Cerreto Sannita: Via Mazzarella, danno annunciato!di Giuseppe Fappiano. Quando il 21 giugno 2010, in consiglio comunale, presentai una interrogazione al sindaco Santagata con la quale chiedevo di conoscere lo stato dei lavori in Via Mazzarella finanziati con fondi PIT Parco del Matese, sapevo già che dopo qualche tempo sarei dovuto intervenire.

Ed infatti si è reso necessario un nuovo intervento per denunciare cose che sapevo già sarebbero accadute avendo seguito direttamente l’evolversi dei lavori in quanto residente su via Mazzarella.

L’evidenza è che dopo un anno e mezzo dalla consegna dei lavori già si evidenziano molte emergenze che, se non risanate subito, produrranno ulteriori danni alle casse comunali e, quindi, alle tasche dei cittadini.

Ciò che salta immediatamente all’occhio dei cittadini (ed alle ruote dei mezzi) sono gli sprofondamenti dei tombini, le evidenti crepe sul selziato ed i molti cordoli in pietra spaccati o scheggiati segni evidenti che la pietra usata per effettuare i lavori è di infima qualità e non è certo il “Brecciato di Cerreto”, pietra bellissima e dura, di cui Cerreto è stata costruita.

Le cause dei danni al nuovo selciato sono di carattere progettuale in quanto il livello stradale è stato abbassato di 20 centimetri e questo ha imposto la riduzione dello spessore di tutti i tombini.

Infatti il cemento armato  originale è stato smantellato e sostituito con una sottile rete metallica su cui è stato gettato il cemento. Risultato: sfondamento dei tombini. Danni facilmente pronosticabili a fronte del tipo di intervento effettuato.

Ora mi chiedo chi pagherà la risistemazione del selciato e la sua messa in sicurezza e chi  chi si sobbarcherà la spesa per i danni prodotti.

Essendo un lavoro pubblico effettuato con soldi pubblici di cui i nomi del progettista, del direttore dei lavori e della ditta sono noti, si spera che il danno provocato sia a carico di costoro visto che in un paese civile chi provoca il danno lo deve anche risarcire.

Cerreto Sannita: Via Mazzarella, danno annunciato!

Se ciò non avverrà si dovrà pensare a mettere in piedi una “Class Action” (un’azione collettiva) perchè non è possibile che taluni noti “si ingozzino di soldi pubblici” ed i danni che provocano li pagano i cittadini.

Restano in piedi ancora tutte le mie richieste esposte a suo tempo con la interrogazione consiliare a cui l’amministrazione Santagata/Barbieri non ha mai risposto.

Richieste legittime in quanto oggetto di opere finanziate e mai realizzate e cioè:

  • mancata sistemazione e pavimentazione di tutto  Vico Santa Chiara
  • mancata messa in quota e ricostruzione cunette di scolo di Vico Gruri
  • mancata messa in quota e ricostruzione cunette di scolo Vico Gelsomino
  • mancata messa in opera di n° 8 rampe di accesso ai marciapiedi per abbattimento barriere architettoniche;
  • Dove sono stati depositati i manufatti in pietra così dette “Bocche di Lupo”, i cordoli dei marciapiedi  e la pavimentazione degli stessi marciapiedi detti “Vas’l” di fattura setecentesca, scolpiti da scalpellini locali con pietra locale che, al pari della ceramica cerretese, hanno pari dignità storico ed  architettonica.

Resto in attesa delle risposte!

 

Cerreto sannita 29/5/2011

Giuseppe Fappiano – Associazione Politico Culturale “da sempre per Cerreto”

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4 Commenti

  1. Caro Pino, non so a che periodo risalga la tua segnalazione che ti onora come uomo e come cittadino. Il problema, purtroppo molto diffuso, è che troppo spesso NOI tecnici, presi dai troppi lavori a cui non vogliamo rinunciare, non riusciamo a garantire la necessaria e dovuta sorveglianza sui cantieri, soprattutto quando ci sono particolari problemi che non possiamo lasciare alla libera iniziativa dell’appaltatore, per quanto seria e corretta possa essere l’impresa. Le attuali norme, poi, non invogliano l’accesso alle vie legali. C’è tutto da perdere, come ben sa chi ha avuto problemi di questo tipo.La soluzione? Maggiore serietà professionale da parte di noi tecnici. Sia durante i lavori sia in fase di chiusura e collaudo degli stessi. Non si fa il D LL stando nello studio o dietro il computer. Con affetto. Renzo

