree inquinate poiché la Legge 3.02.2011, n. 4, “Disposizioni in materia
    di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” impone di esporre il luogo di produzione degli alimenti.
    Cosa, in verità, che si sarebbe dovuta fare già da anni visto che moltissimi prodotti che comprano i cittadini di Cerreto provengono da aree notoriamente inquinate di terra di lavoro e dal napoletano. Altro che “mercato a chilometri zero”
    Forse un’amministrazione accorta alla salute dei cittadini si sarebbe preoccupata, ed invece è regnato il silenzio più assoluto.
    Questa è la lettera che ho spedito al sindaco di Cerreto Sannita il 21 aprile 2012

    Al sig. Sindaco del Comune di
    Cerreto Sannita
    OGGETTO: Richiesta notizie.

    Il sottoscritto Giuseppe Fappiano, nato a Cerreto Sannita il 10/02/1956, ed ivi residente in Vico Santa Chiara, n° 3, premesso che:
    in data 19/04/2012 sul giornale on-line “Alto Casertano – Matesino & Dintorni” ha pubblicato il seguente articolo: “ALLARME zona MATESE e ALTO CASERTANO. Sta arrivando la nube tossica di diossina sprigionatasi dal rogo del sito delle Ecoballe di Bellona. Un’ altra CHERNOBYL?”
    che dallo stesso articolo si evince chiaramente che tutta l’area del Matese, quindi anche il territorio di Cerreto Sannita, potrebbe essere interessata dal passaggio di una nube tossica di diossina sprigionatasi dall’incendio avvenuto a Bellona (CE) nel sito di stoccaggio della plastica.
    Che nell’albo pretorio on-line del comune ci Cerreto Sannita non c’è traccia di un’ ordinanza o disposizione di allertamento per il possibile rischio sanitario per la popolazione.
    Ciò premesso, chiedo che la S.V. di attivare ogni urgente e necessarie indagini ed eventuali interventi sul territorio al fine di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini.
    Resto in attesa di comunicazioni in merito alla mia richiesta.
    Cerreto Sannita, 21 aprile 2012

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