Cerreto: è meglio salire o scendere?di Lorenzo Morone. Il dibattito aperto sul nuovo piano traffico che l’Amministrazione di Cerreto sta SPERIMENTANDO da pochi giorni è senz’altro un fatto positivo, in quanto vede la partecipazione della gente alle scelte pubbliche. Meraviglia un po’ la tempestività con la quale alcuni operatori ne hanno colto con immediatezza i punti negativi, tanto da chiederne subito l’abolizione con una raccolta di firme. Ma anche i medicinali salva-vita vanno sperimentati prima di essere messi in commercio….ma va bene pure questo. L’unica cosa che dispiace è che una iniziativa culturale, sul modo di intendere la città, si stia trasformando in un dibattito: 100 metri in più, cento metri in meno, come faccio ad andare qui, come faccio ad andare là… se si scende, vendo, se si sale…piango. Come se un centro storico come Cerreto fosse un immenso svincolo stradale ove è vietato fare cento metri a piedi. Ma nemmeno questo deve destare meraviglia. Le nostre abitudini “casalinghe” prevedono l’utilizzo dell’auto anche per fare…100 metri. Quando andiamo fuori no. Fuori è tutto diverso. Lasciamo la macchina nei parcheggi lontani dal centro storico per andare a passeggiare e fare compere lungo le strade chiuse al traffico. “Qualcuno” in questi giorni è andato ad Ortona. Lì c’è un Corso molto simile al nostro, per metà pedonalizzato, per metà aperto al traffico. Perché quel “qualcuno” non chiede ai Commercianti locali in quale parte del Corso il commercio è più florido? Ci vada qualche concittadino. 200 km e la curiosità sarà soddisfatta. Anche con una buona zuppa di pesce. Ottima ed economica. Uno dei motivi (o il motivo principale) che vede il boom degli Outlet Village è stato proprio l’aver proposto falsi centri storici “a misura d’uomo” votati al commercio, ove passeggiare tranquilli per fare spese. Le macchine? Tenute a distanza di sicurezza: fuori dei confini del “borgo”. Il mondo del grosso commercio sa bene cosa vuole la gente, difficilmente sbaglia…ma a Cerreto è diverso. Forse non sono stato chiaro io nell’esporre i motivi di certe inversioni di senso unico: non un gioco “miope”, come gentilmente scritto da qualcuno, ma il modo di intendere un centro storico come Cerreto: la sua vivibilità. Prima per noi, poi per chi ci viene. Ecco perché stiamo provando, dico: provando, un piano traffico che rendesse semplice chiudere il Corso senza causare problemi.

Viene chiuso il Corso? Occorre una strada a destra per salire, una a sinistra per scendere. Diventa tutto naturale e conforme al modo di guidare italiano: a destra! E si accontenta pure i sostenitori dell’equazione: più auto passano, più si vende. A Corso chiuso, infatti, tante auto salirebbero per Via Ungaro-Telesina, tante ne scenderebbero dalla parallela via Sannio. Ma perché chiudere il Corso, almeno ogni tanto? Perché è la spina dorsale di Cerreto, una vera passerella: per il mercato domenicale, da far svolgere dalla Cartiniera a Piazza Roma, per un altro mercatino specifico, da realizzare a Piazza Roma (che quindi deve essere libera dal traffico), per la Movida (struscio) cerretese, per consentire alle mamme con passeggino e/o bimbi accanto di camminare tranquillamente, per consentire ai tanti anziani che amerebbero passeggiare di poterlo fare tranquillamente, senza la paura di essere travolti, per consentire lo shopping, per una manifestazione, per un funerale….insomma per tutto ciò che caratterizza la vita sociale di una comunità. Ed in ultimo, ma non per ultimo, per attirare qualcuno a Cerreto. Un paese diverso dai tanti Centri storici medievali di cui è ricca l’Italia, un paese praticamente unico. Mi disse tempo fa l’Assessore al turismo regionale Teresa Armato, in visita a Cerreto e impossibilitata pura a scattare una foto davanti al palazzo comunale, visto l’imperversare del traffico: Architè, ma come vuole che la gente venga a Cerreto se lascia una città piena di traffico, si, ma con zone pedonali, per venire qui dove è severamente bandito il passeggio a piedi? Se si vuole questo, se si preferisce riaprire Piazza S.Martino al traffico, arrivare sempre e dovunque con l’auto, anche se poi non si trova parcheggio, se ci piace rendere l’aria irrespirabile per noi e per i nostri figli perché si pensa che le auto che sciamano da sopra a sotto e viceversa aumentano il Commercio: benissimo, dopo la prova, torniamo al punto di partenza.

Certo non perché io cambi idea, perché le regole del commercio prevedono altri parametri: a Cusano ci si va per scelta, non perché ci si passa! Si dovrà tornare al passato solo perché così vuole chi alza la sua voce per far sentire le proprie ragioni? Accettabili, ma non universali. La proposta non ha colore politico, non è né di maggioranza né di minoranza, ha il colore di come ognuno di noi intende vivere e far vivere la città. Nel rispetto di tutti. Qui non esiste una categoria che sia dominante, esistono varie componenti e varie esigenze. Sta all’Amministrazione scegliere. Io sono dell’idea che è assurdo continuare a coltivar patate in un campo di diamanti. Ma qui il discorso si fa politico: è la politica PER Cerreto ed il suo futuro che bisogna decidere. L’importanza dell’ambiente per me è primaria. Ognuno scelga dentro di se, e poi esterni il proprio modo di vedere la Cerreto del futuro. Per me la vivibilità è fondamentale, è cultura, e val bene 100 metri in più…, poi viene il resto, che già possediamo perché ereditato senza particolari nostri meriti. Il discorso turistico è come il canottaggio….c’è chi guida e c’è chi voga. Vince chi riesce a pagaiare con sincronismo, seguendo i ritmi del pilota. Qui tra chi non ci crede, chi è contro a prescindere, chi pensa di avere solo diritti e nessun dovere, chi…se ne frega, la nostra canoa fa un passo avanti e due indietro. Ma mai scoraggiarsi. Spero di essere stato chiaro. Buon ferragosto a tutti.

 

N.B. Torno appena da Lucignano, piccolo borgo toscano sconosciuto ai più, ma zeppo di turisti, anche e soprattutto stranieri. Cosa ha più di noi? Centro storico pedonalizzato, musei aperti, gastronomia di qualità, negozi aperti in funzione degli orari e delle richieste dei turisti, gentilezza e cortesia: vivibilità. Ma vi garantisco che Cerreto ha molto, molto di più. Ma chi mi crede?

 

Lorenzo Morone – Vice Sindaco di Cerreto Sannita

 

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1 commento

  1. Comunque spero che, a fine sperimentazione, si riesca ad organiizzare un referendum. Non so ancora se è previsto dallo Statuto Comunale. Ma credo che tutti sarebbero favorevoli. Sarebbe bello che tutti i cittadini di Cerreto si esprimessero su quale Cerreto desiderano. Il traffico è veramente un problema. Meglio affrontarlo di petto. Buon ferragosto a tutti.

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