di Giuseppe Creta consigliere di minoranza. La seduta consiliare del 30 aprile scorso aveva al secondo punto all’o.d.g. l’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Giuseppe Creta, relativamente alla criticità del fondo cassa pari a 0 (zero), comunicato al gruppo di minoranza dal Responsabile del Servizio Finanziario (vedi “La sorpresa dell’uovo di Pasqua”).
Il Sindaco, con la sua risposta, non solo ha confermato il Fondo cassa pari a 0 (zero), ma ha comunicato addirittura di aver fatto ricorso ad anticipazioni di Tesoreria di 111.000,00 euro per far fronte ai debiti da lui contratti nell’anno.
Volendo commentare le risposte date a tutti gli interrogativi posti nell’interrogazione, è il caso di evidenziare che dai documenti contabili, dalle delibere e dalle determine adottate dalla non più tanto novella amministrazione, risultano oggi da pagare quattro mensilità arretrate ai gestori della mensa scolastica, pur essendo state già, puntualmente, incassate le quote a carico dei cittadini utenti.
Evidentemente questi soldi sono stati dirottati altrove. Di ciò il Sindaco aveva accusato i suoi predecessori. Come dire: il bue aveva chiamato cornuto l’asino.
Lo stesso discorso vale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti del 2009, le cui fatture non sono state certo pagate con la TARSU dello stesso anno, avendola incassata solo qualche mese fa, cioè nel 2011. Per quelle relative alla raccolta del 2010, invece, in questi giorni i postini stanno consegnando i bollettini della TARSU 2010 inviati da Equitalia, la società delegata all’incasso delle Tasse comunali.
Per il pagamento delle fatture relative all’approvvigionamento dell’acqua potabile, inoltre, sono state chieste alla Società fornitrice Acqua Campania S.p.A. rateizzazioni a raffica.
Il Sindaco precedentemente aveva da un lato stigmatizzato il conto di Tesoreria, non esitando a definire “un calderone”, ove confluivano “tutte le entrate per tributi, imposte e tasse, mai finalizzate dalla passata amministrazione al pagamento delle relative spese per cui con tali disponibilità si pagava tutto (stipendi, fornitori, servizi ecc.)”, come ad esempio il servizio della mensa scolastica, non pagato con le quote a carico dei cittadini utenti, la raccolta dei rifiuti non pagata con la TARSU, che il Comune “incassa oggi per pagare i debiti contratti negli anni precedenti. Dall’altro, accusando di ciò il suo predecessore, aveva promesso di mantenere “un controllo attento dei pagamenti che debbono necessariamente essere legati al ciclo delle entrate e di regolarizzare l’emissione di ruoli che vanno portati all’incasso nell’anno di riferimento per far fronte alle spese e alla riduzione del debito” (delibera consiliare n. 28 del 30 settembre 2009).
http://www.comune.sansalvatoretelesino.bn.it/delibere/del_c_c_28.pdf)
Ad oggi nulla di quanto promesso è stato mantenuto ed è stato fatto a perfezione tutto quanto condannato o stigmatizzato, per cui tutte le accuse rivolte ad altri si sono rivelate per il Sindaco un vero e proprio boomerang !
Con la risposta alla suddetta interrogazione il Sindaco ha definitivamente fatto autogol !
Ma non è l’unico:
Aveva fatto autogol una prima volta quando aveva addebitato alla passata amministrazione l’utilizzo, in termini di cassa, di 644.208,90 euro di fondi del terremoto.
Dagli atti contabili comunali e dai dati comunicati all’attuale minoranza dagli uffici preposti è invece risultato che quei soldi erano tutti lì, nelle casse comunali, tra gli 838.668,76 euro disponibili e liquidi presso il conto del Tesoriere il 12 dicembre 2008, data in cui il Commissario adottava la famosa delibera n. 14 proprio per utilizzare quei fondi.
Eppure non sono mancati rimproveri e accuse nei confronti di Sindaci precedenti, di aver utilizzato quei soldi per …“scopi diversi”.
Sembra doveroso ricordare che il Consiglio comunale ha addirittura modificato la suddetta delibera commissariale con atto n. 16 del 30 marzo 2010, http://www.comune.sansalvatoretelesino.bn.it/delibere/del_c_10_16.pdf proprio relativamente alla parte di recupero dei fondi della 219 di euro 644.208,90 (previsto con le entrate di parte corrente del bilancio di previsione) mediante incassi susseguenti agli accrediti del Ministero degli Interni all’intero ruolo TARSU 2008, alle quote dovute dai morosi del servizio idrico, all’incasso degli oneri relativi al condono edilizio nonché agli incassi degli oneri di urbanizzazione, sostituendole con il ricavato della vendita di aree di proprietà comunale (terreno all’acquafetente ecc. ecc.), perché quelle somme, seppure incassate, erano state destinate dal Sindaco per…“scopi diversi”.
E’ il caso di osservare anche che i nostri amministratori modificano o revocano a piacimento delibere adottate da quelli passati o dai Commissari, o, viceversa addebitano colpe a questi o a precedenti Sindaci e amministratori, specialmente quando si tratta di far pagare ai cittadini aumenti di imposte, tariffe e condoni per le quali non hanno apportato alcuna modifica o revoca.
Un bel modo di governare, che non ha eguali nella storia del nostro Comune !
Il secondo autogol è sull’entità dei mutui: i 10.414.000,00 euro elettorali sono passati ai poco più di 3.000.000 di euro effettivi, come risulta dall’allegato al Bilancio 2010.
Una svista di oltre 7.000.000 di euro addebitata ai predecessori !
Il terzo, invece, autogol sui famosi 503.000 euro di debiti di cui accusava la passata amministrazione, ben sapendo che il secondo Commissario, nel momento che ne dava notizia, il 16 aprile 2009, li aveva già quasi tutti pagati (come risulta dai registri di pagamento dell’epoca agli atti del Comune).
In conclusione, il Prof. Pasquale Izzo, presentatosi come Sindaco della legalità, del rigore, della trasparenza, che aveva tacciato e rimproverato la passata amministrazione di tutte queste cose e di tante altre ancora, ha fatto esattamente le stesse cose, anzi, smentendo se stesso, ha fatto di più: ha accumulato debiti a fine 2009 di circa 480,000 euro e a fine 2010 ne aveva accumulato altri, più o meno la stessa cifra (dati desunti da recenti note ufficiali trasmesse al gruppo di minoranza dal Responsabile del Servizio Finanziario del Comune), con l’aggravante di un fondo cassa di 111.000 euro sottozero, mentre i cittadini, in un momento di crisi economica così grave, sono chiamati a pagare, con cadenza quasi mensile, tariffe e imposte sempre più salate.
“I nodi”, come dicevano detti antichi, “vengono sempre al pettine. Prima o poi la verità viene sempre a galla”, basta saper attendere, perchè “Il tempo è l’unico galantuomo”. Così è stato !
Scoperchiate le pentole, è giunto il tempo di bandire le esasperate dietrologie aleggiate sull’”altro” fino ad oggi. Gli eletti ad amministrare la “cosa pubblica”, ciascuno nel proprio ruolo, nel rispetto del ruolo degli altri, nel rispetto della legge e con tanto buonsenso, lavorino senza scusanti esclusivamente per il bene comune e per la crescita e lo sviluppo della nostra comunità, assumendosi le proprie responsabilità con la dovuta umiltà, con la lealtà e la giusta etica, con la partecipazione di tutti, soprattutto con quella popolare.
Lì, 10 maggio 2011
Giuseppe Creta consigliere comunale di minoranza
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