
di Giuseppe Fappiano. Dall’analisi dei dati di Legambiente relativi ai “Comuni Ricicloni 2011” serve fare una puntualizzazione ed una riflessione sul “bel premio” attribuito all’amministrazione di Cerreto Sannita.
False notizie, rilanciate dall’amministrazione comunale di Cerreto Sannita, hanno imposto di dover dare la giusta lettura di quei dati per evitare che i Cerretesi fossero forviati con notizie false e tendenziose.
Con un comunicato stampa dell’amministrazione comunale di Cerreto Sannita si informava che lo setsso comune Cerreto Sannita era stato premiato come “Comune Riciclone 2011” da Legambiente e che si era classificato al 2° posto nella provincia di Benevento.
Essendo la notizia falsa e facilmente verificabile, l’addetto stampa del comune di Cerreto Sannita ha sollecitamente rettificato ciò che era stato annunciato con il seguente comunicato: “Si comunica che per un mero errore di consultazione dati il Comune di Cerreto Sannita non risulta attualmente al secondo posto, pur restando annoverato nella classifica dei Comuni Ricicloni. Ci scusiamo per l’inconveniente e si chiede di rettificare la notizia.”
Sarebbe auspicabile per l’amministrazione di Cerreto Sannita che prima di diffondere notizie false e tendenziose, verificasse attentamente le notizia perché ne va della credibilità e del decoro di un paese intero.
Ma veniamo al succo della questione. Nel dettaglio Legambiente individua nel parametro “Buona gestione” quello che sintetizza un po’ tutti gli altri dati presi in considerazione. Dati peraltro dichiarati dalle stesse amministrazioni comunali partecipanti al concorso e, quindi, tutti da verificare.
Comunque, dal confronto dei dati Cerreto Sannita figura solo al 6° posto su 18 comuni della provincia di Benevento concorrenti con un indice di 57,64 e non al 2° come pomposamente annunciato! Ma sciorinando i dati più nel dettaglio si evince che Cerreto Sannita raggiunge solo il 904° posto sui 1290 comuni italiani che hanno partecipato al concorso.
Appare superfluo ricordare che i comuni italiani sono 8.000 e che solo una minoranza partecipa al “famoso concorso” di Legambiente. Evidentemente agli altri comuni italiani che organizzano seriamente la raccolta differenziata ( o che hanno altre eccellenze) non serve accumulare marchi, bandiere di vario colore o simbolini da ostentare e sbandierare ma vanno direttamente alla sostanza delle cose al fine di rendere vivibile e meno gravosa la vita dei cittadini della comunità che amministrano.
Orbene, il comune di Cerreto Sannita ha avuto per la seconda volta “il diplomino” di Comune Riciclone, ma i Cerretesi cosa ci hanno guadagnato nell’impegnarsi a fare la raccolta differenziata?
Assolutamente nulla!
Eppure quando una famiglia differenzia il materiale e lo divide mettendolo nei famosi e introvabili “sacchetti”, in quei sacchetti non mette “munnezza” ma ci mette “soldi!”.
Già perché quella “munnezza” raccolta in modo differenziato viene venduta alle ditte che riciclano materiale e buona parte del ricavato viene versato nelle casse comunali di Cerreto Sannita.
Ma l’amministrazione comunale di questo non ne parla né informa correttamente i cittadini poiché se lo facesse dovrebbe spiegare perchè in questi quattro o cinque anni, benchè fosse stata attivata la raccolta differenziata, i cittadini non ne hanno avuto nessun vantaggio economico.
Certo, non tutti gli amministratori sono come quelli di Cerreto Sannita perchè vi sono anche quelli che responsabilmente incentivano la raccolta differenziata riducendo la TARSU proprio in funzione del rientro di risorse economiche scaturite dalla vendita.
Esempio lampante è il comune di Foglianise che nel 2011 ha ridotto del 12% la TARSU.
Foglianise è un ottimo esempio di paragone poiché la raccolta differenziata viene effettuata dalla stessa ditta che la effettua a Cerreto Sannita e cioè ditta Lavorgna di San Lorenzello.
Perchè a Foglianise i cittadini possono vedersi ridotta la TARSU mentre i Cerretesi no?
Ma potrei continuare con decine e decine di altri esempi sparsi per l’Italia in cui i cittadini hanno un rientro economico, spesso in forma di soldi veri, con la raccolta differenziata.
