di Italo D’Andrea. Associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”. Il confronto è la prerogativa base di qualsiasi rapporto civile. Tuttavia nel nostro paese, spesso, il cordiale dialogo viene confuso con lo scontro. Determinati disordini mentali, sintomo di bassa cultura e scarso senso del rispetto altrui non devono aver modo di esistere soprattutto nella persona di un sindaco. Eletto a rappresentanza di un intero paese, il primo cittadino dovrebbe garantire, innanzitutto, il quieto vivere della propria comunità ergendosi come modello comportamentale. Questa sarebbe la normalità delle cose, ma siccome siamo in Italia e, per di più, a Cerreto Sannita, tutto ciò non sussiste e la realtà viene completamente stravolta. Incomprensibilmente pervaso da un acceso spirito polemico il nostro sindaco, nella serata di mercoledì 6 luglio, si è reso autore di una vergognosa conversazione su facebook nel gruppo “Idee, proposto e critiche”. Riporterò, dunque, con grande stupore e altrettanto sdegno le “dolci” parole e riflessioni che il sindaco Pasquale Santagata ha rivolto nei confronti di chi non condivide il suo modo di pensare: “è ora di smetterla di sopportare i saccenti, gli imbecilli, i disinformati ed i falliti della politica che hanno anche l’ardire di …criticare” . Questa la considerazione di chi, invece di chinare il capo, annuendo ad ogni assurda proposta, cerca di mettere in luce problemi ben più gravi che, pertanto, è “bene” nascondere. A detta del sindaco viviamo, dunque, in un paese nel quale non condividere le scelte della maggioranza equivale ad essere ignoranti disinformati e presuntuosi. Queste allucinanti dichiarazioni offendono parte della cittadinanza, evidenziando un forte senso di avversione per ogni forma di opposizione; dalle parole del sindaco trasuda odio, sentimenti di repulsione e rancore, degni della più infuocata “stagione dei veleni” che poco tempo addietro egli stesso dichiarò conclusa. Infatti il periodo dei dissapori è giunto al termine per lasciare spazio a quello dell’offesa gratuita, della denigrazione e degli insulti. Continua: “e di voler insegnare agli altri cose che loro hanno ampiamente dimostrato di non saper fare”. Quando? In quale circostanza abbiamo dimostrato di non essere in grado di concretizzare quanto detto? Pasquale Santagata è stato eletto 2 volte sindaco e più volte assessore/consigliere e i risultati quali sono? Uno di questi è stato il mancato pagamento degli stipendi agli impiegati comunali: evento inedito nella storia cerretese. Il comune non riesce nemmeno a retribuire i suoi dipendenti e il sindaco individua in altri degli incapaci. Tutto ciò è assurdo. Ebbene Santagata risolve i problemi per assurdo come in matematica, ma amministrare un paese non è matematica e l’assurdo non serve per trovare rimedi a questioni tanto delicate. Ma di questo non si parla e non se ne deve parlare, bisogna tacere, distrarre i cerretesi dai problemi seri stampando volantini e volantini di improvvisate Movide dalle idee poco chiare (prima la annunciano in tutti i week-end fino al 3 settembre, poi, ultimo aggiornamento, in alcuni giorni di luglio ed agosto) e, in quanto tali, dall’esito negativo purtroppo facilmente pronosticabile.
Ed ancora: “…soffrono di un complesso di inferiorità che per compensazione inconscia li porta,per sopravvivere alla realtà, a sentirsi superiori agli altri. Vivono in un mondo tutto loro, si autogratificano a vicenda ed hanno perso il rapporto con lo specchio..invece al mattino di chiedersi io chi sono e che faccio per questo mondo sputano addossso a tutto e tutti! …per paura di sputare nello specchio.” Chi non la pensa come il re è un fallito. Non tutti i giovani di Cerreto sono predisposti all’accettazione passiva di questa realtà penosa di cui lei rappresenta uno dei massimi interpreti. Lei ha vinto ma se per vincere bisogna tradire i propri principi e la propria storia ad ogni tornata elettorale, io preferisco restare perdente a vita. Noi soffriamo di un complesso di inferiorità, eppure è stato lei quello costantemente pervaso dall’ossessione di raggiungere il trono, per divenire padrone solo ed indiscusso di un paese che sprofonda economicamente giorno dopo giorno. Ma al collasso economico se ne accompagna un altro ancor più grave; quello morale. Le ripugnanti dichiarazioni del sindaco, che invita una “categoria” di persone a sputarsi nello specchio, sono figlie di una cultura gretta, incompatibile con il civile dibattito e pertanto incline alla scorrettezza e alla menzogna. Chi si aspetta un cambiamento resterà deluso, le nuove figure politiche sono il simbolo della vecchia politica e in questo paese vecchio è sinonimo di sporco, ingannevole, incompetente e sleale. La politica cerretese, da sempre improntata sul clientelismo e inquinata dalla logica dell’interesse, si compone oggi di persone che, promettendo rinnovamento, rinnegano vecchi legami , vecchi sistemi ma nei fatti e nelle parole puntualmente si tradiscono, incapaci di scrollarsi di dosso quel marciume da cui si sono distaccati solo sulla carta ma non nell’essenza. Infine: “insomma…sono dei depressi paranoici che non saranno mai il futuro di nulla, ai quali bisogna rispondere non in modo serio ( non ne vale la pena)”. Non vale la pena neanche porre delle domande se le risposte sono di questo genere. Tuttavia non chiediamo nemmeno serietà, qualità sconosciuta a questa amministrazione. Così come sconosciuta è l’identità di un paese guidato da ciechi sull’orlo di un abisso.
Italo D’Andrea, associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”