  2. Renzo, se leggi attentamente vedi che c’è una data, 21 giugno 2010, era un consiglio comunale e la mia era un’interrogazione a cui, alla faccia di “Liberà è partecipazione” non ho mai ricevuto risposta come non ho ricevuto mai alcuna risposta alle altre interrogazioni consiliari proposte da me e dal mio gruppo “da sempre per Cerreto”. Ma questo sta nell’ordine delle cose degli amministratori di questo paese il cui obbiettivo non è certo quello di migliorare la vita dei cittadini e di rendere un servizio alla collettività ma quello che affrancarsi e conquistare potere. Ed il miglioramento della vita dei cittadini (ricordiamoci che c’è gente che ha difficoltà a pagare anche le bollette) non passa assolutamente attraverso el opere pubbliche che funzionalmente devastano e non migliorano. Siano esse opere di carattere ambientale che storico-architettonico. Il problema è che dietro alle opere pubbliche c’è un indotto, nemmeno tanto occulto, funzionale al mantenimento del potere amminsitrativo. Su via Mazzarella, per esempio, le macchine cammianno su una “sottiletta di cemento” perchè qualche “tecnico” (con la t minuscola) ha pesato di abbassare il livello stradale di 20 centimetri e, quindi, anche lo spessore del piano dei tombini. Hanno tolto le “bocche di lupo” che permettevano un agevole smaltimento dell’onda piovana che proveniva da S.Anna e dal Monte Coppe sostituendole con tombini e piccole fessurine di non più di 5 centimetri di larghezza che si otturano anche con un pacchetti di sigarette vuoto. Poi le rampre di accesso ai marciappiedio (progettate e mai realizzate) e, dulcis in fundo, la mancata sistemazione di Vico Santa Chiara (forse perchjè ci abita un esponente della passata opposizione?… cioè io…. mentre il vicolo dove ha la casa il sindaco, altra partre interessata all’intervento, fu sistemata con tutti i crismi. Per non parlare, poi, dei lavori su Via Telesina dove, storia grottesca, la sera di ferrafosto di due anni fa un operaio della ditta dovette lavorare tutta la notte di ferragosto per riaprire uno scarico che non era stato collegato alla rete fognante e l’acqua e gli escrementi risalivano in casa non avendo sfogo. E che dire di tutto il resto. Pare che le strade di Cerreto sia solo una: Corso Umberto I. Mentre el altre sono in uno stato pietoso, pieno di buche e di pericoli per cittadini che camminano a piedi e per el stesse macchine (la metafora di Cerreto è come quel film in cui il grande Totò è vestito elegantemente e di tutto punto. Ma quando toglie la giacca si vede la camicia che è formata solo dal colletto, la pettorina e dagli avambracci con polsini dove solo le parti che escono dalla giacca sono importanti mentre il resto “è solo stoffa sprecata”).
    Ora mi chiedo, questi danni chi li pagherà? Dove sono andati a finire i soldi degli interventi progettati e finanziati ma non realizzati? Gli amministratori (compreso tu che sei vice sindaco) avrete il coraggio di indagare approfonditamente e di individuare i responsabili e far pagare loro, di tasca loro, i danni e gli ammanchi che hanno provocato anzicchè far pagare sempre i cittadini? Vediamo se c’è in questo paese finalmente il coraggio di trovare mandanti, colpevoli e percettori. Per il discorso dei tecnici, io penso che un buon tecnico debba seguire il lavoro per cui si è preso i soldi. Perchè i soldi sono sicuramente “buoni” e tale deve essere anche progetto, lavori e controllo sui lavori e sulal contabilità. Un allenatore allena per tutta la settimana la proprai squadra e la domenica è lì a seguirla e a dare ancora indicazioni correggendo anche ciò che lui ha sbagliato adeguando il tutto per raggiungere il risultato migliore nell’organizzazione del giuoco. Soffre con la squadra e piange insieme alla squadra se va male e gioisce con la squadra se si vince la partita. Purtroppo quì, a Cerreto, l’allenatore, una volta incassato l’ingaggi, se ne fotte di tutto il resto e lascia “la parita” alla mercè degli eventi. Ciò che io posso fare è solo denunciare, ma quando riuscirò, insieme ad altri, ad amministrare questo paese allora si aprirà uno spiraglio nuovo. Ora è solo vecchio sul vecchio e questo paese deve ancora soffrire prima di potersi affrancare dal metodo politico clientelare ed affaristico. Spero che almeno tu possa ritrovare il coraggio.
    Pino Fappiano