E’ evidente che i Cerretesi, anche se virtuosi e ligi nell’effettuare la raccolta differenziata, invece di essere premiati sono puniti con l’imposizione di una nuova tassa.
Una tassa non scritta né regolamentata; subdola e viscida che scaturisce dal mancato rimborso ai cittadini dei soldi che l’amministrazione comunale incassa con la vendita del materiale vendute ai consorzi di riciclaggio.
Un po’ come l’altra tassa, quella più esplicita ed insulsa, che ha aumentato la retta mensile della scuola bus per i bambini delle contrade rurali che frequentano la scuola dell’obbligo.
Sarebbe il caso che gli amministratori comunali rinunciassero alle loro indennità, che eliminassero tutti i privilegi elargiti “politicamente” ai dirigenti del comune, che facessero qualche “serata pseudo-culturale” in meno ma che utilizzassero quei fondi per alleviare i cittadini dalle già alte gabelle e rendere “UGUALI” i bambini delle contrade rurali ai bambini del centro abitato abolendo la tassa sulla scuola bus.
Ma m’illudo poiché so che da Cerreto Sannita i violenti ed avidi feudatari dei “Carafa della Stadera” non sono mai andati via ed ancora oggi questo popolo, come nel 1600, è costretto a subire le imposizioni gabellari, le arroganze e le angherie del feudatario di turno.
Cerreto Sannita, 8 agosto 2011-08-08
Giuseppe Fappiano Associazione Politico-Culturale “Da sempre per Cerreto”
La notizia, come dici tu, è stata immediatamente rettificata. Anche gli addetti stampa, purtroppo, possono sbagliare. Anche perchè il “premio” si riferiva all’anno 2010, quando Cerreto è stata amministrata da un Commissario. Quindi l’attuale Amministrazione in carica non ne avrebbe ricevuto alcun beneficio. Per quanto riguarda l’indennità che gli Amministratori comunali percepiscono, ti invito a pubblicare i dati completi sia di quella che percepivano gli Assessori della precedente Amministrazione, ma proprio TUTTI,e fino a quando hanno percepito la stessa, sia quella che percepiremmo noi che siamo stati appena eletti. Siccome è la terza volta che pubblichi la notizia,nonostante la mia smentita, vuol dire che ne sei sicuro. Io non ho nulla in contrario che tu faccia il mio nome con espresso chiaramente le somme che percepisco, anzi, lo DEVI fare. E’ giusto che, a cominciare da me, la gente sappia quanto si guadagna sul Comune. E’ solo per amore di chiarezza, quella che persegui tu.
Renzo, capisco il tuo grande disagio ma con me hai sbagliato completamente obiettivo.
Te lo dico serenamente e senza quel livore che mostri nella risposta.
Tu una cosa non hai capito di me e cioè che io nella mia vita ho sempre combattuto un sistema e non le persone.
Le persone vanno e vengono, si trasformano, si dedicano ad acrobatiche piroette per entrare quasi tutte inesorabilmente nel “quagliodromo” della politica dove per interesse, voglia di affermazione personale e soddisfacimento di proprie velleità si annullano i propri ideali.
Quindi quando mi chiedi di fare i nomi, ed in particolare il tuo, ebbene io non lo faccio perchè quando pongo le questioni io non penso alle persone ma penso al sistema.
Tu o un altro per me è lo stesso.
Come vedi io sono un’altra cosa. Lo so, non tutti possono capire ma non è colpa mia.
Vengo ai punti che citi.
Sarà la terza volta che parlo dell’indennità di carica degli amministratori che potrebbe essere usata per risolvere prioritariamente dei problemi reali dei cittadini, specialmente quando questi cittadini sono dei bambini delle zone rurali che devono recarsi a scuola.
Ed è la terza volta che tu non mi dici se avete o meno rinunciato all’indennità.
Io non sono a conoscenza della delibera di rinuncia delle vostre indennità, nonostante la tua smentita. Per quanto riguarda i percettori leggi bene i due elenchi che sono praticamente gli stessi di prima anche se la legge ne ha ridotto il numero (altri sono stati accontentati con altri incarichi)
Ma non è importante quanto prendete come indennità, è importante “il segnale” che la politica deve dare.
