Giovanni Palatucci, il questore buonoMargherita Frascadore.  “A cosa serve la guerra?” Con queste parole della nota canzone di E. Bennato si è aperto il convegno in occasione della “Giornata della Memoria” presso l’Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco “ di Frasso Telesino. Un clima caldo e accogliente ha visto sempre protagonisti gli alunni che, sapientemente preparati dal Professor Giorgio Falzarano, hanno suonato e cantato brani famosi per dare messaggi chiari sulla libertà dell’uomo e contro le discriminazioni sociali. La musica è stato il collante che ha legato i vari momenti salienti della giornata dedicata a un Grande Uomo: “Il Questore di Fiume Giovanni Palatucci” il quale, grazie al suo modo di essere e alla semplicità del suo animo, riuscì a salvare seimilacinquecento vite umane dallo sterminio nazista sacrificando sé stesso. Alla presenza delle Autorità, in particolare, come ospite d’onore il Vice Questore Aggiunto del Commissariato di Telese Terme Dott.ssa Giuseppina Conzales e il Sostituto Vice Questore Marcello Cinotta, l’Assessore del Comune di Frasso Telesino, il Parroco, il Dirigente Prof. Rainone e il Comandante dei Carabinieri, gli alunni hanno evocato i ricordi degli orrori vissuti da tante persone attraverso la proposizione di alcune poesie; in particolare è stata recitata in rime toccanti la vita del Questore G. Palatucci <Uomo Giusto Tra le Nazioni> dove i ragazzi hanno saputo cogliere le caratteristiche essenziali e i punti salienti di un Personaggio forte che nell’umiltà dei suoi pensieri metteva il cuore e la religione davanti alle scelte del suo breve cammino. Un’alunna si è distinta nel recitare una personale poesia emozionante dal titolo “A Palatucci” dove ha messo in risalto temi della giustizia, solidarietà, libertà e legalità.

A completare il quadro sono state lanciate immagini della Shoah per documentare ciò che non deve mai più accadere nella storia dell’uomo. La Dirigente Prof.ssa Iacovelli Raffaella ha sottolineato il momento difficile di questa nostra epoca dove sembrano essere smarriti i valori e in cui ci si pone la questione se esista un confine o tutto sia lecito. A tal proposito la D.S. ha coordinato gli interventi degli ospiti i quali hanno rimarcato in linea di continuità il modo di essere, la semplicità del Questore Palatucci nato a Montella in provincia di Avellino citando le parole della sua Lettera scritta ai genitori “…ho la possibilità di fare un po’ di bene…” e hanno sottolineato che la storia è “magistra vitae” e aiuta a non ripetere gli errori commessi da chi ha basato l’umanità sulle razze, sulla discriminazione e sulla follia. Gli ospiti, rivolti ai ragazzi, hanno messo in risalto le azioni positive della figura forte di G. Palatucci che è stato onorato prima dagli Ebrei, poi dalla Chiesa Cattolica da cui è stato proclamato Beato, infine dal Presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro dal quale nel 1995 è stato decorato di Medaglia D’Oro al Valor Civile; è stato innalzato dunque l’orgoglio di essere, come Palatucci, cittadini italiani e soprattutto “meridionali”.

Il messaggio rivolto ai ragazzi è stato quello di dover prendere atto e rendersi conto di ciò che ancora succede in molte parti del mondo dove i genocidi che avvengono non sono resi noti e sperare che non ci siano più questi orrendi delitti cercando di imitare Chi ha dato tratti di luce nel buio della storia. Il momento più commovente della giornata è stato quando il Vice Questore Dott.ssa G. Conzales ha dato la sua testimonianza preziosa ricordando suo nonno Antonio Conzales che, pur non essendo una figura come Palatucci, nel suo piccolo a soli quarantacinque anni è stato un personaggio coraggioso in quanto, per salvare anche lui i suoi conterranei, venne deportato in un campo di concentramento in Germania dove fu internato per due anni, ma, miracolosamente ne uscì salvo e dove conobbe il Tenente V. Vialli che ha scritto molti libri sui campi di concentramento. Il tenente A. Conzales ha ricevuto la Medaglia d’Onore il 27 gennaio 2012 e il Vice Questore ha letto alcune righe della Lettera che il 9 marzo 1945 suo nonno scrisse alla propria moglie con rigorosa descrizione di ciò che stava accadendo e con espressioni di speranza per il ritorno a casa e l’emozione di poter riabbracciare i propri cari dopo aver vissuto l’abnegazione dell’essere. Il Sostituto Vice Questore Marcello Cinotta ha dato infine il suo contributo evidenziando l’importanza di ricordare figure eccelse come Giovanni Palatucci e di inspirare nei giovani il senso della giustizia e del dovere mettendo in risalto il grande lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa R. Iacovelli ha concluso la manifestazione rivolgendo ai giovani, protagonisti del domani, il messaggio dell’importanza della storia e l’invito alla riflessione dopo aver ascoltato le gesta di una personalità di alto valore civile, morale e religioso. In chiusura le note del brano di E. Bennato hanno fatto battere ancora i cuori di tutti i presenti facendo capire che la memoria rende liberi.

Solopaca, 03/02/2012

 

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