Oltre il segno della tolleranzaAldo Maturo. Come è bello accendere il computer ogni mattina e andare a vedere le ultime notizie pubblicate su vivitelese, questo sito ormai familiare su cui da anni spaziano quanti vogliono esprimere il proprio pensiero.

E’ un po’ come andare in edicola a comprare il quotidiano preferito dando per scontato che stia lì ad aspettarci e non credo che qualcuno si ponga il problema di come abbiano fatto a riempire e stampareda un giorno all’altro decine e decine di pagine per farcele trovare profumate di inchiostro nella nostra edicola preferita, dopo aver trascorso tutta la notte in giro tra furgoni, aerei, treni fino a giungere dal giornalaio all’angolo prima ancora che alzi la saracinesca.

Fatte le opportune proporzioni le cose non cambiano con vivitelese. Non saranno molti i  lettori che  notano l’avvenuto inserimento degli  articoli  nella home page anche dopo mezzanotte, pronti ad aprirsi  sullo schermo al primo clic del mattino. Per dare un contenuto a quel clic c’è qualcuno ( nel nostro caso il trio G&G&G ) che se ne sta lì a smanettare per ore per farci trovare il prodotto “fresco di giornata”, come l’ovetto della nostra infanzia.

Ed allora immaginiamo di entrare per un attimo in questa stanza piena di computer, stampanti, modem, router, fili e ciabatte dove arrivano ogni giorno decine di email con allegati i contributi “giornalistici” di collaboratori, enti, agenzie, associazioni. Si aprono, si leggono, si valutano con i ridotti tempi tecnici che l’urgenza permette, si decide quali  inserire nella home page seguendo  rigorose procedure che richiedono il rispetto di  linguaggi informatici, layout, impaginazione, spazi, foto, caratteri,etc.

Non è una redazione, non ha il supporto di dattilografi, correttori di bozze, consulenti, ma opera come se lo fosse, è sottoposta al giudizio rigoroso dei lettori  e, quel che conta, alle rigorose leggi penali sul contenuto degli scritti che pubblica.

E così può capitare che su alcuni scritti l’esame è più frettoloso perché ritenuti più affidabili, specie quando pervenuti da fonte autorevole. Capita quando si riporta il contenuto di comunicati stampa di enti pubblici, di un’interrogazione parlamentare o quando si riportano notizie di carattere penale già note e riscontrate preventivamente su internet, bacheca senza segreti che non fa sconti a nessuno.

Capita. Ma può capitare anche che qualcuno richieda rettifiche o cancellazioni non perché il sito abbia violato la legge ma perché la si è interpretata con una personale esegesi che i curatori del sito non hanno voglia di contestare. Il sito è nato per essere fonte d’ informazione per la vallata, motivo di crescita culturale, strumento di formazione. Non è abituato a ciondolare nelle aule di giustizia e il posto a sedere sul banco degli imputati lo lascia volentieri ai pendolari dei tribunali.

E poi la materia del contendere è molto vischiosa. Il trattamento dei dati personali è regolamentato da una rigorosa disciplina, è fonte di diversificate interpretazioni, è illuminato da  numerose decisioni del Garante della Privacy. Quest’ Autorità non poche volte ha respinto i ricorsi anche perché la tutela dei dati personali mal si concilia  con i motori di ricerca di internet tramite cui si possono riportare in vita notizie che la stampa ha già archiviato da tempo. E d’altra parte internet perderebbe la sua funzione se chiunque potesse richiedere la cancellazione dei dati sensibili che lo riguardano.

Potendosi attingere liberamente agli archivi  della rete, viene di fatto vanificata  qualunque richiesta di anonimizzazione dei dati ed anzi una tale richiesta potrebbe essere motivo di pubblicità ancora più penalizzante per il richiedente sia perché corre il rischio di vedere riproposti in termini ancora più  innovativi ed attuali i dati che lo riguardano – rendendoli noti anche a chi non li conosceva e richiamandoli alla mente di quanti li avevano dimenticati – sia perché il sito potrebbe accettare la sfida per motivi di principio e demandare al giudice ogni decisione, sperando che questi possa condividere i tanti ricorrenti pareri del Garante e dichiarare infondate le richieste di chi chiede  la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali che lo riguardano.

Sono sfide al fioretto molto interessanti. Forse portano via del tempo ma contribuiscono a fare giurisprudenza e riaffermano, se vinte, il diritto alla libertà di stampa. Chissà che qualche volta il sito non decida di partecipare a questa gara e dismettere gli abiti della tolleranza e dell’accondiscendenza. I lettori starebbero certamente dalla sua parte, il numero dei lettori schizzerebbe verso l’alto e il sito vivrebbe giorni di positiva fibrillazione.

Aldo Maturo 524 letture al 31/12/2012

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