Io penso che sia immorale che un’amministrazione comunale imponga alle famiglie dei bambini della scuola dell’obbligo delle contrade che paghino lo scuola-bus per mandare i propri figli a scuola.
Pensiamo all’arte? Pensiamo alla cultura? Pensiamo a “Cerreto città museo?” Pensiamo a “Cerreto, la Pompei medievale?” pensiamo a “Cerreto Città dell’olio”…bandiera arancione…. eccetera eccetera….
Ma pensiamo piuttosto a rendere meno difficoltosa la vita dei cittadini e meno gravosa l’istruzione per i bambini delle contrade. Se non c’è adeguata istruzione non può esserci sviluppo culturale.
Non far pagare lo scuolabus è un’ investimento e non un costo!
Veniamo al “bel premio” per i comuni ricicloni.
Onestamente mi viene difficile seguire il tuo ragionamento quando dici “Anche perchè il “premio” si riferiva all’anno 2010, quando Cerreto è stata amministrata da un Commissario. Quindi l’attuale Amministrazione in carica non ne avrebbe ricevuto alcun beneficio.”
Scusa, ma che c’hazzecca!
Il beneficio dovevano averlo i cittadini con la riduzione della tassa in funzione del recupero dei fondi per i rifiuti differenziati e venduti indipendentemente da chi c’era a guidare il comune.
Però devo rendere giustizia alla storia e per senso di verità ti dico che l’amministrazione Santagata, di cui tu ora fai parte (ed i cui sei stato anche un fervido oppositore ai tempi del “Blocco per Cerreto”), è stata in carica dall’ 8 giugno 2009 al 24 novembre 2010. Il consiglio comunale dell’amministrazione Santagata è stato sciolto con D.P.R. del 12/1/2011. Quindi Santagata ha governato per tutto il 2010 mentre la Commissaria Prefettizia è entrata nelle funzioni solo il 13 gennaio 2011.
I dati e quella gestione, quindi, rientrano pienamente nelle competenze dell’amministrazione Santagata e non della Commissaria prefettizia.
Perchè dici che il 2010 il comune di Cerreto Sannita è stato commissariato quando non è vero?
p.s. Spero che tu non abbia dimenticato i discorsi e le riflessioni che facevamo sull’amministrazione Barbieri/Santagata quando, insieme, ci recavamo ai vari convegni contro l’eolico. Io sono rimasto lo stesso con le stesse idee e con gli stessi giudizi negativi che prima, con me, condividevi.
Pino ti rispondo io perchè Renzo non era in amministrazione negli anni passati e quindi non conosce bene le cose. Partiamo innanzitutto dal fatto che c’è stato un errore dell’addetto stampa del Comune nel fare un comunicato stampa ancor prima che Legambiente pubblicasse il report Comuni ricicloni 2011 che si riferisce ai dati del 2010 (tieni presente che Cerreto avrebbe confermato i dati dell’anno precedente se non fosse stato impossibilitato a conferire per circa due mesi l’umido nell’impianto convenzionato, ma questa è storia vecchia). L’addetto stampa del Comune ha pubblicato la classifica del 2010 che si riferiva ai dati del 2009 (ed eravamo secondi). Questo può succedere, tutti possono sbagliare.
Quello invece che io ritengo grave perchè inesatto è la tua considerazione sulla vendita dei rifiuti secchi (carta, plastica etc.) NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO QUELLO CHE HAI SCRITTO e non era difficile accertarlo, bastava prendere le TUE bollette TARSU del 2009 e del 2010 e avresti verificato immediatamente che il Comune di Cerreto ha applicato una riduzione del 6% (primo comune della provincia di BN a farlo) grazie alla vendita dei rifiuti differenziati. Sulle bollette c’era scritto BONUS 6% RACCOLTA DIFFERENZIATA, probabilmente ti è sfuggito e visto che ti ritengo una persona con una forte onestà intellettuale credo tu debba rettificare le tue considerazioni in merito anche perchè chi legge l’articolo resta con dei grossi dubbi sulla valenza o meno della raccolta differenziata a Cerreto e sull’operato passato mio e dell’amministrazione Santagata. Tra l’altro io ho fatto tutti i contratti con i vari consorzi di filiera e l’importo incassato dalla vendita lo abbiamo immediatamente restituito ai cittadini sotto forma di bonus. E’ tutto scritto, ci sono gli atti. Per amor di verità era giusto precisare queste cose, saluti Umberto.
