
Luigi Simone. Punti all’ordine del giorno: Approvazione verbali sedute precedenti
- Sdemanializzazione area adiacente alla Chiesa Parrocchiale “San Nicola” – permuta di suolo con la ex Mensa Vescovile
- Approvazione Statuto Comunale
- Approvazione Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale
- “Manifestazione dissenso avverso la chiusura dell’Ufficio STAPA Ce.PICA di Telese Terme”
- Mozione gruppo”Futuro in Comune”; pronuncia del Consiglio Comunale di Castelvenere” circa disposizioni in materia di maggiori entrate – art. 13 del DL 201 detto “Salva Italia”
- Approvazione per la disciplina delle attività e per la gestione delle sponsorizzazioni
Tutto sembra tranquillo; si tratta di approvare documenti fondamentali, frutto di un lavoro durato quasi quattro mesi da parte di una commissione, nominata in uno dei primi consigli comunali, composta da due consiglieri di maggioranza Carlo Pascale e Paolo Maltesta e da uno di minoranza Luigi Simone. Tutte le riunioni, sono state presiedute e verbalizzate dall’avvocatessa Gina Carlo, vice sindaco dell’amministrazione Di Santo. Lo Statuto è stato corretto ed aggiornato alla luce delle nuove norme legislative, ma sostanzialmente è lo stesso che ha accompagnato i mandati del Sindaco Di Santo e del Sindaco Scetta.
La commissione aveva ampliato la parte introduttiva di presentazione del territorio e aveva inserito tra i cittadini illustri, oltre al patrono San Barbato, il compositore del Seicento, Giovanni Salvatore, le cui origini castelveneresi erano state scoperte e pubblicizzate dalla passata Amministrazione mediante convegni ed un libro scritto dall’allora Presidente della Pro Loco, Pasquale Carlo, a seguito di una lunga e puntuale ricerca. Ma che dire? Dal documento presentato in Consiglio Comunale per l’approvazione è stato eliminato il nome del compositore. Povero Giovanni Salvatore, ritrovato e subito disconosciuto. A che può arrivare l’avvicendamento politico!
Certo, per conoscerlo bisogna essere esperti di Storia della musica ma, per chi si occupa del settore, Giovanni Salvatore non è una figura da poco, tanto che il suo nome è ben noto non solo in Europa ma anche in Giappone e negli USA.
Per qualsiasi amministrazione comunale dovrebbe essere un onore ricordare i propri cittadini famosi e, quasi a voler rimediare all’oblio da parte dei suoi conterranei, l’amministrazione passata gli ha intitolato una nuova piazza e altrettanto è stato fatto per il locale Istituto Alberghiero dal Dirigente Scolastico, preside Mongillo.
Il sindaco Di Santo e l’assessore Ragozzino hanno affermato che loro non lo conoscevano e non ritenevano opportuno che questo nominativo fosse inserito, a differenza di tanti altri cittadini illustri, che certamente ci sono stati ma che non trovano posto accanto a San Barbato, nostro Patrono.
I Consiglieri di minoranza Simone e Fabbri fanno osservare che non è certo una negatività citare un personaggio, a cui e stata intitolata una piazza ed una scuola. Inoltre sottolineano che la commissione per la stesura dello Statuto aveva condiviso tale scelta e non si capiva come fosse scomparso il nominativo di Giovanni Salvatore dal documento portato in Consiglio. Lo si poteva reinserire e la discussione si sarebbe chiusa. Nulla da fare. Il Sindaco è stato irremovibile e, nonostante l’imbarazzo dei suoi stessi consiglieri della commissione per lo Statuto, ha rifiutato la proposta. I consiglieri di minoranza, quindi, hanno abbandonato l’aula mentre la maggioranza ha votato ed approvato da sola il documento fondamentale del Comune.
E non finisce qui.
Si passa alla presentazione del Regolamento per il consiglio comunale, nato sempre dal lavoro della stessa commissione e presentato dal vice sindaco. Alla lettura degli articoli il consigliere Simone Luigi si accorge che ne manca uno, l’art. 18, riportato nella copia in suo possesso. Chiede come mai tale articolo non è presente e il vice sindaco risponde che non esiste ma deve ammettere che formalmente la copia ufficiale che sta leggendo passa dall’art .17 al 19. L’articolo in questione parlava delle commissioni d’indagine consiliari la cui presidenza spetta alla minoranza. Tra l’imbarazzo generale si capisce che anche da questo documento è stato sottratta arbitrariamente qualcosa che forse non piaceva a qualcuno.
Questa volta , però, alle proteste da parte dei consiglieri di minoranza si decide all’unanimità di rinviare l’approvazione del Regolamento alla prossima seduta del Consiglio Comunale.
Altro punto all’ordine del giorno è la mozione della minoranza “ Futuro in Comune” che chiede di tener conto dell’opportunità che la legge “Salva Italia” offre alle amministrazioni comunali nell’ambito del federalismo fiscale . Nello specifico l’anticipazione sperimentale dell’imposta municipale IMU per gli anni 2012- 2013- 2014 consente di ridurre dallo 0,4 allo 0,2 l’aliquota stessa. La mozione chiedeva al Consiglio di tenersi alla quota più bassa per evitare ulteriori sacrifici ai cittadini, tenendo conto che la popolazione sta vivendo un momento di particolare disagio per la crisi del comparto vitivinicolo; per un aumento delle tasse e delle spese che gravano sulle famiglie, per la particolare situazione di sovradimensionamento delle abitazioni, costruite nell’epoca del benessere economico, sulla base di un progetto di convivenza con i propri figli che invece si sono visti costretti ad altre scelte. Questo fa di Castelvenere un paese con tante abitazioni molto grandi per superficie, abitate da una o due persone.
Il Sindaco, sulla base di una relazione approntata dal responsabile dell’ufficio economico finanziario dott. Filomeno Falato e sulle proprie previsioni afferma che la proposta non si può accogliere perché creerebbe un grave dissesto che impedirebbe il pareggio di bilancio.
Il consigliere Fabbri risponde che si potrebbe studiare insieme la possibilità di trovare altre soluzioni per dare alla popolazione in difficoltà un segnale di sostegno in questo momento di crisi. Del resto quando le somme e le soluzioni si sono volute trovare questa amministrazione ha dimostrato di saper fare i miracoli.
Si tratta in questo caso non di una sciocchezza ma di una scelta politica importante a cui altre amministrazioni sono chiamate nei prossimi mesi . I consiglieri di maggioranza presenti, pur mostrandosi interessati alla proposta, hanno votato contro la mozione, sostenendo così la tesi del sindaco Di Santo.
Gli altri punti all’ordine del giorno sono stati approvati con votazione unanime