di Amedeo Ceniccola. Basta antenne selvagge perchè rappresentano una minaccia alla salute dei cittadini!!! Le telecomunicazioni sono una grande conquista dell’umanità ed oggi interpretano, davvero, il mondo come “ il villaggio globale” di Mc Luhan. E però, come in un villaggio, va salvaguardato prima di tutto il benessere dei suoi abitanti, ben sapendo che la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio rappresentano la pre-condizione per qualsiasi ipotesi di sviluppo vero e duraturo di una comunità.
Tale profonda convinzione e la consapevolezza che le onde elettromagnetiche ad alta frequenza sono nocive per la salute dei cittadini che vivono nelle vicinanze del punto in cui è collocata la sorgente elettromagnetica (il dibattito scientifico riguarda solamente la quantificazione del danno ma non il fatto che il danno ci sia) ci obbliga a dire: basta antenne selvagge nel centro urbano delle nostre comunità!
E non è occasionale se le recenti normative in materia, come ad esempio il decreto interministeriale n°381 del 1998, prevedono misure precauzionali circa le distanze di sicurezza di questi ripetitori da centri abitati, il livello massimo dell’intensità delle onde prodotte e il tempo massimo di esposizione dei cittadini alle stesse. A questo punto, nasce spontanea una domanda: che cosa possono fare gli amministratori locali per salvaguardare il proprio territorio e, nel contempo, tutelare la salute dei cittadini?
L’unica possibilità che l’ente locale ha è quella di ordinare l’istallazione di siffatte antenne radio-base, nella consapevolezza del dettame di legge che assegna a questo tipo di collocazione, la pubblica utilità e l’interesse strategico.
Da ciò ne discende la necessità e l’urgenza di dare immediata attuazione a quella famosa Legge n°36 del 22 febbraio 2001 (promulgata quindi ben 10 anni orsono) che consente alle amministrazioni locali di approvare uno specifico Regolamento comunale per l’istallazione, l’adeguamento, il controllo e l’esercizio degli impianti di Telecomunicazione che rappresenta l’unico strumento utile per scongiurare il saccheggio incontrollato del territorio da parte dei gestori di telefonia mobile.
Infine, vale la pena ribadire e stigmatizzare che fino a quando non si approva il suddetto Regolamento, l’Ente locale non ha in mano alcun strumento utile per opporsi al rilascio delle autorizzazioni previste dalle leggi statali e regionali.
Amedeo Ceniccola Ex Sindaco di Guardia Sanframondi
Intervento inviato da Viviana Verrillo