di Daniela Santagata. Lo scorso 1° luglio 2011 , la Giunta Comunale del Comune di Cerreto Sannita, con Delibera di Giunta n. 145, ha concesso il proprio nulla – osta all’intervento proposto dalla Provincia di Benevento, Settore Infrastrutture e Viabilità, relativo alla sostituzione delle attuali aiuole spartitraffico con una mini rotatoria in località “Pastorello”.
Le mini rotatorie sono caratterizzate dai seguenti requisiti:
- velocità di ingresso: 25 km/h;
- diametro esterno: 14/26 m.;
- campo di applicazione: area urbana viabilità di quartiere
- volume di traffico su 4 rami: 10.000 veicoli/g.;
- accorgimenti per i pedoni: attraversamenti zebrati;
- accorgimenti per i ciclisti: nessuno.
In particolare, le suddette rotatorie, prevedono:
- trasporto pubblico: sconsigliate;
- mezzi pesanti: provvedere alla viabilità alternativa.
Alla luce dei suddetti punti, sarebbe interessante fare le seguenti riflessioni, relative alla Località “Pastorello” in questione:
- nei pressi dell’ingresso al Centro di Terapia Fisica e di Riabilitazione De Nicola, è collocata la fermata dei pullman di breve e di lunga percorrenza;
- nel periodo scolastico si verifica il consistente incremento di traffico ed in particolar modo, nelle ore di punta relative all’ingresso ed all’uscita dai rispettivi Istituti Scolastici;
- l’attuale incrocio è attraversato dal traffico dei mezzi pesanti, che sono costretti a passare nel centro storico di Cerreto Sannita per raggiungere i Comuni limitrofi.
Avendo fatto queste brevi riflessioni tecniche, scaturiscono le seguenti domande:
- è davvero necessario realizzare la MINI ROTATORIA?
- sarà garantita la STESSA SICUREZZA, ai pedoni ed agli autoveicoli, poichè quest’ultima è già attualmente garantita ?
- qual’è la STATISTICA degli INCIDENTI pregressi e di quelli recenti dopo la collocazione dell’impianto semaforifico per l’attraversamento pedonale?
Facendo un esempio di rotatoria, molto vicina al suddetto contesto territoriale, già da tempo realizzata, c’è quella di Telese Terme, nei pressi della Via Nazionale Sannitica all’incrocio con Via Vomero che, si sta verificando, giorno per giorno, poco sicura a causa della complanare di Via San Giovanni, da cui affluisce nella suddetta rotatoria, un traffico a velocità eccessivamente sostenuta.
Un’ultima riflessione interessante da fare per Cerreto Sannita, infine, è quella relativa al passaggio dei pullman e dei mezzi pesanti nei pressi dell’incrocio di Via Nicotera con Via Sannio, che viene effettuato dai citati mezzi con notevoli difficoltà, poichè manca la segnaletica orizzontale, in prossimità dell’incrocio stesso,per consentire l’agevole manovra di svolta a sinistra.
Architetto Daniela Santagata
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Allegato:
Delibera di Giunta n.145 del 01 lug 2011, Comune di Cerreto Sannita, Lavori di sistemazione piano viabile, progetto lavori complementari – nulla osta
In questi ultimi mesi, stiamo assistendo alla riconversione di alcuni interventi relativi a rotatorie già realizzate e poi ritenute, troppo tardi, causa di aggravamento dei problemi di viabilità.
Le rotatorie, per essere FUNZIONALI e SICURE, richiedono:
– sia un esatto dimensionamento;
– sia la necessaria segnaletica orizzontale e verticale.
Tutto questo comporta dei costi di realizzazione, di gestione e di manutemzione.
Poichè lo scorso 17 giugno 2011, la Giunta Comunale del Comune di Cerreto Sannita, ha trasmesso all’Amministrazione Provinciale di Benevento, la propria Delibera n. 128, di fare voti all’Amministrazione Provinciale stessa, per la messa in sicurezza tratto di strada provinciale Cerreto S. – Telese T. “Ponte Lancer – Pastorello”, sarebbe molto più opportuno progettare un intervento di MESSA in SICUREZZA della suddetta tratta stradale, con la realizzazione di idonee banchine laterali transitabili, ivi compreso l’allargamento del pericolosissimo PONTE LANCER, così come specificato nella suddetta Delibera di Giunta n. 128.
Architetto Daniela Santagata
Certo,sono anni che mi batto per le rotatorie alla francese,(rondeau) e su vivitelese c’è qualche mia testimonianza al riguardo….
Vedere un tecnico, (addirittura architetto) definire quella di Telese in via Nazionale Sannitica una rotatoria,mi cadono proprio le braccia.
Quell’obbrobrio tutto è fuorché qualcosa da portare ad esempio.
Basta spostarsi un poco da questo nostro mondo antico,(e guardare dall’Umbria in su..) per capire che cosa siano le rotatorie..
Anche all’incrocio tra via Provinciale per Cerreto e via Iacobelli,a Telese,c’è un aborto di rotatoria..
Così come quella fra via Iacobelli e la provinciale Telese-Guardia Sanframondi…
Come direbbe Totò,qualcuno ha percepito danari per pensarle e realizzarle…ed io pago….
Evidentemente,oltre alla mancanza di volontà politica per un’integrazione Europea nella viabilità,mancano anche i tecnici con le necessarie competenze..
per chi fosse interessato a diventare fan delle rotatorie alla francese…
http://it.wikipedia.org/wiki/Rotatoria
La sottoscritta, non molta tempo fa, stava subendo un incidente mortale proprio nella suddetta rotatoria di Telese Terme, a causa di un guidatore spericolato, che stava affluendo nella rotatoria stessa, ad altissima velocità dalla complanare San Giovanni, proprio nelle prime ore pomeridiane, proprio quando molti percepiscono la strada libera e guidano a velocità sostenuta, senza guardare alcuna segnaletica.
In quei momenti TUTTE le SEGNALETICHE ORIZZONTALI e VERTICALI utilizzate dall’Umbria in sù non bastano!
In quei momenti se sei credente, cӏ solo Dio.
Inoltre, se proprio vogliamo fare degli esempi che travalicano le Alpi, ci sono anche le rotatorie all’inglese, ma siamo in Italia, con il nostro Codice della Strada, con le nostre infrastrutture, con la nostra storia, con la nostra cultura, con la nostra Autostrada del Sole, e la sua lunga storia, fatta di uomini, tecnologie, ancora tutta da scrivere.
Tecnici capaci ce ne sono, ma purtroppo per realizzare qualunque opera stradale o meno, occorrono i FONDI ECONOMICI, ed i fondi economi NON SONO GESTITI dai TECNICI e la società, spesso, resta solo a guardare, senza prendere parte ed i tecnici, di conseguenza, restano DA SOLI, come se tutto ciò che c’è oltre il proprio uscio di casa fosse qualcosa d’altro, ma invece appartiene proprio ad ognuno di NOI e diventerà patrimonio del FUTURO.
Architetto Daniela Santagata