
di Alberto D’ Onofrio. L’Istituto Comprensivo del nostro Comune, negli anni precedenti si limitava a chiedere solo delle risme di carte e altre sciocchezze, mentre ora chiedono contributo finanziario volontario di Euro 10,00 finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa. Riporto quanto pervenuto alle famiglie dell’Istituto Comprensivo di Telese Terme Prot. Nr. 4604/B15 del 27/09 c.a.:
Oggetto: Richiesta contributo.
Il Consiglio d’Istituto, nella seduta del 13 settembre u.s., ha deliberato per quest’anno di richiedere alle famiglie un contributo finanziario volontario finalizzato all’ampliamento dell’Offerta Formativa.
La misura del contributo è stata fissata in Euro 10,00 per la durata dell’intero anno scolastico. I Sigg. genitori sono quindi invitati per quanto in oggetto a rapportarsi con i coordinatori di classe entro e non oltre il 15 ottobre c.a.
Il fondo sarà rendicontato pubblicamente dall’Ufficio di Segreteria e sarà reso gestito da una specifica commissione del Consiglio d’Istituto. Confido nella sensibilità di tutti in modo da poter sostenere più efficacemente lo sforzo della scuola nel predisporre un ampliamento dell’offerta formativa sempre più efficiente ed efficace. L’occasione mi è gradita per porgere i più sentiti saluti.
Firmata: Il Dirigente scolastico
Giungo al nocciolo della questione, ponendo delle domande al Dirigente Scolastico, precisando che non è un attacco alla sua persona e carica che riveste:
- La stessa è Statale, oppure Privata ?
- Per quale motivo c’è chiesto in primis sotto forma di contributo volontario e in seguito imposto come forma di obbligo, con una data da rispettare ?
- Perché il Comune, non è chiamato in causa ?
- Se c’erano mancanze finanziarie, dovute a tagli e quant’ altro, dal nostro bene e amato Governo, Ministero P.I., perché, tutti i genitori non sono stati coinvolti, chiamati in causa, a esporre il problema in oggetto, trovando tutti insieme una soluzione idonea ?
- Solo ed esclusivamente decisioni prese, e inoltrate alle famiglie ?
Direi che per l’ennesima volta, il cittadino è reso ultima pedina, chiamato solo in causa per sborsare denaro a richiesta, sopperendo le mancanze del Governo e Ministero della Pubblica Istruzione, Comune, e non solo. Da non credere!
Alberto D’ONOFRIO