Salve a tutti. E’ da tempo, che su questo Prestigioso Portale, leggo interessantissimi argomenti, circa la tradizione storica sulla nostra cittadina. E con questo articolo, vorrei innanzitutto complimentarmi con gli Autori che, come eccellenti Memorie Storiche, ripercorrono ambienti, situazioni e volti, della Telese del secolo scorso, e di quei valori ormai dimenticati dalla civiltà odierna. Purtroppo, il giovane odierno globalizzato, guarda troppo spesso al di fuori, tralasciando le incredibili risorse che gli si presentano nel proprio territorio, oppure ne ignora l’importanza. Parlo a nome personale, ma credo che siano pensieri che ad ogni attento Lettore, siano fluttuati nella mente, dopo aver sciorinato con irrefrenabile gusto, i Vostri articoli.
Il perché del mio ringraziamento? In una società purtroppo globalizzata, tendente sempre più all’apparenza, si sono dimenticati i valori fondanti dell’essere, quindi, tutti smaniosi di ambire al successo, noi giovani, spesso, dimentichiamo le tradizioni, quei Valori che ci hanno connotato dalla nascita e che sono i luoghi che passeggiamo, le storie che riecheggiano come fantasmi per le vie che sbadatamente percorriamo, lo spirito cittadino che ci dovrebbe unire. E, il caso vuole, che ci siate voi, che con le vostre Storie, riempite e cucite nel petto, quel pizzico di Memoria di cui molti, me compreso, ne sono a digiuno.
Ma, soprattutto, il fatto che esistano Persone che, danno finalmente rilevanza alla Storia. Non nego la voglia di essere orgoglioso delle mie radici, ma che ne è delle radici, se non si conosce, almeno in parte, la linfa che le ha irrorate? Siete Esempi Tangibili di come, in questa Società, giocate un ruolo di Mentori, come Virgilio lo era per Dante, e noi, ci lasciamo trasportare dalle vostre emozioni, dalle vostre parole, dalle vostre storie, sapientemente tramandate a mezzo virtuale.
E sono oltremodo felice nel constatare che nella mia cittadina, esistano Persone, che, mettendosi in gioco con le nuove tecnologie, riescano ad emozionare e a far rivivere in maniera cristallina ed efficace, avvenimenti e fatti storici, con una precisione chirurgica, degna dei migliori Maestri. Il mio ringraziamento va ai vari autori, che, letto questo articolo, sentiranno il fuoco dell’animus dello Scrittore/Educatore/Storico ardere dentro.
“Gli anni della storia sembrano lunghi e lontani, ma in realtà non sono che un soffio, e gli avvenimenti apparentemente dispersi in quella dimensione della storia che è il tempo sono in realtà vicini e collegati da quel misterioso robustissimo filo che è la Memoria degli Uomini.” (Andrea Rossi)
In Fede,
Antonio Castellitto 1899 letture al 31/12/2012
Caro Antonio,
ti do del tu perché so che sei figlio di Salvatore, persona simpaticissima cui volevo molto bene e che abitava con il papà, la mamma e la sorella vicino alla ferrovia, dietro le palazzine, casa che ho frequentato non poche volte perché apprezzavo l’amicizia e la genuinità di quella famiglia.
Ho letto il tuo intervento, mi è piaciuto e ne ho apprezzato la spontaneità. Mi ha colpito sentirti dire “la Telese del secolo scorso” ma poi ho pensato che avevi ragione. Il fatto è che in un angolo arrugginito della mia mente il secolo scorso rimane l’ “ottocento”. Ho ripescato anche io qualcosa dal cassetto dei ricordi e in questi ultimi tempi l’ho offerto al telesino più anziano per ricordare ed a quello più giovane per aiutarlo a conoscersi. La Telese di oggi è naturalmente diversa ma, come ricordavi, gli anni della storia sono un soffio e per non farli disperdere al vento bisogna legarli con il filo della memoria. Cordialmente Aldo Maturo
Ciao Antonio
Ero in ospedale a Maddaloni per la nascita di un mio pronipote, Marcello Penta, quando incontrai Salvatore che stringeva teneramente tra le braccia un prezioso fagottino, con negli occhi la felicità e l’orgoglio di padre ti prentò a me, sua amica da sempre.
Il tuo scritto mi porta a pensare che quell’orgoglio aveva ben ragion d’essere.
Anch’io come Aldo leggendo” il secolo scorso” ho pensato all’ottocento e mi è parso chiaro solo in quel momento che siamo noi il secolo scorso ed avremmo il dovere di lasciarvene memoria. Buono e sensibile come tuo padre, sei certamente la gioia della tua eccellentissima madre, che ti ha tirato su così bene da sola e con grandi sacrifici.
