
di Felice Zinno. La funzione Pubblica della CGIL di Benevento con la presente porta all’attenzione del Signor Presidente della Regione Campania nella Sua qualità di Commissario ad acta della Sanità, nonché di tutta la deputazione Sannita nonchè delle Istituzioni Territoriali, la grave situazione in cui versa il nuovissimo Ospedale “Sant’Alfonso Maria De Liguori” recentemente inaugurato in Sant’Agata dei Goti. E’ noto che ad oggi in applicazione del Decreto Regionale N. 49 del 27/9/2010 in ordine al riassetto della rete ospedaliera e territoriale della Regione Campania è stata prevista l’attivazione del sopra indicato Ospedale con contestuale chiusura dei Presidi Ospedalieri “Maria della Grazie” di Cerreto Sannita e “San Giovanni di Dio” di Sant’Agata dei Goti.
Orbene, con Delibera del Commissario Straordinario ASL Benevento N. 99 del 30/9/2010, avente natura attuativa dell’indicato Decreto Regionale, è stato previsto espressamente che: “il Presidio Ospedaliero Sant’Alfonso dei Liguori” di Sant’Agata dei Goti, di recente realizzazione, costituisce una struttura di I livello della rete dell’emergenza con Pronto Soccorso ed è destinato ad ospitare per confluenza, le unità operative del Presidio di Santa Maria delle Grazie di Cerreto Sannita e quelle del Presidio di San Giovanni di Dio di Sant’Agata dei Goti; che a pieno regime la strutturazione interna del P.O. Sant’Alfonso Maria De Liguori per complessivi 100 posti letto è così dettagliata secondo lo schema sinottico riportato nel documento tecnico:
Codice | D Descrizione disciplina | Posti Letto Ord. | P.L. DH | P.L. DS | P.L.Tot. |
8 | Cardiologia | 8 | 2 | 0 | 10 |
9 | Chirurgia Generale | 20 | 0 | 5 | 25 |
21 | Geriatria | 5 | 0 | 0 | 5 |
26 | Medicina Generale | 20 | 5 | 0 | 25 |
36 | Ortopedia e Traumatologia | 15 | 0 | 5 | 20 |
49 | Terapia intensiva | 4 | 0 | 0 | 4 |
64 | Oncologia | 5 | 6 | 0 | 11 |
Che le risorse disponibili consentono di attivare appieno le Unità Operative complesse di Medicina Generale, di Chirurgia Generale e di Ortopedia e Traumatologia, dovendosi rinviare l’attivazione in regime di ricovero ordinario delle Unità Operative di cardiologia, geriatria, oncologia e terapia intensiva e, conseguentemente, dovendosi prevedere, allo stato, un’attività in regime di DH ed ambulatoriale di cardiologia ed oncologia”. Che diversamente dagli intendimenti del citato Decreto, allo stato è possibile rilevare che la Unità Operativa di Oncologia opera un semplice servizio di Day Hospital essendo carente di numero sei unità mediche; quella di Cardiologia è carente di quattro unità mediche, nel mentre le unità di Geriatria e Terapia Intensiva sono non operative essendo del tutto sfornite di risorse umane e strumentali. A ciò si aggiunga che con decorrenza 1 febbraio c.a. sono stati sospesi i ricoveri urgenti da Pronto Soccorso presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia, rendendo di fatto non completamente operativo il servizio di emergenza 118; che risultano, altresì, inattuate le linee programmatiche di cui al Decreto N. 40 del 27/5/2011 emesso sempre dal Commissario ad acta della Regione Campania, laddove sono previsti modelli organizzativi ad elevata flessibilità tra le U.O. di Cardiologia e Medicina Generale da un lato e U.O. di Geriatria ed Oncologia dall’altro. Infatti, proprio la carenza di dotazione organica di cui sopra si è fatto cenno, ha di fatto vanificato l’attuazione del piano Ospedaliero territoriale.
La situazione di stallo attuale, tra l‘altro è in stridente contrasto sia con il programmato piano Ospedaliero Regionale, sia con il patto di stabilità prerogativa stringente della Regione Campania, all’interno del quale rientra a pieno titolo la presenza e la salvaguardia dell’Ospedale di Sant’Agata. Pertanto Codesta Organizzazione Sindacale ritiene che non sia possibile assumere atteggiamenti dilatori rispetto alle emergenze di tutela della salute pubblica per i cittadini del vasto comprensorio interessato dal P.O. in questione, ed ancora ritiene necessario preservare i livelli occupazionali in essere, anzi di favorire oltremodo l’assunzione a regime di personale medico e paramedico al fine di rendere definitivamente operativo il sistema di assistenza ospedaliera nella Valle Caudina e Telesina. Tale lettera aperta vuole essere motivo di riflessione anche per la deputazione Sannita affinché non si ricorra, come purtroppo è prassi, ad affrontare le problematiche del territorio con la tempistica oraria del giorno dopo, cosa già verificatasi con la improvvisa chiusura del P.O. di Cerreto Sannita.
TANTO PREMESSO
Si inoltra la presente per diffidare il signor Presidente della Regione Campania a porre urgentemente in essere le iniziative di politica sanitaria tese alla definitiva e piena operatività del P.O. “Sant’Alfonso Maria de Liguori” di Sant’Agata dei Goti, con la conseguente regimentazione dei previsti cento posti letto, e con il completamento degli organici sia della dirigenza medica, che del comparto. Si rivolge inoltre invito a tutti i destinatari della presente affinché procedano alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per pianificare i tempi e le modalità necessari al fine di rendere definitivamente operativo ed a regime l’Ospedale “Sant’Alfonso Maria de Liguori”. La Funzione Pubblica della CGIL di Benevento si rende disponibile sin d’ora ad ogni iniziativa in tal senso.
Benevento – CGIL – Funzione Pubblica Il Segretario Felice Zinno
ecco il testo integrale della diffida:
Ma qualcuno avrà pur sentito dire che, tra due anni, sarà inaugurato un bel Policlinico a Caserta???
Ma vi sembra mai possibile che Cerreto Sannita abbia dovuto perdere il Presidio Ospedaliero S.Maria delle Grazie?
Ma Voi ci credete che sia davvero potuto accadere? Io no di certo.
Perchè S.Agata de’ Goti dovrebbe continuare ad avere il suo Presidio Ospedaliero e Cerreto Sannita ha già dovuto rassegnarsi a perderlo per sempre?
La soluzione c’è sempre, e sicuramente non è quella di combattere gli uni contro gli altri.
E non sarebbe meglio scambiarsi una vicendevole mano di aiuto?
O vogliamo fare come la ferrovia di Telese Terme che sta ancora aspettando quel secondo binario dagli anni ’60, che a tutt’oggi ancora non è stato realizzato, perchè ci sono stati altri interessi di categoria, che hanno deviato la costruzione di qusti ultimi.
Quale futuro vogliamo dare al nostro Territorio?
Quale futuro hanno i giovani del nostro Territorio?
Architetto Daniela Santagata