
di Giuseppe Creta (Consigliere comunale di minoranza). Ogni tanto, con argomentazioni spesso portate all’attenzione del lettore per “sentito dire” e senza averne alcuna cognizione di causa, viene apostrofato l’operato di ex Sindaci, a giustificazione dell’inerzia e il fallimento di quelli del presente.
Ricordato in recenti articoli pubblicati sul web, per non “essere stato capace di far capire come stanno veramente le cose”, mi trovo costretto, mio malgrado, ad intervenire ancora una volta su una tematica ormai ritenuta più volte chiarita e archiviata, sperando che sia l’ultima, solo per amore della verità troppe volte distorta, cercando di fugare i pochi rimanenti dubbi.
“Le sofferenze delle casse comunali sono state il pretesto per vendere quei terreni e consentire su di essi una “speculazione” privata a danno del pubblico interesse (alla conservazione di aree di interesse naturalistico e alla tutela del paesaggio, …”), si sostiene da più parti. Va ricordato, purtroppo, che in opposizione alla vendita dei terreni all’Acquafetente, in ogni caso, si potevasolo fare appello alla coscienza degli amministratori. L’epilogo apertosi con la delibera consiliare n. 16 del 30 marzo 2010 e la successiva n. 14 dell’11 aprile 2011 (la prima modifica il dispositivo della delibera commissariale n. 14 del 12.12.2008, la seconda approva il Progetto Preliminare di sistemazione e rituali di aree comunali in località Acquafetente in variante al PRG (piano regolatore generale),ha seguito, infatti, tutte le procedure di legge, ivi compreso l’acquisizione delle autorizzazioni dovute, chiudendosi il 22/12/2011 con l’esperimento della relativa gara, dando lo “start” a due nuove costruzioni private sulle sponde del Grassano a pochi metri dal corso d’acqua e poco lontano dall’impianto di depurazione a servizio della zona.
Il caso chiede maggiore chiarezza, ma per fare chiarezza, “carte alla mano”, anche per cercare, sperando di riuscirci, “di far capire come stanno veramente le cose”, occorre partire da lontano, e cioè dal 12 dicembre 2008. E’ la data in cui il primo Commissario con propria delibera, la n.14, decide di utilizzare, in termini di cassa, i prelievi (circa 644,000,00 euro) di fondi del terremoto precedentemente fatti dal conto acceso alla Banca d’Italia per il pagamento dei contributi della 219 agli assegnatari, a tale data liquidi e disponibili negli 840.000,00 euro giacenti presso la cassa del Tesoriere comunale. Tale manovra gli consente di pagare gli stipendi e la 13^ di dicembre 2008, la rata semestrale dei mutui in scadenza il 31 dicembre dello stesso anno e le fatture a fornitori (a cui altrimenti non avrebbe potuto far fronte), chiudendo anche l’esercizio (vedi consuntivo 2008) con un fondo cassa di oltre 486.000,00 euro. A salvaguardia del suo operato, il primo Commissario, uomo preveggente, affida, con la stessa delibera e con regole ben precise alle amministrazioni successive (secondo commissario e Sindaco Izzo), il dovere di reintegrare le somme da lui utilizzate come previsto dall’ex art. 195 del D.L.vo 267/2000 (prassi seguita anche dal Sindaco Izzo, sin dall’insediamento, l’ultima adottata con delibera di Giunta n. 226 del 21 dicembre 2011 avente oggetto: “Anticipazione di tesoreria relativa all’esercizio 2012 -Art. 222 T.U. 267/2000 ed utilizzo, in termini di cassa, somme vincolate a specifica destinazione – art. 195 T.U. 267/2000” (per un importo di €. 659.688,29, poco superiore ai 644.000,00 euro utilizzati dal primo Commissario nel 2008). Né il secondo Commissario, né il Sindaco Izzo, ben conoscendo le regole giuridico – contabili dell’utilizzo in termini di cassa delle somme a destinazione vincolata, come i fondi del terremoto, e pur avendo incassato nel 2009 la quasi totalità delle entrate individuate dal primo Commissario, eseguono l’ordinato reintegro. Solo dopo nove mesi e mezzo di amministrazione e dopo un anno e mezzo dal deliberato commissariale, il Sindaco Izzo, insieme al Consiglio comunale, con atto n. 16 del 30 marzo 2010, si ricorda di porre riparo al mancato reintegro: annulla i termini disposti dal primo Commissario e rinvia il fastidioso reintegro dei fondi del terremoto, stimati nella citata delibera in 567.000,00 euro, alla futura vendita dei lotti di terreno all’Acquafetente dando subito avvio alle procedure di legge, in un primo momento bloccate da contraddizioni e incomprensioni negli indici di costruzione previsti nel vigente PRG tra UTC e amministratori, sfociate anche in una “querelle” tra l’organo di gestione e l’organo politico, come comunicato dal Sindaco al Consiglio nell’ultima seduta del 2010. L’intoppo viene superato con una variante portata avanti “con puntiglio” (parole sue) dall’architetto Leucio Iacobelli, assessore comunale, nonché uno dei quattro Responsabili del servizio dell’area Tecnica nominati dal Sindaco.
