di Giuseppe Fappiano. In campagna elettorale, il dott Pasquale Santagata, si era presentato come l’uomo della provvidenza. Colui che segnava il nuovo e che con le sue idee innovative, la sua immensa disponibilità, la sua lungimiranza, il suo programma e la sua “squadra” avrebbe risanato il bilancio comunale strappandolo alle sabbie mobili del possibile dissesto finanziario e posto quelle basi per una nuova Cerreto.
Non a caso, rubando le parole di una canzone scritta da Giorgio Gaber, un “anarchico puro”, ha voluto vestirsi di panni appariscenti ma sicuramente non suoi, forse perché ispirato da personaggi ambigui che speculano su idee e ideologie non loro: “Libertà è partecipazione”.
Ma poco importa quando l’immagine che vuol trasmettere è costruita sulle parole, sull’apparenza, sul superficiale e sull’effimero mentre i fatti, quelli veri, si fanno nel sottobosco dell’ammintrazione.
La prova concreta l’abbiamo avuta sulla questione “Ospedale” dove il dott. Santagata chiese i voti per Caldoro (che Cerreto gli diede), ma all’indomani dell’elezione Caldoro nemmeno sapeva che l’ospedale di Cerreto doveva chiudere.
Ed infatti Chiuse! La politica, quando per mano di certi personaggi perde l’etica, s’infanga!
Non è necessario fare voli pindarici per verificare che l’uomo più acclamato di queste elezioni è, insieme all’avv. Antonio Barbieri, il maggior responsabile del dissesto economico, finanziario, politico e sociale di Cerreto Sannita.
Non bisogna andare a leggere la storia di Cerreto Sannita per accorgersi che dal 1861 ad oggi le amministrazioni Barbieri/Santagata e Santagata/Barbieri fossero quelle che più di altre hanno la responsabilità del generalizzato degrado di questo paese.
All’indomani della “resa dei conti” che ha visto Santagata prevalere su Barbieri, i cerretesi pare avessero fatto un 13 a totocalcio.
Certo, per arrivare a ciò sono dovute scendere in campo le “truppe cammellate” di Santagata che a tutto spiano hanno razzolato voti dappertutto anche tra chi, purtroppo, vivendo una situazione precaria, si è trovato costretto a dover fare buon viso a cattivo gioco.
Ed è cosi che i problemi cominciano a venire a galla come “i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente” (io si, posso citare De Andrè per storia personale e coerenza).
I fatti non sono né lunghi né complessi. L’elezione di Caldoro pare fosse il toccasana per tutti i problemi di questo paese e, a dire dei nuovi eletti, le premesse c’erano visto che il 90% dei consiglieri di maggioranza sono iscritti al Popolo delle Libertà.
Loro pensavano che Cerreto Sannita avesse una corsia preferenziale in Regione Campania al fine di risolvere i problemi più impellenti di questa comunità: Ospedale, occupazione, infrastrutture, risanamento idro-geologico ed ambientale, servizi sociali ecc… .
Ed invece si sono accorti che Caldoro non è questo “messia” tanto celebrato da Santagata il quale è costretto ad adeguarsi e, come suo solito operare, mette i problemi sotto il tappeto persiano e far finta di niente!
L’importante, si sa, “è apparire!” Ed allora, succede che sotto il tappeto c’è andato uno dei tanti problemi che affliggono i cerretesi e, tra questi, chi lavora con la legge 328 che non vede un becco di un quattrino dal 2010.
Il problema nasce dalla Regione Campania che non versa i fondi al comune di Cerreto Sannita il quale non può versare i fondi alla cooperativa sociale “La Meridiana” che, vista la situazione economica in cui versa il comune di Cerreto, non può anticipare quanto dovuto ai lavoratori.
Sembra la canzone “Alla fiera dell’Est” di Branduardi, ma è tutto tragicamente vero! Quando si dice “una filiera virtuosa” solo che in questa “filiera virtuosa” indovinate un po’ chi è che ne paga le conseguenze?
I lavoratori che, benché siano i principali tifosi di Santagata sindaco, oltre a non ricevere ciò che a loro è dovuto per il lavoro svolto, si vedono recapitare anche il modello CUD 2011 con importi del 2010 che non hanno mai percepito.
