Multiculturalismo e integrazionismodi Ezio Esposito. ( A mio nipote Ettore) Le persone di colore, che sono state assegnate al comune Telese, forse dalla Regione Campania o dal Ministero dell’Interno, fanno parte di quell’enorme problema creato dall’immigrazione clandestina, oppure dall’accoglienza dei rifugiati politici provenienti dai paesi afro/arabi in rivolta contro i satrapi che governano i loro Paesi; spinti dalle fame o semplicemente dalla voglia di sbarcare in Occidente nella speranza di crearsi un avvenire migliore…

Del problema proviamo a capire qualcosa confrontando più posizioni :…da La Repubblica del 23 maggio 2011 in un articolo di Vanna Vannuccini si riporta il parere del filosofo americano Appiah, nato in Ghana; scrive la giornalista: “… Appiah nega che l’identità sia qualcosa di autentico e eterno, perora un patriottismo cosmopolita e la convivenza con il non identico. Il suo modello è l’impegno a un ‘dialogo morale’ tra uomini e donne di società diverse, il cui obbiettivo non è per forza il raggiungimento di un accordo. Nell’articolo ci sono altre argomentazioni, questa volta di altro famoso filosofo vivente, Charles Taylor, il quale è sostenitore da sempre del multiculturalismo, ritiene che sia la falsa coscienza per una integrazione tardiva o mai fatta a gettare discredito sul multiculturalismo, accusandolo di fallimento.”

A fronte all’alto pensiero dei due famosi filosofi americani, il popolo Europeo, benché oggi sufficientemente evoluto, cosa può opporre se è in disaccordo con loro? Si potrebbe cominciare col dire: cari filosofi, ciò che avete evitato di dire nelle vostre profonde elucubrazioni, è che il multiculturalismo fa il pari ed è figlio dell’internazionalismo comunista. Oppure, che nelle nazioni del Nord America, dove abitate, e nel continente Australiano il multiculturalismo si è evoluto gradualmente per mere esigenze di braccia da lavoro.

Il multiculturalismo e la società multirazziale Australiana si è realizzata per pura necessità di incremento demografico, onde evitare che un Continente immenso abitato da soli 18/19 milioni di abitanti, con una densità pari a 2 individui per Kmq, sparsi soprattutto a sud del continente, lungo le coste dell’Oceano Pacifico, restasse spopolato.

Per il Nord America, dopo la guerra contro gli inglesi conclusasi con la nascita degli Stati Uniti, fra varie vicissitudini, il multiculturalismo e la società multirazziale si sviluppò ancora per esigenza di braccia. Con l’arrivo degli immigrati europei e quell’infamia che fu la tratta degli schiavi africani, che negli USA per un tozzo di pane e trattati come bestie, furono costretti a lavorare nelle immense aziende agricole del Sud, da cui si sviluppò una parte preponderante della ricchezza agricola americana. I neri d’America assursero la pari dignità coi bianchi soltanto dopo la Guerra di Secessione. Le generazioni nate dagli avi schiavi deportati, accettarono e contribuirono a creare valori e costumi di vita nella società americana, diventando di fatto americani esse stesse sotto l’identica bandiera a stelle e strisce: stesse radici religiose, culturali e civili con qualche variante, e quando sui campi di battaglia, ieri e oggi, molto sangue nero fu versato per realizzare il Sogno Americano, caddero le barriere dell’apartheid. Oggi, negli USA vivono 302.713.700 abitanti.

Ora è il caso di scoprire di chi è ‘la falsa coscienza’, secondo Taylor

Parlare del multiculturalismo EU, per il profano, è cosa difficile e spinosa per cui è opportuno ascoltare il parere dei governanti delle maggiori nazioni europee: il 23 ottobre 2010 il cancelliere tedesco Angela Merkel, parlando ai giovani del suo partito sul tema “La Germania e il fallimento del multiculturalismo” ha dichiarato in un lungo discorso, partendo dalla situazione in cui si era trovata la Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale, senza mezzi termini dichiarò: “Il multiculturalismo è completamente fallito” D’accordo con lei furono Horst Seehofer, presidente della Baviera e il presidente di un altro partito di centro.

Sul corriere della sera online del 29/7/2011, fonte ANSA, sono riportate le dichiarazioni di David Cameron, Primo Ministro inglese: “Il multiculturalismo di stato ha fallito e ha lasciato i giovani musulmani vulnerabili al radicalismo… E’ tempo di voltare pagina sulle politiche fallite del Paese. Per prima cosa, invece di ignorare questa ideologia estremista, noi dovremo affrontarla, in tutte le sue forme…omissis…” Per Cameron è il momento di lasciare da parte “la tolleranza passiva” con un “Liberalismo muscolare” Per trasmettere il messaggio che la vita in Gran Bretagna ruota intorno a certi valori chiave come la libertà di parola, l’uguaglianza dei diritti e il primato della legge. “ Una società passivamente tollerante rimane neutrale tra valori differenti. Un paese davvero liberale fa molto di più. Esso crede in certi valori e li promuove attivamente” ( Saranno felici coloro che hanno letto, negli anni ’70, “ La Ribellione delle masse” di Ortega y Gasset) – nd.r..

