di Giuseppe Pietropaolo. per il Direttivo della Sezione Antonio Gramsci di Amorosi. Il PD Sannita a dispetto delle cassandre di turno gode di ottima ed abbondante salute. Lo testimonia in modo inequivocabile lo straordinario risultato ottenuto nelle ultime amministrative del capoluogo: la coalizione che ha permesso la rielezione di Fausto Pepe ha letteralmente spazzato via i concorrenti ed il Partito Democratico si è assestato circa al 24%, confermandosi primo partito.
Non sono tanto i numeri ad essere peraltro significativi della notevole portata del risultato elettorale. Ha prevalso chi, con trasparenza e linearità, ha portato avanti la politica dei programmi di sviluppo della comunità e della voglia di fare.
Stiamo assistendo ad un – francamente – imbarazzante balletto di accuse, responsabilità, attacchi tra i movimenti legati alla Signora De Girolamo ed al Signor Nardone circa la sottrazione reciproca di voti.
Una volta di più, e Benevento appare essere anche lo specchio di quel che si è momentaneamente verificato a livello nazionale, non si vogliono comprendere le ragioni delle urne.
La gente è letteralmente stanca della politica urlata, della politica che mira non tanto a confrontarsi sui programmi quanto piuttosto a demolire l’avversario con bassezze e pettegolezzi da comare; la gente vuole risposte concrete ai problemi che vive quotidianamente quali l’assenza di lavoro, di prospettive, di futuro stabile (risposte alle quali riteniamo che il Partito Democratico possa far fronte, ancora di più e meglio con uno spostamento dell’asse a sinistra).
A Benevento ha vinto il Partito Democratico, grazie anche all’opera continua e trasparente del Segretario Provinciale Erasmo Mortaruolo e del suo staff, perché più convincenti e concreti sono stati i programmi illustrati per il benessere del territorio, non si è scesi sul campo del gossip, le urne hanno premiato questo atteggiamento.
Salutiamo anche con attenzione ed interesse i risultati del Terzo Polo: una nuova entità politica non può che far bene alla crescita del dibattito politico sui nostri territori.
I nostri immancabili detrattori diranno che “ce la stiamo cantando e ce la stiamo suonando da soli”?
È possibile, ma dopo esser stati definiti dal signor Berlusconi “antropologicamente diversi” permetteteci almeno una buona boccata d’aria fresca ed un sorriso sbarazzino.