
di Agostina Posillico (addetto stampa del Comune di Cerreto Sannita) Si trasmette in allegato alla presente e-mail l’Interrogazione del Vice Sindaco del Comune di Cerreto Sannita, Arch. Lorenzo Morone, inviata questa mattina ai seguenti organi istituzionali:
- Al Presidente della Provincia di Benevento, Prof. Aniello Cimitile;
- Al Consigliere Provinciale, Lucio Rubano;
- Al Responsabile della Provincia di Benevento del Settore Mobilità ed Energia.
Considerato che:
La Provincia di Benevento ha affidato all’ASEA Spa, la riattivazione del servizio di verifica degli impianti termici. Il servizio concerne l’accertamento e il controllo dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici di tutti i comuni della provincia di Benevento
Che presso tutti i 77 comuni della provincia, è perciò in corso l’ispezione degli impianti termici. Tale controllo dovrebbe interessare, per legge, il 5% di tutti gli impianti.
Che molti cittadini lamentano il fatto che, nonostante il Decreto legislativo 192/2005, che regolamenta i tempi e le modalità delle verifiche degli impianti, stabilisca che: “ Gli impianti con potenza inferiore a 35 kW (quasi tutti quelli autonomi di appartamenti) devono essere verificati ogni due anni, qualora “il generatore di calore abbia un’anzianità di installazione superiore a otto anni e per gli impianti dotati di generatore di calore ad acqua calda a focolare aperto (non a tiraggio forzato) installati all’interno di locali abitati”. Per gli altri impianti con potenza inferiore a 35kW, dunque le caldaie con tiraggio forzato e quelle a focolare aperto situate non in locali abitati, il decreto sancisce l’obbligo di controllo addirittura ogni quattro anni.
Se è vero che i “tagliandi” di manutenzione alle caldaie, sia che si tratti di quelle a combustibile liquido o solido, sia che si tratti di quelle alimentate a gas, per il D.L. 192/2005, modificato dal DL 311/06 , va fatta dai proprietari, che scelgono un Tecnico di fiducia, purché abilitato, con la seguente cadenza:
impianti di potenza maggiore o uguale a 35 kW | quelli condominiali centralizzati | ogni anno |
impianti con potenza inferiore a 35 kW (quasi tutti quelli autonomi di appartamenti) | tiraggio forzato ( quelle che prendono l’aria dall’esterno) | ogni quattro anni |
per quelle istallate in locali non abitati o all’esterno | ogni quattro anni | |
caldaia con anzianità superiore a otto anni | ogni due anni | |
caldaie a focolare aperto (quelle che prelevano l’aria direttamente dall’interno) installati all’interno della casa | ogni due anni | |
N.B. Se il libretto della caldaia prevede una frequenza di revisione più ravvicinata, allora bisogna seguire quella scadenza. Quindi, occhio alla caldaia che si acquista: più manutenzioni = più costi |
che a Cerreto Sannita detti controlli sembra proprio che i controlli ispettivi siano effettuati a tappeto
Chiede di sapere:
se e come vengono effettuati i controlli a campione del 5% degli impianti insistenti in tutto il territorio della Provincia
Se la percentuale del 5% viene calcolata Comune per Comune, come per logica, o calcolando a macchia di leopardo gli impianti di guisa che a Cerreto potrebbero essere controllati il 100% degli impianti, in altri comuni nessuno
Se corrispondono al vero le lamentele di alcuni cittadini perché, pur avendo un impianto vecchio, gli è stato richiesto il certificato di conformità e la realizzazione di alcuni lavori di adeguamento, tipo il prolungamento del tubo di scarico fino al tetto o i fori nella cucina.
Come deve essere interpretato l’art. 10 del DM 37/2008 che ha sostituito legge 46/90 che così recita: “La manutenzione ordinaria degli impianti di cui all’articolo 1 non comporta la redazione del progetto né il rilascio dell’attestazione di collaudo….” ergo il proprietario che effettua solo lavori di ordinaria manutenzione NON è obbligato a chiamare una ditta specializzata che poi DEVE redigere un certificato di conformità.
Se non sia il caso di chiarire in modo semplice ed inequivocabile quale sia la cadenza delle verifiche;
Se corrispondono al vero le lamentele di alcuni cittadini perché, se l’impianto è a metano, vengono loro richiesti anche i fori di sfiato in basso?
Se ed in base a quali norme vengono richieste documentazioni relative ad anni precedenti, con comminazione di multe.
Tanto anche e soprattutto perché è doveroso dare chiarimenti ai cittadini, a mente di quanto scritto nella convenzione tra l’ASEA e la Provincia.
In attesa di riscontro.
Il Vice Sindaco del Comune di Cerreto Sannita F.to Arch. Lorenzo Morone
Rileggendo il testo mi accorgo che nella fase di trascrizione è saltata qualche parola, qualche altra è stata ripetuta. Mi scuso per l’accaduto, ma il senso dell’interrogazione non è stato assolutamente cambiato:
– i controlli interessano il 5% degli impianti esistenti in ogni singolo paese, o il 5% viene raggiunto controllando magari il 50% da una parte e lo 0% da altre, come se l’inquinamento rispettasse i confini geografici?
-I controlli vanno fatti ogni anno, come sostiene l’ASEA, o secondo la scaletta pubblicata nel’interrogazione e che fa riferimento alle norme di legge?
E chiaro che le risposte devono essere chiare e comprensibili per tutti, così come chiesto dalla Provincia al momento dell’affidamento dell’incarico all’ASEA.