di Pietro Quercia. Se proviamo a redigere un consuntivo sugli anni di amministrazione della nostra cittadina a decorrere dal 1985 il conto non può non essere fallimentare, per i danni irreversibili prodotti e per gli effetti devastanti che ne sono scaturiti, tanto da considerare vergognose, oltre che faziose, le critiche mosse agli attuali amministratori, critiche immeritate, ma solo per aver avuto il coraggio di ereditare un così pesante fardello.
Polo scolastico, viabilità, fognature!!!, certo, ma qualcuno crede nella “lampada di Aladino?”.
E’ stato tolto al cittadino lo spazio vitale, il fazzoletto di terra che al massimo poteva contenere quattromila abitanti ora ne ospita ottomila. Ma credete che bastino?
Mi sono guardato intorno ed ho tentato di memorizzare i fittasi ed i vendesi ed i palazzacci tuttora in costruzione (uno è sul viale Minieri, sull’ex deposito di materiale edile del caro Vincenzo Vallone) e mi sono chiesto: se dovessero vendersi e fittarsi tutti gli appartamenti disponibili ci lasceremmo di gran lunga alle spalle Napoli in vivibilità?
Chi può dire ancora con orgoglio, dopo i maltrattamenti che questo paese ha subito, sono nato, risiedo in Telese, un meraviglioso paesino termale della provincia di Benevento?
E sulle Terme? Silenzio assoluto!!!
Vogliate considerare quanto fin qui detto uno sfogo perché non è questo l’intento: cerco di chiudere un capitolo di un consuntivo in rosso, ma i conti non tornano.
Il capitolo riguarda ancora la “Filiera termale” e i progetti finanziati su Intesa istituzionale al Consorzio Idrotermale:
(I dati che seguono sono stati tratti da: Regione Campania – Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici POR – Progetti Integrati – Esito finale della valutazione del Progetto Integrato “Filiara Termale”. Napoli 07/04/2004)
- 1002 CIT CIT – Captazione acque mediante pozzi profondi € 575.000,00
- 1004 CIT CIT – Completamento piscina degli edifici ex CAS.MEZ. dell’area del Parco termale € 1.300.000,00
- 1007 CIT CIT – Ristrutturazione,ammodernamento ed adeguamento delle piscine “La Pera e Goccioloni” e del capannone ex imbottigliamento da adibire a cure idropiniche € 1.900.000,00
“CIT CIT” sembra quasi una burla detta in dialetto cerretese.
Sul progetto 1002 CIT CIT, non essendo tecnico, non mi permetto di valutare l’entità del costo di qualche fosso notato nei pressi della sorgente Santa Lucia;
Non altrettanto posso dire del progetto 1007 CIT CIT.
Ho chiesto ai frequentatori delle piscine Pera e Goccioloni se vi sono stati, negli ultimi anni, cambiamenti strutturali o ammodernamenti. Il più pignolo ha notato che il calpestio del fondo della piscina Goccioloni è più agevole. Ho quindi pensato che il finanziamento fosse stato interamente utilizzato per la ristrutturazione del capannone ex imbottigliamento.
Ma com’è possibile- mi sono detto – che l’attenzione non sia stata attratta da una struttura tanto importante costata € 1.900.000,00 ?
Sono giunto alla conclusione che i fondi non sono stati ancora utilizzati.
Il “rompicapo” lo ha procurato l’individuazione della piscina oggetto del finanziamento 1004 CIT CIT.
In un primo momento ho scartato l’ipotesi che il progetto potesse interessare il completamento della piscina olimpica o olimpionica che dir si voglia perché i finanziamenti non avrebbero dovuto gestirli il Consorzio Idrotermale non essendo la struttura inclusa nel contratto di subconcessione.
Ma quali sono – mi sono chiesto – gli edifici ex CAS.MEZ. all’interno del Parco termale?
Ebbene si, trattasi proprio del completamento della piscina olimpica che non viene chiamata “struttura ex CAS. MEZ.” ma “edifici ex CAS. MEZ.”
La piscina, quindi dovrebbe essere funzionante.
E lo schifo che ho fotografato???
L’ attuale Consorzio idrotermale il cui Presidente è il sindaco di Telese e Vice-presidente il sindaco di San Salvatore Telesino quali misure intende adottare? Perché l’opposizione tace e, se non a conoscenza dei fatti, perché non chiede delucidazioni agli ex amministratori? Perché gli attuali amministratori non le chiedono all’ex sindaco Capasso? Perché si lasciano morire le Terme pubbliche a vantaggio di quelle private? Perché si consente, su siti internet la pubblicità insieme alle Terme pubbliche e si lascia confondere il pubblico al privato?
Ora non possiamo assistere, impassibili, alla morte delle Terme pubbliche e lancio un sassolino ai cittadini di Telese e San Salvatore Telesino.
Perché non formare un comitato o un movimento che tuteli le Terme pubbliche?
Un sentito ringraziamento e tanta riconoscenza a Vivitelese per l’ospitalità.
Pietro Quercia