Ma la cosa grave è che questi lavoratori sono costretti a pagarci anche le tasse su quegli stipendi mai percepiti. Direbbe il sindaco Santagata, che è pratico: “una semplice e normale anticipazione di Cassa!”. La cosa grave è che questi lavoratori non possono nemmeno lamentarsi perchè sarebbero sicuramente licenziati su due piedi poiché l’immagine pubblica di Cerreto che deve passare è quella di una cittadina bella, pulita dove i diritti di chiunque sono garantiti. Sarebbe il caso che questi amministratori, invece di pensare all’effimero ed all’apparenza, cominciassero a farsi carico delle problematiche serie e di sopravvivenza dei cittadini invece di nascondere i problemi sotto il tappeto.
Pagate i lavoratori recuperando i fondi eliminando i molti privilegi “economici e giuridici” elargiti ai dirigenti comunali che Santagata ha concesso prima delle sue precedenti dimissioni e, magari, farebbero cosa buona e giusta se anche gli amministratori, considerata la situazione drammatica delle casse comunali, rinunciassero alel loro indennità che, comunque, sono un surplus dei loro stipendi e pensioni.
Cerreto sannita 27/06/2011
Giuseppe Fappiano – Associazione Politico-Culturale “da sempre per Cerreto”
“…… magari, farebbero cosa buona e giusta se anche gli amministratori, considerata la situazione drammatica delle casse comunali, rinunciassero alle loro indennità che, comunque, sono un surplus dei loro stipendi e pensioni…..”Cerreto sannita 27/06/2011
Giuseppe Fappiano – Associazione Politico-Culturale “da sempre per Cerreto”
E’ giusto che ognuno legga la storia locale e non, come vuole, dandone una interpretazione che guida poi le proprie azioni, nella assoluta libertà delle scelte consequenziali. E’ altrettanto giusto però dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.
Chiarisco allora, come ho già fatto per la Movida che non ha nulla ha che vedere con la vecchia Movida, verso la quale ho solo giudizi negativi perché diseducativa per i giovani e dissanguante per le casse comunali, che questa Amministrazione in carica da qualche decina di giorni NON percepisce alcuna indennità e se telefona, lo fa con i propri cellulari, a proprie spese.
Se era discutibile la scelta di avere cellulare e rimborso mensile fatto da chi guidava Cerreto fino a un paio di anni fa, è altrettanto discutibile la scelta di chi oggi amministra Cerreto di non usufruire né di rimborso né di cellulare. E’ difficile stabilire cosa sia giusto e cosa sia ingiusto. Certo non ci si arricchisce con il modestissimo rimborso mensile o con una scheda telefonica, per cui non mi sento di condannare chi ha fatto, nel passato, una scelta diversa dalla nostra.
Io non “interpreto” la storia ma sono un semplice osservatore di ciò che accade ma che ho la forza e la irriverenza di denunciare; ed il mio “denunciare” non è nè strumentale nè finalizzato a rincorrere interessi o gratificazioni personali. Quindi non c’è nulla da dare a Cesare nè a Dio: esiste la drammatica realtà che dei lavoratori debbano lavorare per un anno senza percepire una lira certificandoli con il CUD
Però mi ha incuriosito la tua risposta con la quale, leggendo tar le righe, si intende che voi amministratori avete rinunciato alle indennità previste. Non avendo notizie di ciò mi sono collegato all’Albo Pretorio on-line del comune di Cerreto Sannita per verificare se c’era traccia della delibera. Ma, come al solito, il sito è in persistente e costante “manutenzione”. Forse dovrò scrivere al Prefetto affinchè intervenga poichè da giorni non riesco a leggere gli atti comunali. Ma questa è un’altra storia! Il mio intento è quello di denunciare un problema a cui un amministratore comunale deve trovare le soluzioni. Cosa a cui non hai risposto. Ma c’è di più. infatti pare che il problema si sia allargato anche ai dipendenti di ruolo del comune che non hanno percepito ancora il loro ultimo stipendio. L’obbligo per un amministratore è quello di trovare soluzioni adeguate ai problemi che si pongono e non circumnavigarli o trovare giustificazioni.
Per quanto riguarda la “movida”, sono perfettamente d’accordo con te sull’analisi delle vecchie movide, sponsorizzate e perseguite da sempre da Santagata (mi piacerebbe conoscere il suo giudizio sulla tua analisi critica), ma lasciami passare il giudizio negativo anche su quello che vuoi fare tu. Giudizio che leggerai, se vuoi, su “I Buann” di domenica.