La posizione italiana in merito ai problemi descritti, l’evidenzia Isabella Bertolini, Vicecapogruppo del PDL alla Camera. Oggetto: Strada maestra da seguire per il corretto controllo del fenomeno immigratorio in Italia. Dice la Bertolini: “Dopo il cancelliere tedesco Angela Merkel anche il Primo Ministro inglese David Cameron afferma che il multiculturalismo è fallito. E’ un vento impetuoso che finalmente spazza via una delle ideologie che ha combinato molti danni in Europa”

Infine, Nello Musumeci, sottosegretario di Stato alle politiche sociali, intervenendo in Campidoglio alla Conferenza Internazionale sulla ‘Città Interetnica’, alla presenza del segretario generale delle

Nazioni Unite Ki-moon-Ban ha dichiarato: “I pressanti flussi migratori – soprattutto dal continente africano – che stanno interessando i nostri confini, ci impongono di adottare un chiaro modello di integrazione, che superi le vie fallite del Multiculturalismo e dell’assimilazionismo”….

La lunga carrellata di citazioni di cotante autorità si spera possa essere servita a rendere evidente che in Europa c’è un problema, che può essere risolto soltanto realizzando uno Stato Europeo sovranazionale, Stato che decida per tutti attraverso il contributo di tutti. Il Parlamento Europeo non può gingillarsi nel misurare la circonferenza dei piselli, deve decidere. L’Islam è molto più vicino di quanto si creda, è dentro i nostri confini. La richiesta continua, alle varie autorità amministrative locali, di poter erigere anche moschee di quartiere è il sintomo di un espansionismo sottotono, nazione dopo nazione. Ci si potrebbe anche sentir dire: cosa ne fate voi delle vostre cattedrali se non pregate più, se non credete più , se nelle vostre aspirazioni ci sono prevalentemente soldi e sesso: fedeli mosci che non credono. Per gli islamici la religione è una molla di grande potenza, religione e stato sono tutt’uno e la costituzione è il Corano. L’occupazione della piattaforma europea, negli anni, si sta realizzando con la moltitudine dei giovani che nell’Islam sono la stragrande maggioranza della popolazione. Altra complicazione per l’UE è rappresentata dall’imponente flusso immigratorio di origine africana, come già detto, specialmente in un momento, come quello attuale, di forte crisi economica, di disoccupazione crescente e di proletarizzazione di una vasta parte del ceto medio.

E’ convinzione comune, ben descritta da Cameron, che le moltitudini citate non saranno mai assimilabili ai costumi dei Paesi che li hanno accolti. Piuttosto, come sta avvensndo nelle grandi città, si creeranno veri e propri ghetti di disperazione e povertà e di ribellione, dove sarà azzardato entrare da parte degli estranei.

La rivolta degli immigrati neri di Bari è stato un preludio di quanto potrebbe accadere anche in Italia. I meno giovani ricorderanno che nel 1992, a Los Angeles ci fu una imponente rivolta dei neri e di qualche frangia di ispanici. Furono tre giorni terribili, tra fuoco, fiamme ed espropriazioni delle merci dei negozi. Incendi, e migliaia di vetrine in frantumi durò tre giorni in un crescendo impressionante; ma ciò che è rimasto negli occhi di chi vide quelle immagini era un negro alto e  snello che, sullo sfondo di una strada senza fine, ballava e randellava la testa di un malcapitato bianco, poi continuava a danzare ridendo e tornava e randellare, senza fine, finché il malcapitato crollò morto sull’asfalto.

La replica di quella rivolta la stiamo vedendo, in questi giorni, nelle città inglesi. A parere di qualche economista l’Occidente, e il mondo, sta correndo il rischio di un tracollo economico e finanziario come quello del famigerato’ 29. Allora?… Uno-dué, uno-dué!…

Dati: Eurostat, 27 luglio 2010 – UE: superati 500.000.000 di abitanti grazie agli immigrati.

Da altre varie fonti si ricava che sono 70/80 milioni gli immigrati residenti in Europa. Inoltre la percentuale di figli nati da Europei autoctoni è di poco più de l’1 per cento, mentre quella delle

nascite fra gli immigrati residenti è di oltre il tre%. Chiaro o no?.

e.e.

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