  3. Caro Pino, il 21 giugno 2010, data della tua interrogazione, c’era una amministrazione diversa, della quale faceva parte integrante chi ha gestito la politica cerretese, nel bene e/o nel male, dipende dai punti di vista, dal dopo terremoto del 1980. Questa Amministrazione, Libertà è partecipazione, scelta dal 60% dei cerretesi solo 15 giorni fa, è molto, ma molto diversa nei componenti, e si comporterà in modo diverso, se non altro per la diversità dei componenti. Non dimentichiamo la storia cerretese, nella quale tu hai scritto e scriverai belle pagine. Difetti di memoria li posso avere io, che ho i capelli bianchi, o i giovani che, beati loro, solo ora cominciano ad affrontare i problemi della politica. Con affetto Renzo

  4. Caro Renzo, mi meraviglia la tua affermazione quando dici ” alla data della tua interrogazione, c’era una amministrazione diversa, della quale faceva parte integrante chi ha gestito la politica cerretese”. Mi meraviglia perchè è come se tu avessi rimosso i danni fatti da certi personaggi e sol perchè tu, ora, ne sei parte integrate, pensi siano cambiati. Tu vieni da un’opposizione fatta a Barbieri/Santagata e dai tanti, ancora tutti seduti sugli scanni di palazzo sant’Antonio, che hanno condiviso scelte dannose per Cerreto e che tu denunciavi sia come presidente della Pro Loco sia come capo gruppo di minoranza del “Blocco per Cerreto”. Non credo che la tua presenza in questa compagine possa aver determinato la trasformazione dei personaggi, della loro politica e dei metodi che hanno sempre usato per avere consenso e per gestire al cosa pubblica. Io credo, sapendoti persona onesta intellettualmente, che non riuscirai a lungo a stare dentro un sistema che hai combattuto e di cui ora tu sei parte integrante come non credo che ci possa essere un cambio di direzioen rispetto a quella politica barberiana/santagatiana che ha inflazionato la politica cerretese degli ultimi 20 anni e più sol perchè ci sei tu dentro. Un esempio di come il dott Santagata continua a gestire “la cosa pubblica?”; eccola. Io, insieme all’associazione Politico Culturale “da sempre per Cerreto” faccio parte del comitato per i “4SI” per i referendum. Prima delle elezioni inoltrai richiesta al comune per la concessione del Palazzo del Genio per organizzare una Conferenza di presentazione dei 4 referendum. La Prof.ssa Mucci, del comitato provinciale per il “SI” interpellò i due candidati sindaci, Santagata e Barbieri, affinchè venissero al convegno e si impegnassero ad inserire nei loro programmi la “non valenza ecoomica dell’acqua” e, con questo, dichiarare l’acqua un bene pubblico e non un bene economico. La prof.ssa Mucci ebbe garanzie da parte di Barbieri mentre il candidato Santagata disse che sarebeb stato dispnibile ma per quella stessa sera (sabato 7 maggio) aveva già organizzato un comizio in piazza San Martino e che i due eventi sarebbero stati concomitanti. Rispettando la volontà e le necessità di Santagata decidemmo di rinviare il convegno a dopo le elezioni anche se, così facendo, Santagata si sarebbe liberato dall’obbligo di assumere, in campagna elettorale, l’impegno di dichiarare la sua posizione contro la privatizzazione dell’acqua. Dopo le elezioni ho ripersentato la richiesta di concessione del Palazzo del Genio per fare la Conferenza, ed anche questa volta, senza un motivo valido, la concessione del palazzo del genio è stata nuovamente negata alla faccia della “Libertà è partecipazione”.
    Questo è un fatto ma che disegna perfettamente quale sia la politica attuale di Santagata che che non è assolutamente diversa da quella perseguita sempre da Santagata. Ora tu pensi che per me o per i cittadini sia cambiato qualche cosa?
    No, non è cambiato assolutamente nulla nel pieno pensiero Gattopardesco “cambiare tutto per non cambiare nulla”.
    p.s. stamattina sono andato a fotografare i lavori su “Fontana Paradiso”. Un altro pezzo di storia devastato. Continuerò a denunciare queste aggressioni perchè anche se non cambierò la testa alle persone, almeno queste cose rimarranno nella memoria storica dei cerretesi.

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