
Gianluca Aceto. Approfitto ancora dell’ospitalità di ViviTelese, ma stavolta la faccio breve. Innanzitutto ringrazio quanti si sono esposti, con la loro firma, per manifestare al sottoscritto solidarietà e stima personale. Non rifaccio l’elenco. Dico solo che quando certe affermazioni le fanno – pubblicamente – coloro che non ti frequentano assiduamente o addirittura hanno idee opposte alle tue in merito alle cose del mondo, beh, allora ti senti rincuorato e pensi che non hai sbagliato proprio tutto, nella vita. E ringrazio anche chi ha fatto ragionate critiche: sono il sale della democrazia e aiutano a riflettere. Su altri interventi sorvolo perché, benché mi possa riconoscere artefice di tutti i mali di Telese, il mio animo non si è ancora tanto corrotto da indurmi a sparare sulla Croce rossa.
Ho letto l’ennesimo intervento del Consigliere di opposizione che ha a cuore il risparmio energetico. Naturalmente non replico nel dettaglio a tante delle affermazioni lì contenute. Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, e alle persone di buon senso spettano gesti caritatevoli. Avevo tuttavia anticipato le asperità semantiche (e quindi politiche)cui vanni incontro coloro che si avventurano su terreni non abituali, al punto da invertire il significato delle parole. Un esempio eclatante, nel commento del Consigliere, sta nel suo continuo ripetere che il sottoscritto è assessore “nominato” e non “eletto”. Ecco, più che con questo umile politicante d’accatto, il Nostro dovrebbe prendersela col legislatore: è la legge italiana, infatti, che stabilisce che i membri delle giunte sono appunto “nominati” dal presidente (o dal sindaco) e non “eletti”. Nelle stragrande maggioranza dei casi, infatti, le due figure non coincidono, nel senso che gli assessori sono scelti sulla base di accordi precedenti le elezioni, alle quali non partecipano nemmeno. Ora, se per il Consiglio provinciale di Benevento le cose funzionano al contrario, da molti anni a questa parte, deve essere chiaro che è questa l’anomalia: esattamente l’opposto di quanto affermato dal Consigliere Innominato.
Questo per un fatto di igiene normativa, elettorale e lessicale. Poi tocca che spieghi al Consigliere risparmioso che rispettare gli accordi elettorali è un fatto di coerenza morale e politica, mica un delitto. I paralogismi del Consigliere, anche qui, gli fanno prendere fischi per fiaschi. Il colpevole sarebbe, in questo stravolgimento di senso, il presidente Cimitile, ‘reo’ di aver mantenuto l’impegno di garantire ad ogni partito la presenza in Giunta provinciale, a prescindere dall’elezione di almeno un Consigliere. È questo il motivo per il quale il sottoscritto, che si presentò umilmente e dignitosamente con la Sinistra Arcobaleno, fu nominato assessore.
Certo, avrei fatto meglio a concentrarmi per qualche concorso pubblico, per titoli ed esami, e magari sistemarmi all’Autorità di bacino, invece di stare ancora a trovare la mia strada. Ma nelle mie cose sono poco pratico, e anzi invidio quelli che sono abbastanza bravi da mettere a frutto la laurea conseguita con il massimo dei voti.
Dovevo questa precisazione, ma non voglio perdere altro tempo dietro a noiose polemiche. E poi, a dirla tutta, ho faticato per capire il senso di molte frasi, dovendo leggere e rileggere il periodo: sicuramente sono i limiti delle mie capacità cognitive. Per questo mando al Nostro una bella canzone, un pezzo di Francesco Guccini che ci sta proprio bene, nella settimana del Carnevale:
PS: non sapevo che il cultore della materia fosse un titolo da inserire nel curriculum, alla stregua di un dottorato di ricerca o di un master di 2° livello in diritto e management degli enti locali. Sono grato al Consigliere per avermelo involontariamente suggerito: provvedo subito.
Gianluca, Ti ho visto crescere combattuto tra la necessità di dare sfogo alla irrequietezza connaturata al bambino e l’ansia di divenir rapidamente uomo.
Ho osservato con ammirazione la dedizione al sempre crescente impegno politico, pur nutrendo Tu orientamenti ben diversi dai miei. Ed erano tempi in cui gli’steccati’ servivano per lo più a separare intelligenze.
Ho apprezzato la modestiacon cui, nel 2004 per la presentazione della lista, a fronte di un rumoroso orientamento che la voleva in rigoroso ordine alfabetico, accettasti l’ironica provocazione con cui proposi di evitare che agli elettori si offrisse una lista ‘sottaceto’.
Ho verificato la correttezza che in competizione elettorale Ti ha impedito di trasformare il Tuo domicilio in casa del pellegrino.
Ho ammirato il Tuo impegno a sacrificare pressioni di parte al prevalente interesse della Comunità.
Oggi provo finalmente la gioia di sentirmi cittadino amministrato con dedizione, fino ad indurmi ad aver comprensione anche di errori.
Bravo Gianluca per le conferme!
Non potrai tuttavia evitare agli imbecilli di sorvolare sulla importanza, nel trattare certe storie e con i trascorsi che si ritrovano, di sottoporre le corde vocali ad abbondanti colluttori di acido solforico. Al.Fa.46
Nominato e non eletto significa che non hai fatto il giro delle case,non hai fatto quell’atto di umiltà , non hai toccato quei problemi, ascoltato quelle “aspettative”, speranze illusioni, nominato e non eletto, scusami, ma non sei stato nell’arena! non hai messo le mani nella materia dolente del disagio della disoccupazione, preso quei caffè di illusioni delusioni speranze, è come fare ordine pubblico guardandolo dalla televisione, altra cosa è stare lì sul campo decidere con quella adrenalina quando la piazza si infiamma,rischiando sè stessi e la propria vita. Nominato e non eletto non so nemmeno se è fortuna. Lia Buono