Umberto, hai ragione.
nel 2009 e nel 2010 c’è stata una riduzione del 6% della TARSU.
Chiedo scusa per la mia superficialità ma questo non cambia nulla rispetto al mio discorso.
Non dobbiamo prenderci ingiro.
Dalla relazione di Legambiente risulta che il comune di Cerreto Sannita ha prodotto 1.116,1 Tonnellate di spazzatura di cui 374,01 conferite in modo indifferenziato e smaltito in discarica (il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 185 euro a tonnellata).
Le le restanti 742 tonnellate sono state raccolte in modo differenziato e conferite ai consorzi.
Da questi bisogna togliere le 338,9 tonnellate conferite al compostaggio che pure hanno un costo di conferimento.
Restano 399 tonnellate di materiale vendute ai consorzi.
Dalla vendita si produce un rientro economico da parte dell’amminsitrazione comunale di Cerreto Sannita.
Siccome un’amministrazione comunale non è un’azienda ma un ente pubblico a fronte di una riduzione di costi di un servizio si dovrebbe produrre un equo rimborso ai cittadini di quanto pagato in più e non ricaricarli sul ruolo TARSU per poi ridurli di un misero 6% (12 centesimi di euro a metro quadrato)
Quindi, come vedi, non ho nulla da smentire poichè l’amministrazione comunale di Cerreto Sannita con quel misero 6% non rimborsa affatto integralmente i cittadini in rapporto all’abbattimento dei costi per la raccolta differenziata.
Penso che sarebbe equo se la riduzione fosse almeno del 40% a fronte di una raccolta differenziata certificata del 68,48%
Il mancato e giusto rimborso ai cittadini produce una tassa invisibile.
Saluti, Pinuccio
Pino ascoltami, la raccolta differenziata non è semplice ed è costosa, altrimenti la farebbero tutti i comuni…noi facciamo il multimateriale che da una parte facilita il cittadino e dall’altra ha un costo perchè il sacco blu che tu conferisci una volta a settimana va in un impianto di selezione proprio per ottenere un ricavo maggiore da parte dei consorzi di filiera, ma ha comunque un costo perchè paghiamo l’impianto…altri invece li conferiamo a ricavo zero (anzi anche quì sosteniamo un costo) e mi riferisco agli ingombranti, ai Raee, perchè non conferiti all’isola ecologica, per questo l’anno scorso ho cercato di far capire a tutti l’importanza di aprire l’isola ecologica…infatti Foglianise grazie all’isola ecologica oggi riesce a conferire un rifiuto pulito e selezionato a monte, risparmiando in parte il costo di selezione. Per quanto concerne la riduzione del 6% noi non abbiamo fatto altro che prendere l’importo della fattura relativa alla vendita dei rifiuti e spalmarla fra le utenze domestiche… null’altro. A completamento del discorso ti faccio presente, se non ricordo male, che conferire l’umido costa all’ente circa 170 euro a tonnellata mentre il rifiuto indifferenziato circa 120 euro ….quindi lascio a te le considerazioni se è economicamente valido raccogliere l’umido come rifiuto differenziato oppure conferirlo come indifferenziato…senza impianti adeguati è difficile risparmiare…comunque il ragionamento è molto complesso ma sono disposto a confrontarmi con chiunque anche pubblicamente per trovare sempre le soluzioni adeguate, anche sull’abbattimento di alcuni costi, come dici tu, è possibile trovare delle soluzioni ma come al solito ci troviamo sempre in emergenza e non abbiamo mai certezze su chi effettivamente avrà competenze nel settore…la Provincia dal 2011, poi dal 2012, domani forse non esisterà più l’Ente provincia intanto ha già tutti i ruoli in mano…ha costituito la Samte e ha avviato anche le procedure per la gare che consentirà di definire la società che gestirà la raccolta…quindi diventa difficile per chiunque amministrare con queste incertezze…spero di essere stato abbastanza chiaro vista l’ora tarda, saluti Umberto
Sono sempre più convinto in base alle esperienze che vivo nel mio territorio che una giusta educazione e la costituzione di aziende che dalle materie prime ricavano ricchezza che con poco sacrificio di tutti si può drasticamente ridurre i costi per la raccolta rifiuti.