Ti abbraccio
enza zotti
Gentilissimi, con un sapore di Genuinità raccolgo ciò che dite. Spesso, ci si dimentica che le “nuove leve” vadano coltivate, e per fortuna, con gli insegnamenti di mia Madre, con gli esempi di mio Padre ed anche ringraziando i miei innumerevoli errori, sono uscito così, orgoglioso di ciò che sono, ma soprattutto, fiero del Cognome che porto, e della mia Famiglia. E so che il Ricordo di Mio Padre, è vivissimo più che mai, nella mia Persona, anche se lascia l’amaro in bocca, quando persone che si sono reputate amiche di Salvatore, ci hanno poi voltato le spalle (scusate ma qualche sassolino ci stava). Come diceva Dante “Non ragioniam di lor ma guarda e passa”. A parte tutto, leggendo i vostri Scritti, ho immaginato e fatto tanti film mentali, che mi hanno riportato indietro nel tempo, quel tempo troppo spesso lasciato in secondo piano, come se a nulla servisse il passato, quasi con menefreghismo, ma invece, deve essere proprio il Passato a gettare basi per la Costruzione di una Traditio Telesina, che, seppur giovane, deve cementificarsi nel tempo, solo così, si può essere intrisi della Linfa che il Telesino può portare dentro di sè come una effige da mostrare. Le vostre Parole, sono suonate come un brano di Modugno, una Chanson di Edit Piaf, una ballata di Tenco, un fremito di Lina Termini, una serie di emozioni che mi hanno fatto entrare in una macchina del tempo per essere un novello Dante, preso in consegna da Virgilio. E sò, di certo, che è grazie a Voi, che questa Linfa, può sprizzare sempre più viva e sempre meno opaca, perchè siete come gli alchimisti che, in tempi medievali, cercavano di mutare le pietre in oro, e con me, credo ci siate riusciti.
“Che le vostre Parole possano sempre riecheggiare negli antri dei vicoli della Cittadina, come leggere Muse che danzano in un ballo senza tempo” (AntCast)
Un saluto vigoroso ad Aldo che spero vivamente di conoscere, ed un abbraccio forte alla Signora Enza.
In Fede,
Antonio Castellitto
Caro Antonio,
sono felice di conoscere, anche se solo virtualmente, il figlio di Salvatore Castellitto, caro amico di gioventù. I tuoi nonni erono clienti affezionati di mio padre e tra le nostre rispettive famiglie si instaurò un solido rapporto di cordiale amicizia.
Ti racconterò qualcosa di tuo padre che potresti anche non sapere: per esempio la sua straordinaria capacità di fare mentalmente moltiplicazioni fino a tre cifre in pochi secondi.Inoltre, quando nelle terme suonava un complesso che veniva da Roma che si chiamava, se non ricordo male, “Silvan baby” tuo padre scrisse una canzone che Silvan musicò.
Non riesco a ricordare il titolo, ma ricordo alcuni tratti della musica; aveva a che fare con la luna.
Cercala tra le cose del tuo papà e pubblicala su Vivitelese, la leggeremo tutti con molto piacere.
Un abbraccio, Riccardo Affinito.
Caro Antonio,
mentre stavo dal barbiere, mi è venuto in mente il titolo della canzone; credo che s’intitolasse “Plenilunio”.
Ciao, Riccardo.
Antonio,ti giungano le mie stime.
E non pensare a chi vi ha voltato le spalle.
Non sono degni di Tuo padre,
Non ancora ho trovato, tra i tanti documenti che conservo di mio Padre il testo di “Plenilunio”. So di certo che piacque a molti, anche se i testi di Salvatore, sono stati da “trampolino di lancio” per permettere di addentrarmi senza problemi nella Scrittura. Ringrazio Riccardo per avermi raccontato cose nuove sulla mia famiglia, e gli chiedo venia per aver “latitato” alla risposta. Continuo a leggere altre Storie Telesine, e, nel caso rimanga oppure parta anche io per altre mete, sarò grato a Voi per avermi fatto assaporare il gusto fragrante di ciò che il mio Paese era.
Diciamo solo, che a chiunque ci abbia voltato le spalle, vige il contrappasso dantesco che ha il suo cardine nella espressione “Non ragioniam di lor ma guarda e passa”, più precisamente nel girone degli Ignavi. Anzi, è proprio la Stima di Menti e Persone come Voi, che in me è motivo di Orgoglio. Un abbraccio virtuale a Voi.
Con Rinnovata Stima,
Antonio Castellitto.