Appello al Governo: intervenire al sud!di Pietro Di Lorenzo. L’iniziativa del Mattino, che ha raccolto l’appello dei tanti che chiedevano al Governo di intervenire al Sud in maniera concreta e visibile, porterà qualche risultato prima che sia troppo tardi? Il Presidente del Consiglio ha convocato gli Enti locali per il 17 gennaio prossimo. Punto di partenza della discussione sarà l’accordo del 15 dicembre 2011, quando fu deciso di rimodulare i 3.160 milioni di euro non spesi di fondi europei. Si tratta di somme considerevoli, che se impegnate e soprattutto spese correttamente potrebbero dare inizio alla tanta attesa svolta per un Mezzogiorno mai così dimenticato ed umiliato.

Ma i numeri che caratterizzano il “sistema Italia” sono diventati impressionanti. Disoccupazione, aziende fallite oppure costrette a chiudere senza che nessuno faccia nulla. Con lo Stato che paga oltre 19 miliardi per la cassa integrazione, e soltanto nell’anno 2010 liquida ben 1.203.638.249 ore di “non lavoro”. Contemporaneamente, sempre lo Stato, deve alle imprese ben 90 miliardi, è quindi il peggior cliente, quello che non paga. La Pubblica Amministrazione, sempre pronta a battere cassa nei confronti delle imprese, fa aspettare tempi biblici prima di pagare i conti a propri fornitori. Ma il 17 gennaio, nel confronto con il Governo, dovrà emergere un nuovo modo di rappresentare il Sud, quello che si batte per la qualità della spesa. Tre miliardi di euro se utilizzati in progetti credibili ed al servizio del territorio, con una verifica seria della spesa, evitando sprechi e ruberie, possono rappresentare una vera occasione di sviluppo.

Di esempi negativi ne abbiamo tanti, purtroppo, anche sotto il nostro naso: pensate che qui a Limatola, il Comune ha speso 2 milioni di euro per una stradina lunga meno di 500 metri. E sono fondi europei!

Impresecheresistono Campania. Il coordinatore Ing. Pietro Di Lorenzo

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