di Ezio Esposito. Ho letto l’intervento “Non è mai troppo tardi” di Francesca Del Vecchio. Non so far di conto ma penso che di persone sensibili che, fino ad oggi, si sono poste il problema del degrado delle nostre Terme si possono contare sulle dita di una mano o poco di più, e quei pochi sono rimasti inascoltati. Molti anni fa il cosiddetto ‘patron’ delle terme mi confidò che lui del parco delle terme non sapeva che farsene; l’unica cosa che gli interessava erano le cure, le impegnative che, in tempi di vacche grasse rilasciavano a manica larga anche a chi non ne aveva bisogno e che, al più, servivano a figli e nipoti per entrare gratis nelle Terme o andare a fare il bagno nella piscina Goccioloni.
Venticinque anni fa il gestore delle terme, era sempre l’Impresa Minieri ma capitanata però dal ‘patron’. Un mio grande amico Generoso Simeone, direttore di un giornale provinciale, che non è più, usò una felice espressione per stigmatizzare la situazione: ‘ le Terme di Telese saranno il cimitero dei Minieri’. Nello stesso periodo vigeva un contratto di subappalto tra il Consorzio Idrotermale e l’Impresa Minieri Snc nel quale era chiaramente specificato che l’Impresa era tenuta, cose che ho già scritto, a proprie spese di occuparsi della tenuta decorosa del parco. L’inosservanza di tale accordo sarebbe stata causa di rescissione del contratto vincoli o non vincoli.
A questo punto mi preme precisare che quando si critica l’Impresa Minieri, prima Snc e poi SpA,
almeno io non mi riferisco affatto alle persone Minieri, notoriamente conosciute per persone oneste e perbene ma a chi ha potere decisionale nel condurre le Terme nel modo che sappiamo. In giro ci sono squali, squaletti e orche che hanno la capacità di far togliere le castagne dal fuoco da mani innocenti di altri. E, per divagare un po’, voglio dire anche che per ottenere una laurea molti studenti universitari si fanno il c… così, mentre ad altri è bastata l’amicizia con un monsignore.
In circa un quarto di secolo, a partire dal contratto di subappalto del 1985, altri rinnovi sono stati apportati al capitolato d’appalto e molte di quelle modifiche, non esito a dirlo perché ho letto TUTTI i contratti, sono state fatte in favore della Gestione svincolandola da molti paletti: come dire fai ciò che vuoi, o quasi. In verità non ho riscontrato modifiche riguardo l’obbligo della Gestione di conservare al Parco un aspetto decoroso. Rileggerò le modiche apportate nei due ultimi 2 rinnovi del contratto. Intanto metto a disposizione, a chi volesse consultarli, i contratti di gestione stipulati dall’85 fino ad oggi. Inoltre a chi volesse approfondire la storia delle Terme di Telese con pochi spiccioli la Camera di Commercio di Benevento rilascia certificazione dell’assetto societario della Imp. Minieri SpA dove sono riportate le varie quote e il subentro di altri eventuali soci. In più, sempre con pochi spiccioli, si possono ottenere i bilanci delle Società, io stesso chiesi circa un anno fa i bilanci 1990/2000 della Minieri SpA. Sono atti pubblici, e non si è obbligati a spiegare alcunché.
La lettura dell’accorato articolo di Francesca Del Vecchio mi da l’occasione di rispondere ad un amico con le stellette d’alto grado che una sera, in un covo di ribelli, ebbe a dire: “Non capisco, ma perché te la prendi sempre con quello llà?” Ecco, io me la prendo con chi, a mio avviso e convinzione, ha impedito che Telese diventasse una cittadina termale di tipo svizzero. Linda, ricca e ad alto grado di qualità della vita e con possibilità di lavoro per tantissimi giovani. C’erano tutti gli ingredienti: Terme, lago, acque, verde, turismo, agricoltura fiorente, colline circostanti e, inoltre, considerando che negli anni Telese ha potuto usufruire di considerevoli capitali pubblici: europei, nazionali, regionali e in più, in precedenza, di circa 17 miliardi di lire assegnati alle nostre Terme a mezzo della Commissione Provinciale ex articolo 22, leggi terremoto 1980. Bastava che l’amministrazione comunale pro tempore avesse avocato a sé la conduzione delle Terme, a contratto scaduto con l’Impresa Minieri e quindi senza alcun vincolo oneroso nei confronti della stessa. Il gioco era semplice, ma c’è stato chi ha voluto giocare a cicero pro domo sua e il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi.
e.e.