Lettera aperta all’onorevole Renato Brunettadi Alberto Senatore. Spett.Le Ministro della Pubblica Amministrazione, sono Alberto Senatore, presidente dell’Associazione Culturale “ il piccolo Davide ” di Giffoni Valle Piana. Le scrivo riguardo la polemica nata a seguito della Sua proposta di voler eliminare il certificato antimafia, quel documento che attesta l’assenza di tentativi di infiltrazioni mafiose nei confronti dei soggetti che intendono instaurare rapporti con la Pubblica Amministrazione. Stando alle notizie riportate dalla stampa, Lei include la proposta nel programma di semplificazione della Pubblica Amministrazione. Approfondendo le informazioni a riguardo, ho letto anche la Sua replica, nella quale Lei ha precisato che non “scomparirà” il certificato antimafia ma solo l’obbligo della sua presentazione. Questa precisazione ha dissolto i timori di molti; anche i miei. Nella lingua italiana, la parola anti è sinonimo di contrasto, più precisamente indica avversione, antagonismo, capacità o disposizione a contrastare, a impedire,ecc. Nello specifico, riferita alla mafia, significa contrasto, opposizione, ostacolo, cioè un’azione che ha l’obiettivo di contrastare le attività dei mafiosi. La nostra Associazione, operante nella prevenzione e il contrasto alla pedofilia, avente l’obiettivo di ostacolare l’attività dei pedofili, prendendo spunto proprio dal certificato antimafia, ha elaborato una proposta semplice ed efficace, per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, ormai dilagante.

Cogliamo l’occasione per presentarglieLa: Il CERTIFICATO ANTIPEDOFILO Il pedofilo è anche definito predatore di bambini, proprio perché alla pari di un animale, va in giro cercando le sue vittime. Ogni predatore ha il suo bacino d’utenza, cioè il serbatoio dal quale attingere. I luoghi preferiti dagli animali predatori sono i posti in cui le loro potenziali prede devono andare per forza ad abbeverarsi: fiumi, torrenti, stagni, ecc; tappe obbligatorie per le prede. Ed è proprio intorno all’acqua che il predatore si apposta, aspettando la prossima vittima. Dove si apposta il predatore di bambini ? Nei luoghi frequentati dai bambini: scuole, asili, parchi giochi, palestre, piscine, scuole di calcio, chiese, oratori, campeggi, luna park, sale giochi, ludoteche, cinema, ecc. Il pedofilo predilige un lavoro che gli consente il contatto fisico con i bambini,un lavoro che gli permette di guardare e lo autorizzi a poter toccare le prede. Ed è proprio il bacino d’utenza del pedofilo che va tutelato e protetto. La nostra proposta, oltre ad essere semplice e funzionale è anche pratica ed economica, infatti non prevede nessun investimento, poiché sfrutta strutture già esistenti. Se in Italia, un’impresa edile per poter lavorare deve esibire un certificato antimafia, perché non richiedere a tutti coloro che vengono “ in contatto” con i minori, di esibire un certificato di verificata condotta rilasciato da un’autorità governativa, per impedire a coloro che sono già stati condannati per pedofilia o attività inerenti la pedopornografia, di svolgere attività che comportino la presenza di minori ? il DAP – DOCUMENTO ANTIPEDOFILIA Il DAP è una documentazione composta dal certificato penale per le eventuali condanne ricevute e da un’autocertificazione per dichiarare eventuali indagini a proprio carico per i seguenti reati:

  • a) violenza carnale
  • b) abuso sessuale
  • c) grooming ( adescamento in rete )
  • d) possesso di materiale pedopornografico

Il Documento Antipedofilia ha due funzioni: preventiva e deterrente.

  • 1) Preventiva perché tende a ridurre il bacino d’utenza del pedofilo.
  • 2) Deterrente perché permette di monitorare proprio il bacino d’utenza del pedofilo.

Coloro che devono essere assunti negli ambienti sopraelencati, oltre ai requisiti professionali, dovranno allegare il DAP, affinché il datore di lavoro sia a conoscenza di eventuali precedenti, ed adotti tutte le misure preventive affinché i pregiudicati per i suddetti reati, non vengano a contatto diretto con i bambini. Il datore di lavoro che essendo a conoscenza dei precedenti, non adotta misure cautelative, in caso di reiterazione del reato se ne assume le responsabilità in base all’articolo 40 del Codice Penale – Rapporto di causalità: “ Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Nella speranza di averLe fatto cosa gradita, resto in attesa di una Sua opinione.

Distinti saluti, Alberto Senatore 06 ottobre 2011 – Giffoni Valle Piana

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