I terreni, identificati nella variante come lotto “Area 1” e lotto “Area 2”, non bisogna dimenticare, sono edificabili nella misura descritta all’interno dello studio di fattibilità ad essa allegato, redatto dall’Ufficio Tecnico Comunale (a firma di quale Responsabile dell’area Tecnica?), che consiste nella progettazione di due fabbricati con destinazione d’uso turistico ricettiva, approvato in Consiglio Comunale con Delibera n. 14 del 11.04.2011. La delibera non prevede sanatorie postume, ma è difficile crederci, vista quella relativa ai “lievi” (?) abusi del fabbricato della locale Farmacia passata nella seduta consiliare del 29 dicembre scorso, per cui bisogna essere attenti in futuro alle concessioni edilizie e la destinazione che si darà ai fabbricati. L’argomento è stato votato dalla sola maggioranza non senza problemi: la seduta è stata sospesa per oltre mezz’ora dal Presidente del Consiglio per consentire al gruppo di maggioranza di raggiungere un accordo al loro interno. Da sottolineare l’assenza alla seduta di tre consiglieri di maggioranza tra i quali (sarà un caso?) anche l’assessore delegato all’edilizia privata. L’importo complessivo della vendita incassato dal Comune è di 807.920,00 euro. Per leggere l’annuncio di aggiudicazione sul sito web del Comune di San Salvatore Telesino cliccare sul seguente “link”PUBBLICAZIONE ESITO DI GARA – ALIENAZIONE TERRENI CUMUNALI .
Il cospicuo incasso della vendita dovrà dunque prima di tutto reintegrare i fondi della 219 utilizzati dal Commissario, non da altri amministratori del passato come si vuol far credere, stimati dalla maggioranza in 567.000,00 euro (n. 16 del 30 marzo 2010); dovrà far fronte alle negatività degli ultimi due bilanci, generata dall’allegra gestione dell’amministrazione Izzo che ha prodotto, da un lato,un disavanzo economico di – (meno) 198.000,00 euro nel conto consuntivo 2009 e di – (meno) 129.000,00 euro di quello del 2010 con l’aggiunta di rimborso di una anticipazione di cassa di Tesoreria di 111.000,00 euro, per aver assunto debiti superiori alle entrate effettive di bilancio, con conseguenti disavanzi di amministrazione per il 2009 di (-) 153.000 euro e per il 2010 di (-) 80.000 euro, dall’altro ai debiti assunti rimasti da pagare a chiusura dei due anni (come comunicato dal Responsabile del servizio amministrativo/contabile dell’Ente al gruppo di minoranza) di oltre €. 476.000,00 accertati al 31.12.2009, di circa €. 500.000,00 al 31.12.2010. In breve tempo i soldi incassati saranno dunque solo un ricordo, svaniti come neve al sole.
Per i successivi bisogni di cassa e di bilancio 2012, per pagare i debiti 2011 rimasti da pagare al 31.12.2011, di cui ne sarà notizia quanto prima, punto e…a capo! Oltre alle salate bollette che sta spedendo e continuerà a spedire a raffica, quale altro bene venderà il Sindaco Izzo? Il primo ad essere venduto sarà il fabbricato confinante con la Sala Conferenze dell’ex Municipio, oggi aperto al servizio “Prima infanzia” – Ambito B3 – per l’accoglienza di bimbi inferiore a tre anni, stimato dai Responsabili dell’area tecnica 195.500,00 euro. L’importo è riportato nel conto di Bilancio 2010 (delibera n. 40 del 30 settembre 2011) come contropartita contabile a finanziamento del PIANO DI COPERTURA DEL DISAVANZO DELLA GESTIONE FINANZIARIA o gli altri terreni elencati nel piano di alienazione di cui alla delibera consiliare n. 24 del 28 aprile 2010? Non resta che aspettare. Le sorprese non mancheranno!
L’occasione non può non far evidenziare la destinazione dell’unico finanziamento statale ottenuto dall’attuale maggioranza alla costruzione di un ennesimo campo sportivo nella “Selva”, con tutte le conseguenti problematiche di gestione della futura struttura. In un periodo di crisi che attanaglia l’Italia e l’Europa, sarebbe stato meglio indirizzare i finanziamenti verso opere pubbliche essenziali, con buona pace anche del bosco della Selva, come ad esempio, al completamento della fogna a Pugliano, di quella a servizio di contrada Varco e San Vincenzo, che senza collegamento ad un impianto di depurazione proprio, resterebbero opere incompiute, e quindi solo uno sciupio di danaro pubblico.
Lo “scaricabarile” elettorale, come ampiamente dimostrato, è sconfessato dalla certezza insita nei documenti ufficiali agli atti comunali, tra cui quelli innanzi richiamati, perdendo ogni effetto sul cittadino che da tempo ha capito tutto!
San Salvatore Telesino, 11 gennaio 2012
Giuseppe Creta – consigliere comunale di minoranza
A sentire il Rag. Creta, se abbiamo capito bene, sembra che l’attuale amministrazione dopo pochi mesi dall’insediamento avesse già fatto dei veri disastri sul piano contabile, ritrovandosi con centinaia di migliaia di euro di debiti in meno di un anno.
Secondo l’ex sindaco, che da tempo cerca, anche efficacemente, di spiegare e documentare la sua versione, ciò sarebbe avvenuto anche perchè non sono state seguite le istruzioni per il “rientro” lasciate dal “1° commissario”.
E in effetti così risulta, sulla base degli atti disponibili.
Ma dagli stessi atti risulta anche che dei problemi economici c’erano anche all’inizio del commissariamento. Inoltre non bisogna dimenticare che l’amministrazione Creta “cadde” proprio per la mancata approvazione del bilancio consuntivo del 2007.
Intanto dal sito del comune è sparita la sezione “BILANCIO”, nella quale per trasparenza dovrebbero essere pubblicati tutti gli atti contabili relativi agli anni dal 2007 al 2011, con i relativi allegati e le relazioni dei revisori.
A questo punto attendiamo con ansia la contro-replica del Rag. Iatomasi.