per l’ACQUA BENE COMUNE;
per FERMARE la follia NUCLEARE del governo Berlusconi;
e per UNA GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI.
Come oltre cinque milioni di altri correntisti bancoposta, nei giorni scorsi ho ricevuto una comunicazione di Poste Italiane che mi comunica che da settembre gli interessi sui miei depositi diminuiranno dallo 0,15% allo 0,00%: zero, nessun interesse! E dobbiamo accettare che agli speculatori finanziari che ci dovrebbero vendere l’acqua debba essere garantito per legge un profitto del 7%? A nostre spese?
Dove pensate che i privati prenderanno i soldi per i loro investimenti? Dalle nostre tasche!
Come possiamo accettarlo passivamente?
Sul nucleare: se Germania e Svizzera stanno programmando lo spegnimento delle loro centrali, perché mai noi dovremmo iniziare a costruirne altre? E dove? E che ne facciamo delle scorie? E chi ci darà l’uranio necessario per farle funzionare?
Infine: la LEGGE è UGUALE per TUTTI i cittadini italiani? O possono esservi cittadini più uguali degli altri che, approfittando della loro posizione di potere, possono pensare di sottrarsi ai processi? Solo in Italia e nelle dittature conclamate può porsi questa questione! Come possiamo continuare ad accettarlo passivamente ora che ci è data la possibilità di esprimerci? La vittoria del SI avrà un limitato effetto pratico, ma un enorme valore simbolico, e potrà fermare altre leggi ad personam inaccettabili.
L’importanza di questi referendum è enorme, e infatti hanno tentato di tutto per fermarli, sperperando anche i nostri soldi pur di non abbinarli alle elezioni amministrative o, almeno, ai successivi ballottaggi, e per mettere il bavaglio all’informazione, ma ciò nonostante, grazie allo straordinario impegno di centinaia di migliaia di attivisti, il traguardo è ora davvero a portata di mano.
Mai come questa volta il raggiungimento del quorum necessario per rendere valida la consultazione si gioca sul “filo del rasoio”, quindi fino all’ultimo minuto prima delle fatidiche ore 15.00 del 13 giugno è nostro dovere non solo andare a votare, ma informare, convincere e portare alle urne quanti più cittadini/elettori possibile.
Non sarà questione “di vita o di morte” come dice Celentano, ma, comunque vada, questa sarà stata una tappa fondamentale per la nostra salute, per la democrazia e i beni comuni e, certamente, raggiungere l’obiettivo del quorum è importantissimo.
Tutto il mondo ci sta guardando.
Servono almeno 26 milioni per 4, ovvero quasi 105 milioni di SI perché l’impegno, la consapevolezza, la capacità di tutelare i nostri diritti e, perché no, anche per difendere i nostri interessi dagli speculatori, vincano sull’indifferenza che, incredibilmente, ancora fa nascondere tantissime persone.
Ognuno deve fare il proprio dovere civico, consapevolmente, e recarsi alle urne. Si tratta del nostro futuro, e nessuno deve dirci di “andare al mare” o comunque di disprezzare i referendum dicendo che sono inutili o addirittura dannosi: il nostro parere su questioni fondamentali come quelle oggetto di consultazione non può essere considerato inutile.
E allora, tutti a votare:
QUATTRO SI per la DEMOCRAZIA
per rinnovare il nostro impegno di cittadini consapevoli (e non indifferenti o, peggio, autolesionisti).
Concordo con quanto scritto da Pierluigi ed a proposito di impegni ed indifferenza voglio ricordare che i sindaci Izzo (S.Salvatore T.), Carofano (Telese T.) e Panza (Guardia S.) si erano impegnati a dare massima promozione (si parlava quantomeno di manifesti che invitavano a votare) ai referendum, davanti ad un folto pubblico (https://www.vivitelese.it/2011/03/come-sempre-si-scrive-bene-comune-si-legge-democrazia/) accorso 2 mesi fa per un incontro sul tema referendario (ospiti, oltre ai sindaci, padre Zanotelli e Monica Capo). A voi giudicare quanto si siano adoperati per mantenere tale impegno.
Per essere corretti,occorre dire che il Comune di Castelvenere ha provveduto ad affiggere numerosissimi manifesti che invitavano al voto.
Anche nelle zone perifericghe.
Saluti.
Ciao Sandro, gli fa sicuramente onore ed infatti il mio commento non era qualunquista. Resta da capire quanto del referendum verrá recepito da parte di tutti i nostri sindaci. Si approderá ad una gestione pubblica dell’acqua con relative garanzie di accesso (ne ha diritto, un minimo, anche chi é indigente) e di qualitá del servizio (analisi facilmente disponibili, perdite sotto controllo, ecc), assenza di margini di profitto, approccio aperto e trasparente con i cittadini (unico deterrente al clientelismo possibile), investimenti garantiti dalla finanza pubblica ? Di seguito il link ad una valutazione fatta dai comitati promotori:
http://www.acquabenecomune.org/investimenti.pdf