Buttare una lavatrice, in modo inteligente vuol dire suddividere per quanto possibile il materiale che la compone, è ovvio che troviate diffcoltà a comprenderlo ma anch’io vivo in paese e suddivido quanto butto cercando anche di ottenere un ritorno economico da un prodotto ormai destinato ad essere fuso e rimesso nella produzione. Ci sono aziende sul territorio che comprono le materie prime anche con un ricavato non trascurabile. Pensate che anche le comuni batterie a secco ( auto, centralini, antifurti ecc…) costituiscono ricchezza, un esempio 4 batterie di un centralino dismesso da 20Kg l’una ha prodotto 27€ e un risparmio ecologico per del materiale che comunemente alcuni lasciano per strada, Come le batterie così il cavo ed altro ( tubi in ottone, rame, piombo ecc… ). L’organico prevalentemente può per chi possiede un piccolo giardino diventare concime, la carta nei periodi invernali, combustibile, a questo proposito da noi la raccolta carta avviene una volta ogni due settimane e io comincio a metterne a disposizione da maggio a ottobre, negli altri mesi è risorsa per il cammino di casa. Ovvio non tutti hanno queste potenzialità ma chi le ha se educato potrà essere ricompensato per i costi ridotti che procura al proprio comune.
Umberto, avevo premesso che non volevo fare polemiche ma mi ci tiri per i capelli. Non serve fare voli pindarici per far credere che la questione è complicata e che la possono capire solo gli addetti ai lavori poichè non è così. La cosa è semplicissima ed ognuno di noi ha intelligenza adeguata per capire. Forse sono i politici di professione che non vogliono far capire ciò che è semplicissimo.
Allora per essere chiari: La TARSU ha due voci, una fissa ed una variabile ed entrambe le voci devono coprire interamente il servizio.
E’ chiaro che nella parte variabile oltre alle spese di conferimento per l’indifferenziata (che si potrebbe tranquillamente differenziare e recuperare almeno al 90% producendo ulteriori risorse che incamera la ditta con la differenziazione meccanica ma che per il cittadino diventano comunque un costo) ci sono anche i rientri dalla vendita della differenziata. Questa parte dovrebbe essere interamente destinata ai cittadini e non riducendo percentualmente solo una parte dell’importo ricavato.
La percentualizzazione non è una pratica democratica poiché tutti ricevono la stessa riduzione anche se uno differenzia poco e male.
Di questo passo ci sarà una graduale riduzione a praticare correttamente la raccolta differenziata e questa tendenza è avvalorata dai dati da voi stessi comunicati.
Infatti nel 2009 la raccolta differenziata era stata del 72,88% nel 2009 ed è scesa al 66,48%
Detto questo auspico che si organizzi il servizio recuperando almeno il 90% di differenziata pesando i rifiuti prodotti dalla singola famiglia al fine di rimborsare adeguatamente e giustamente chi conferisce in modo corretto.
Tornando alla questione della riduzione, tu eri presente in consiglio comunale con me quando il sindaco Santagata dichiarò che la precedente amministrazione Barbieri (di cui lui era stato vice sindaco per 5 anni) aveva lasciato debiti per 4 milioni di euro. Per cui era impossibilitato a poter attuare il suo programma elettorale.
Tra quei 4 milioni di euro di debiti vi erano anche circa 700.000 euro di debiti verso la ditta che raccoglie i rifiuti.
Ed infatti, stranamente, da un certo momento in poi, il servizio di raccolta dei rifiuti cominciò a non essere più efficiente come prima fino al punto che l’ex sindaco Barbieri denunciò con un manifesto pubblico che la raccolta differenziata era solo fittizia in quanto i cittadini conferivano rifiuti differenziati e la ditta, per contenete i costi la mischiava e la conferiva al CDR.
Cosa che fu portata anche in consiglio comunale su cui tu intervenisti ed in un primo tempo negasti che ciò fosse avvenuto (dovrebbero esserci le fonoregistrazioni di quel consiglio).
Ma precedentemente si era verificato un altro disservizio per la raccolta dell’ingombrante e che durò molto tempo e che dura ancora (anche io ho dovuto tenere in casa una lavatrice rotta per più di un anno).Infatti era voce comune in paese che la ditta, non effettuava la raccolta dell’ingombrante perché vantava crediti non pagati dal comune per 700.000 euro.
Venendo alla misera riduzione della TARSU immagino (perché non ho le fatture della vendita della differenziata e magari se le rendi note possiamo capire e farci i calcoli anche noi) che una parte della somma ricavata dalla vendita della differenziata sia stata destinata per abbattere i debiti accumulati nel tempo nei confronti della ditta.
Credo, con questo, di ave esaurito l’argomento.
Pino effettivamente fai polemiche inventando anche dati fantasiosi come i 700 mila euro di debiti…(fai confusione con il comune di Telese) …ma lasciamo perdere, allora erano 200, oggi saranno 400; poi tra l’altro non sono debiti perchè sono somme stabilite in bilancio (è una questione di cassa)…ma lasciamo perdere; io in consiglio non ho negato assolutamente nulla ma ho evidenziato il fatto che l’umido per un periodo fu portato al CDR perchè l’impianto di compostaggio era chiuso…ma lasciamo perdere; …in quei due mesi non causammo nessun danno anzi il comune risparmiò circa 8 mila euro perchè il costo di smaltimento dell’indifferenziato (questa è l’anomalia del sistema) costa meno….ma lasciamo perdere; siamo partiti dal tuo articolo pieno di inesattezze e ora passi a tante altre considerazioni altrettanto inesatte, capisco che questo è diventato ormai un atteggiamento di tutta la classe politica.
Una cosa giusta la dici e riguarda il fatto che sia possibile differenziare il 90 % (anche di più dico io) e pesare i rifiuti….questa è una pratica che ormai adottano molti comuni in Italia (giusto??) …. puoi fare anche una cosa molto più semplice e remunerativa: differenzi la carta, la plastica, l’alluminio, poi vai alla piattaforma Conai più vicina (Via Napoli-S.Lorenzello) e vai a venderti i rifiuti differenziati, fuori ai cancelli troverai anche i costi al Kg. …ti piace questa idea???. Ne avrei anche qualche altra: abbiamo (forse), provincia permettendo, l’isola ecologica a via Nicotera, si potrebbero conferire i Raee e non pagare lo smaltimento perché il consorio dei Raee ritira questi rifiuti gratuitamente solo presso le isole ecologiche…quest’idea però fu bocciata da politici illuminati…fammi pensare a qualche altra cosa… il passaggio da Tarsu a Tia (lo hai dimenticato???) ….mi sembra che ci siano 100 famiglie che fanno compostaggio domestico…potrebbero ottenere risparmi….io eliminerei anche la Tarsu per i redditi bassi anche se hanno una casa di 300 mq … eliminerei anche le addizionali (15%) … e dulcis in fundo per conferire meno plastica io propongo le case dell’acqua (www.casadellacqua.com) …. che ne pensi?? ….hai visto quante cose belle si possono fare …ti giuro che se ti candidi la prossima volta e porti avanti qualche mia proposta avrai il mio voto… soprattutto le case dell’acqua (costo 20.000 euro) …caro Pino mi fermo qui, ho esaurito anche io gli argomenti !!!
All’epoca della polemica preferii non rispondere ed aspettare che la “storia” facesse il suo corso.E la storia ha fatto il suo corso dando ragione a chi, come me, non ha nessun interesse nel denunciare le cose se non quello dell’innato amore per Cerreto e per senso civico e di giustizia che mi ha sempre guidato…….. ma lasciamo perdere.
Dagli atti ufficiali notificati all’amministrazione comunale di Cerreto Sannita c’è un decreto ingiuntivo di 47.255,19 per fatture non pagate alla società Samte srl, gestore del STIR di Casalduni per il conferimento di rifiuti, per il periodo 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2010…… ma lasciamo perdere!
Dal 1 giugno 2012 la ditta Lavorga srl ha disdetto unilaterralmente il contratto per la raccolta dei rifiuti con l’amministrazione comunale di Cerreto Sannita poichè la stessa amministrazione ha accumulato un debito con la ditta stessa di oltre 750.000 euro……. ma lasciamo perdere
Il comune di Cerreto Sannita, pur riscuotendo la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU), non ha corrisposto i dovuto per tale servizio ne alla Samte srl ne alla ditta Lavorgna srl. A questo punto ci si chiede:” come sono stati utilizzati i soldi pagati per la TARSU dai cittadini cerretesi che dovevano servire a pagare le ditte che hanno svolto il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani?”…….. forse sarebbe il caso di “non lasciar perdere!”